Pedal kickback: cos'è e perché non va d'accordo con la discesa?

Simone Lanciotti
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Pedal kickback e discesa sono nemici giurati.
In alcuni casi.
Ma perché?
In discesa la bici va avanti spinta dalla gravità, le sospensioni assorbono le asperità, ma quella posteriore fa qualcosa che crea un certo disturbo ai biker.
La compressione della sospensione genera una trazione sui pedali, facendoli ruotare all'indietro e allo stesso tempo fa estendere la gabbia del cambio.
Questo fenomeno, in linea di principio, noto come pedal kickback, è tanto più accentuato quanto maggiore è il travel della sospensione e quanto minore è il numero di pivot.
Ovvero, sono proprio le bici da Dh a "soffrirne" di più, a meno di non disegnare lo schema sospensivo in modo opportuno.
Ma come?

Diciamo che alcuni disegni di sospensione ne sono meno affetti, ma in generale è un fatto fisico che accomuna tutte le sospensioni posteriori per Mtb.
Soluzione? Ne parliamo più avanti, ma prima di tutto spieghiamo quali sono gli effetti negativi.

Pedal kickback
Il prototipo visto nel paddock Specialized Gravity: non sappiamo cosa si celi sotto quella copertura, ma di sicuro qualcosa di interessante bolla in pentola. Guardate la dimensione dell'elemento inferiore della sospensione...

Pedal kickback: quanto ne serve?

Partiamo da questo punto di vista: chiunque di noi abbia una Mtb o una e-Mtb a doppia sospensione ha sperimentato il pedal kickback.
Seppure in maniera inconsapevole.
Di fatto è una forza che porta i pedali a girare all'indietro e, quindi, porta le gambe ad opporre una certa forza per mantenere l'assetto corretto del biker.
Non ce ne accorgiamo più di tanto, perché ci siamo abituati, ma è un fenomeno che inficia sulle prestazioni in discesa.
Eliminarlo, significa migliorare anche la scorrevolezza e la silenziosità della bici, ma una certa quantità di pedal feedback è comunque necessaria.
Ad esempio in uscita di curva quando si spinge sui pedali: se in quel frangente non ci fosse del pedal kickback il biker perderebbe velocità.
Quindi, è un sottile equilibrio da ricercare...

Pedal kickback: come si elimina?

In sostanza, ad oggi, le soluzioni possibili sono poche e la più popolare (per quanto comunque poco nota) è il sistema O-Chain (che tramite un elastomero assorbe e riduce il pedal kickback, video in basso) oppure progettare la sospensione in maniera del tutto diversa, come ha fatto ad esempio Pivot.

Pedal kickback
Il sistema O-Chain in azione: la pedivella rimane ferma mentre la sospensione si comprime
Pedal kickback
La sospensione classica con il suo pedal kickback: quando la sospensione si comprime, la pedivella ruota all'indietro per via della trazione generata dalla catena.

La guida di una Mtb in discesa diventa più fluida e silenziosa, al pari della guida di una moto da cross in discesa (per chi conosce questa sensazione): si sta sui pedali (o sulle pedane) senza sentirli ruotare all'indietro, la sospensione lavora in modo più fluido e si riesce a stare più concentrati sulla guida.
Insomma, tutto funziona nel modo ottimale.

Pedal kickback
Una pedivella con corona O-Chain vista oggi nei paddock in Val di Sole

Pedal kickback e la discesa

Ricordate la discesa vincente di Aaron Gwin a Leogang nel 2015 (foto in basso), quando, subito dopo la partenza, rimase senza catena?
Ebbene, certamente in quel caso al talento sovrumano di Gwin va riconosciuto il merito maggiore, ma l'essere rimasto senza catena, ovvero l'aver annullato il pedal kickback, ha avuto un ruolo non proprio marginale.
Diciamo che da quel momento in poi la bike industry e anche gli appassionati ne sono diventati consapevoli, ma di soluzioni se ne sono viste poche.

Pedal kickback: le soluzioni

Non sono facili e nemmeno sempre necessarie, perché, come detto, dipende dal numero di pivot della sospensione, dal suo travel (soprattutto) e dal cosiddetto axle path della sospensione, ossia dalla traiettoria che il mozzo posteriore fa quando la sospensione si comprime.
Robe complicate, è vero, ma molto interessanti da un punto di vista tecnico.
Tanto più la sospensione affonda e tanto più la catena tira indietro i pedali.
Una delle soluzioni viste nei paddock in Val di Sole è quella di Pivot, come vedete dalle foto in basso.

Pedal kickback
Il sistema è costituito da due catene: la più lunga collega il pacco pignoni alla puleggia superiore, la quale, a sua volta è collegata alla corona e al movimento centrale, ovvero ai pedali.
Il perno principale è stato spostato molto più in alto rispetto a quello della Phoenix (la bici da Dh di Pivot), come potete vedere nella foto in basso.
La corona inferiore, inoltre, è di piccolo diametro e questo aumenta la distanza da terra (il cosiddetto "ground clearance") della bici.
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Pedal kickback
Lo schema della sospensione è ancora Dw-Link
Pedal kickback
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Tutti i componenti del sistema Pivot

E' un sistema molto complesso, ma ha il duplice scopo di svincolare i pedali dal tiro catena e di aumentare la distanza della corona da terra, aumentando il cosiddetto ground clearance della bici.
Ho chiesto a Jason Marsh, meccanico ora in forza al team Pivot, di mostrarmi come funziona questa soluzione: premete play...

Non sappiamo se e quando questo sistema di Pivot arriverà in produzione, ma per il momento resta un esperimento (funzionante) di un certo interesse.
Certo, parliamo di Mtb ad alte prestazioni con escursione generosa, ma in proporzione i vantaggi potrebbero essere percepiti anche su Mtb ed e-Mtb con escursione inferiore.

E' il prossimo step dell'evoluzione della Mtb?

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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