Quanti watt servono per vincere in Coppa del Mondo Xc?
O meglio, quanti watt/kg sono necessari per primeggiare?
E, soprattutto, quanto conta la potenza rispetto alle altre variabili?

In questi giorni circola sui social un'immagine animata che prende in esame la prestazione di Joshua Dubau a Nové Mesto, dalla quale possiamo prendere alcuni spunti interessanti, da intrecciare con altri dati presi su Strava.

Dubau, che è arrivato secondo nella prima prova di Coppa, a pochi metri dal vincitore Tom Pidcock, ha chiuso con una potenza normalizzata di 383 watt, un numero che di per sé dice poco e niente, ma fornisce un altro dato interessante se correlato al suo peso corporeo di circa 68 kg (fonte MtbData.com).

Dividendo il peso per i watt normalizzati si ha un valore di circa 5,6 watt/kg espressi per 1h15' di gara con 1032 metri di dislivello positivo, ovvero 8 giri del circuito Xc di Nové Mesto.

Ipotizzando che Dubau sia più magro del solito in questo periodo (visivamente sembra molto tirato), il rapporto potenza peso potrebbe essere anche migliore (tra i 5,7 e i 5,8 w/kg), ma non troppo lontano da quello stimato poco fa.
Questo valore, a qualcuno potrebbe sembrare non eccezionale, ma in realtà lo è per il modo in cui è stato ottenuto, ovvero con tanti picchi a potenze elevate, che si possono notare anche sull'attività Strava del pilota francese.
La trovate qui sotto:

Come vedete, la potenza massima di 997 watt, Dubau l'ha erogata nell'ultimo giro, proprio mentre combatteva per la vittoria contro Tom Pidcock, questo fa capire che ha chiuso la gara ancora in buone condizioni e con una certa lucidità.
Per competere ad alti livelli nell'Xc di Coppa, infatti, non basta un rapporto favorevole tra potenza e peso, ma è importante anche la potenza assoluta e la capacità di erogare wattaggi molto elevati nei momenti chiave della competizione: rispetto a qualche anno fa, l'Xc è sempre più veloce e i distacchi tra gli atleti sono inferiori, la differenza la fanno quasi sempre le "aperte" massimali fatte al momento giusto.

Sul profilo Strava di Joshua Dubau abbiamo trovato anche altri dettagli utili ad analizzare la sua performance, come la potenza media di 310 watt (in genere sottostimata da Strava), che su un percorso molto movimentato come quello di Nové Mesto non è così scontato ottenere; vuol dire che il ritmo è stato sempre alto, dall'inizio alla fine, senza cali particolari.

Anche se Dubau ha chiuso al secondo posto, possiamo paragonare la sua prestazione a quella di Tom Pidcock, che su Strava non ha i dati di potenza visibili e non ha ancora condiviso la gara di domenica, ahimé 🤪

L'inglese di Ineos pesa meno, circa 58 kg, ma indicativamente il rapporto potenza/peso sviluppato in gara dovrebbe essere lo stesso. Al massimo, questo valore potrebbe salire tra i 5,8 e i 6 w/kg grazie alle forti accelerazioni compiute nelle battute finali, per rientrare dopo la scivolata e poi per allungare verso il traguardo.
Non conosciamo i suoi numeri con precisione, ma dovremmo esserci andati vicino...

Ma attenzione, perché le variabili in Mtb sono molte e non è facile fare pronostici come accade su strada.
Tra le variabili più importanti troviamo:

Il tracciato

L'erogazione della potenza cambia tantissimo in base all'altimetria e al fondo.
Ad esempio, se il tracciato presenta tanti tratti tecnici lenti, come salite su rocce o radici, è molto probabile che la potenza media e normalizzata sia inferiore a fine gara, rispetto a quella che si potrebbe ottenere su un percorso con salite scorrevoli in cui erogare watt è più facile.
Insomma, il tracciato è la variabile che incide di più sul wattaggio nel fuoristrada.

Le condizioni atmosferiche

È una variabile legata in parte al tipo di percorso.
Ovviamente, quando piove la velocità media scende e con essa anche il wattaggio.
Con la pioggia c'è molta più attenzione alla scelta della linea, si pensa a mantenere l'equilibrio anche in salita e a rischiare il meno possibile. Sulle salite tecniche si pedala in modo più delicato per non perdere grip sulla ruota posteriore...
Insomma, è molto probabile che i watt medi e normalizzati siano inferiori in condizioni di bagnato, soprattutto se il percorso è tecnico.

La tattica

A Nové Mesto il ritmo è stato alto sin da subito, perché tutti i top riders volevano far bene alla prima di Coppa del Mondo e perché bisognava rendere la vita dura al super favorito Tom Pidcock, o perlomeno provarci.
Ma non è sempre così, a volte i corridori si studiano, cercano il momento giusto per attaccare e in quelle situazioni scendono sia il ritmo, sia i wattaggi.
È molto probabile, quindi, che in passato qualcuno abbia vinto una prova di Coppa erogando meno w/kg, ma utilizzando una tattica più furba. In fin dei conti, abbiamo visto quanto negli ultimi anni giochi tutto sul filo dei secondi e ogni errore possa costare caro...

La tecnica di guida

C'è anche questa variabile, per fortuna...
Nell'Xc vince il più forte e il più completo, colui che riesce a guidare forte e senza errori per 75/90 minuti.
Pidcock e Dubau sono stati i più veloci e i più puliti, soprattutto il francese ha dimostrato una precisione chirurgica e quella abilità che permette di avere il giusto flow anche su un percorso esigente come quello di Nové Mesto.
Come sempre, contano le gambe ma anche il manico!

In conclusione...

Torniamo alla domanda iniziale: quanti watt servono per vincere in Coppa del Mondo Xc?
Un bel po', ma non è solo questo il punto...
Sembra scontato, ma quel detto che recita "La potenza è nulla senza il controllo" calza a pennello in questo caso.
Abbiamo visto più volte atleti fortissimo non chiudere le gare per errori banali, causati dall'eccessiva foga o dall'incapacità di gestire le emozioni in certe situazioni.

Ma capita anche di avere guasti inaspettati sul più bello, che a certi livelli non capitano (quasi) mai per caso... Si fora o si rompe quando si è poco lucidi, oppure se si compie qualche errore di valutazione su materiali, pressioni e così via.
Insomma, per vincere in Coppa del Mondo Xc bisogna essere il più forte, il più scaltro, il più tecnico e il più lucido mentalmente: è la dura realtà, ma forse è proprio questo che rende tutto più bello quando chi vince alza le braccia al cielo, sia dalla parte del tifoso, sia dal punto di vista dell'atleta stesso.

Per conoscere meglio Joshua Dubau, ma anche la vincitrice della gara femminile a Nové Mesto, Puck Pieterse, cliccate qui sotto:

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