La Red Bull Rampage 2024 non è solo follia

Simone Lanciotti
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La Red Bull Rampage 2024 non è solo follia

Simone Lanciotti
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A prima vista la Red Bull Rampage 2024 sembra solo pura follia.
Anzi, per essere precisi è uno spettacolo folle, fuori dal comune e lontano anni luce da ciò che mediamente siamo in grado di fare noi comuni mortali in sella a una Mtb.
Ma a cosa e soprattutto a chi serve?
Per certi aspetti è pura mountain bike, intesa come sfida alla gravità e alla montagna ed esibizione di maestria tecnica sopraffina, ma è un'espressione molto americano-anglosassone del concetto di bici e di sport in generale, dove la fatica non esiste, ma viene messa in risalto l'abilità tecnica e il divertimento.

Per altri aspetti è spettacolo in puro stile America, dove conta farla più grossa possibile (mettendo anche a rischio la propria vita) e inventarsi qualcosa di diverso rispetto all'anno prima.

Tutto bello, quindi, ma che senso ha?
L'errore a mio avviso è proprio questo, cioè cercare un senso in qualcosa che per la maggior parte delle persone un senso non ha.
Scendere da una collina ripida e scivolosa mettendoci coraggio e stile a non finire.
Ma non solo: le bici e le attrezzature utilizzate in gara vengono utilizzate in questa maniera solo dai rider della Rampage, perché il resto del mondo non è in grado di fare robe del genere
E quindi il senso dov'è?

Il concetto chiave è che l'evoluzione della Mtb passa anche da qui.
La Rampage è da fuori di testa, ma anche una run di DH di Coppa del mondo è da fuori di testa.
In entrambi i casi robe per pochissimi eletti.
Da un lato gli eletti dello stile, la Rampage, e dall'altro gli eletti della velocità, la DH.
Entrambi però mostrano al mondo cosa si può fare con una Mtb, perché alle spalle di questi protagonisti premono le nuove leve.
Sconosciuti, giovanissimi, super appassionati, con uno spirito di auto-conservazione bassissimo (perché a quell'età pochi lo conoscono) e super connessi tra loro.
La progressione di ciò che si può fare su una Mtb e di ciò che una Mtb è meccanicamente capace lo si vede prima di tutto alla Red Bull Rampage.

La cosa che posso aggiungere è che vederlo dal vivo uno spettacolo del genere è tutt'altra roba.
La velocità che si riesce a raggiungere nei drop e la pendenza sono davvero da fuori di testa.
Sono in pochi a saper fare queste cose ed è giusto-legittimo che siano ammirati così tanto.

Ed è anche interessante notare che da qualche anno a questa parte ci sono anche degli europei a interrompere la sequenza di USA, CAN, USA, USA, CAN... che si vede nella classifica finale con dei POL, BEL, ESP in posizioni di rilievo.
E non ci sono più solo i maschi, ma anche le femmine, per la prima volta, trasformando in modo netto il pregiudizio in base al quale solo i maschi hanno il coraggio e la capacità di fare robe del genere.
Brave ragazze!

Perciò, la Red Bull Rampage è pura follia, ma solo se la si guarda con un'occhiata superficiale, perché dietro a questo carrozzone circense si cela un mondo di coraggio, dedizione, capacità tecniche di livello stellare e desiderio di stupire il mondo.
Messa così suona un po' differente, no?

Se non l'avete vista la run di Tom Van Steenbergen è da vedere, soprattutto per il suo frontflip colossale che, a mio avviso, avrebbe meritato maggiore considerazione da parte dei giudici.
Ho utilizzato questa immagine come copertina per questo articolo.

Ma soprattutto la run vincente di Robin Goomes, la prima vincitrice donna della Rampage, che apre le porte all'uguaglianza di genere in un settore dominato dagli "attributi" maschili.
Un cambiamento epocale? Forse sì...
Questo argomento lo abbiamo affrontato qualche anno fa: leggete qui

Qui infine la run vincente di Brendon Semenuk, il rider più vittorioso alla Red Bull Rampage: meritava la vittoria secondo voi?
Le capacità di questo ragazzo (33 anni canadese) sono indiscusse e strabilianti, ma quest'anno ha dovuto vedersela con concorrenti davvero molto audaci come Van Steenbergen e Fairclough.
Ma giuria ha fatto la sua scelta e non ci interessa sindacare più di tanto.

La Red Bull Rampage è stato, comunque, come sempre, un grandissimo spettacolo.
Di seguito le classifiche:

Red Bull Rampage 2024, uomini

1 - Brandon Semenuk – CAN – 92.73 punti
2 - Syzmon Godziek – POL – 91.66
3 - Tyler McCaul – USA – 90.66
4 - Tom Van Steenbergen – CAN – 89.33
5 - Kurt Sorge – CAN – 87.16
6 - Thomas Genon – BEL – 85.83
7 - Carson Storch – CAN – 85.00
8 - Adolf Silva – ESP – 83.50
9 - Ethan Nell – USA – 82.33
10 - Kyle Strait – USA – 78.66
11 - Brendan Fairclough – GBR – 76.00
12 - Reed Boggs – USA – 74.66
13 - Talus Turk – USA – 72.00
14 - Luke Whitlock – USA – 70.66
15 - Tom Isted – GBR – 50.53
16 - Bienvenido Aguado Alba – ESP – DNF
17 - Cam Zink – USA – DNF

Red Bull Rampage 2024, donne

1 - Robin Goomes – NZL – 85.00 punti
2 - Georgia Astle – CAN – 79.00
3 - Casey Brown – CAN – 77.33
4 - Vaea Verbeeck – CAN – 72.66
5 - Vero Sandler – NZL – 71.00
6 - Vinny Armstrong – NZL – 65.00
7 - Chelsea Kimball – USA – 62.37

Qui tutti i nostri articoli e approfondimenti sulla Red Bull Rampage


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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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