Della serie, quando è meglio non uscire in bici.
Ecco, prendi qualche giorno fa: mi sono svegliato contento di uscire in bici, addirittura alle 5:30 di mattina, pronto per un sabato che sarebbe iniziato pedalando e sarebbe proseguito poi con i tanti impegni-doveri del weekend.
Apro gli occhi e inizio a immaginare il giro da fare e quale bici prendere.
In realtà si comincia con un dubbio amletico: Mtb o strada?
Se esco alle 6:15-6:30, mi dico, c’è poco traffico e quasi non mi accorgo che è sabato. Quindi, potrei uscire con la bici da strada.
Però c’è anche la Mtb.
E la e-Mtb.
Vabbè, oggi e-Mtb, non stresso troppo le gambe e domani mattina, magari, faccio un’altra uscita, senza assistenza.
Deciso per l’elettrica, quindi.
Mi alzo dal letto e la schiena mi dà, diciamo, un’altra sveglia.
C’è qualcosa che non va.
E allora mi ricordo di Ikea, dei mobili portati su a casa e poi montati.
Ecco: e adesso?
Ci penso su un attimo, ma non cambio idea.
Già mi immagino sul “mio” single track in salita e già immagino come sarà con il sole del mattino.
Della schiena mi preoccuperò dopo, mi dico, faccio colazione, mi preparo ed esco.
Per farla breve, l’altro ieri, è stata una di quelle giornate in cui sarebbe stato meglio restare a casa.
Tanto per dirvi, mi ritrovo con il braccio destro graffiato profondamente per colpa di un ramo (che ho pure visto, ma l’ho sottovalutato), il dito indice della mano destra dolente (forse per l’impatto con un ramo?), i quadricipiti in modalità “seduta in palestra dopo tanto tempo”, il Garmin che si è spento all’improvviso appena partito (anche se poi si è riacceso), il sensore di velocità della e-bike che magicamente ha immaginato delle ruote da 24” invece che da 29” (per cui il chilometraggio segnato è stato molto inferiore rispetto a quello effettivo), un consumo inspiegabilmente più alto della batteria e la schiena che continua a farmi male.
Anzi, è anche peggiorata.
Sì, direte voi: con le premesse iniziali sarebbe stato meglio restare a casa.
Ma anche: sei voluto uscire con una e-Mtb? Ti sta bene… (questa me la aspetto dagli e-bike haters).
Ma comunque sia:
“Diamine, ma non ti sei accorto che oggi proprio non era aria?”
Ebbene, no, non me ne sono accorto.
Ero troppo concentrato sull’uscire in bici che… sono uscito in bici.
Però, adesso, con il senno di poi viene da chiedermi: ma quali sono quei segnali che mi dicono (e ci dicono) che oggi non è il caso di uscire in bici?
Segnali che, spesso, ignoriamo più o meno consapevolmente.
Insomma, a mente fredda voglio provare ad elencarli.
In maniera semi-seria, a mo’ di domande:
1 - Ambizione e gambe, oggi, vanno d’accordo?
Cioè, quanto sei allenato per il giro che hai in mente di fare?
Quanto tempo hai a disposizione per farlo?
Assicurati di averne a sufficienza e di non dover correre contro il tempo mentre sei in sella per rispettare gli impegni presi.
Torneresti a casa più stressato.
E quasi certamente in ritardo…
2 - Sei a caccia di endorfine, lo sai?
Il piacere e l’appagamento che una pedalata riesce a darci è enorme ed è merito delle endorfine.
Tolgono fatica e accendono l’entusiasmo, regalando bordate di benessere.
Chi non vorrebbe sentirsi tutti i giorni così?
Il fatto è che se si parte per il giro in bici un po’ più stanchi del solito o sovraccarichi di allenamento è possibile che il magico meccanismo delle endorfine si inceppi e che invece scarsa lucidità e malumore prendano il sopravvento.
Quindi, attenzione: se sei stanco considera l’idea di rimandare l’uscita e/o di pianificare meglio le tue uscite settimanali.
3 - La bici è davvero ok?
Serve aggiungere altro?
Perché, lo sappiamo tutti, la causa principale di seccature (per usare una parola morbida) durante un’uscita in bici è proprio l’inconveniente meccanico dovuto ad una manutenzione poco attenta.
4 - Prima di uscire in bici pensa se…
…c’è qualcos’altro che vorresti-potresti-dovresti fare?
Qualcosa che vorresti fare quasi sicuramente no, visto che la bici per molti di noi è il modo migliore per impiegare il proprio tempo libero.
Oppure c’è qualcosa che dovresti fare?
Qui si può aprire una serie di ragionamenti, riflessioni e discussioni senza fine che però riassumerò brevemente in: devo meritarmi la mia uscita in bici.
Ovvero, esco in bici solo dopo aver pensato ai miei doveri quotidiani.
E’ così che me la godo alla grande la bici e funziona quasi sempre.
Quasi sempre… ?
5 - Il meteo com’è?
Ecco un altro discorso molto soggettivo, quindi ognuno faccia le proprie valutazioni.
Se sei un biker in stile British Columbia, pioggia e nebbia ti fanno un baffo.
Se sei un biker, diciamo, latino allora devi avere il bel tempo.
Nel mezzo ci sono le infinite sfumature con le quali facciamo i conti tutti i giorni.
6 - Esci da solo o in compagnia?
Per farla breve risponderò in maniera schematica:
- un’uscita in solitaria ha il magico potere di aggiustarvi la vita, ma può richiedere molta determinazione per affrontare montagne e boschi da soli.
Quindi, non è sempre facile da fare.
- un’uscita in gruppo, se c’è dell’alchimia con gli altri elementi, può diventare la cosa più divertente, appagante e memorabile da fare; se non c’è una più che buona sintonia con gli altri ciclisti-biker, un’uscita in gruppo può, invece, rovinarvi la vita.
Quindi, occhio… 😉
Comunque sia, io domani torno in sella, ma questa volta spero di ricordarmi di questi 6 punti con attenzione…
Se siete in cerca di consigli (veri) sulla guida della Mtb, date uno sguardo a questi articoli
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.