COMMEZZADURA - Tra i paddock della Coppa del Mondo Xc abbiamo intravisto un prototipo Trek softail.
Da qualche giorno girava qualche immagine sul web, ma siamo riusciti a vedere da vicino questa Mtb ancora "mascherata", che potrebbe essere presentata a breve: non ne abbiamo la certezza, ma in vista delle Olimpiadi molti marchi stanno preparando un mezzo ad hoc, leggero, scattante ma con un minimo di travel per assorbire le vibrazioni e rendere più fluidi gli atterraggi dai salti.
Da questo punto di vista, la "softail" potrebbe essere il compromesso perfetto e il binomio Trek + softail fa pensare subito alla Procaliber.
Gli indizi fanno pensare che questa nuova Mtb possa essere proprio un'evoluzione della softail statunitense.
Ma com'è fatto questo prototipo Trek Softail?
Ovviamente, il cuore del telaio è nascosto da una cover apposita e per ora Trek non vuole far vedere nulla, ma in questo articolo proviamo a immaginare come possa essere, osservando le forme della zona interessata e gli altri dettagli della bici.
La forma del telaio nel punto di intersezione tra piantone e tubo obliquo sembra piuttosto schiacciata, ma lateralmente più ampia, se paragonata a quella della Procaliber attuale.
Osservando questa zona dall'alto, sembra addirittura che sia vuota o che possa contenere qualcosa.
Un nuovo sistema IsoSpeed?
Oppure un piccolo ammortizzatore con Flight Attendant?
In effetti, il sistema elettronico/automatico di RockShox è presente sulla forcella SID Ultimate e sulla bici è presente anche il misuratore di potenza Quarq. Quindi non è assurdo pensare al fatto che possa esserci qualcosa di elettronico sotto quella "calza" nera...
Anche se fosse solo la forcella a lavorare grazie al Flight Attendant sarebbe una novità, infatti, da quello che sappiamo e da quello che RockShox dichiara, questo sistema è nato per lavorare con il kit completo ammo + forka.
Escludendo la zona nascosta dalla cover, il prototipo Trek Softail sembra molto simile a quello della Procaliber attualmente in gamma, ma non identico.
Cambia ad esempio il passaggio cavi, che è sempre esterno e con ingresso nel tubo di sterzo, ma più curato.
Non è presente il sistema Knock Block (limitatore di sterzata), o magari c'è ma lavora in modo diverso, perché dall'esterno non si vede.
Il tubo di sterzo sembra più compatto e squadrato, non è presente nemmeno la protezione sul telaio che impediva il contatto tra testa della forcella e tubo obliquo: probabilmente è stato creato lo spazio necessario per una sterzata più ampia.
Resta invece la protezione nella parte bassa del tubo obliquo.
Il tubo piantone è meno schiacciato e di dimensioni più generose nella parte bassa, mentre i foderi superiori sembrano più sottili.
Confermati il forcellino UDH ed il movimento centrale PressFit.
Sulle geometrie di questo prototipo Trek softail non sappiamo dirvi nulla, ma quelle della Procaliber attuale sono un po' troppo conservative, quindi speriamo che la casa di Waterloo abbia "aperto" lo sterzo, verticalizzato il piantone e magari allungato un filo il reach.
Staremo a vedere!
Ovviamente, quando avremo delle notizie più chiare su questo prototipo Trek Softail vi aggiorneremo 😎
Intanto, se volete saperne di più sulla Procaliber, leggetevi il nostro test:
Qui gli altri articoli e test sulla Trek Procaliber.
Qui gli altri articoli e test sulle Mtb softail.
Per altre informazioni sulle bici Trek cliccate QUI.
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.