Orbea Wild e Orbea Rise: ecco il confronto tra le e-Mtb della casa spagnola e per realizzarlo ci siamo basati sulle esperienze maturate in sella a questi due mezzi tanto differenti quanto simili.
Due concetti di e-Mtb diametralmente opposti.
Più capace in termini di motore, batteria ed escursione la Wild, più agile, leggera e camaleontica la Rise.
Biciclette che sulla carta sembrano non somigliarsi affatto sono in realtà molto simili e per certi versi sovrapponibili nel loro utilizzo.
Motivo per il quale, dopo averle testate singolarmente (qui il test della Wild e qui il test della Rise) abbiamo deciso di metterle una contro l’altra.
EROGAZIONE ASSISTENZA
Bosch contro Shimano, questi i motori montati rispettivamente sull’Orbea Wild e sull’Orbea Rise.
Il Bosch Performance Line CX, capace di erogare 85 Nm di coppia offre a chi pedala la Wild un supporto concreto e costante.
Quattro i gradi di assistenza selezionabili, tramite i quali è possibile gestire la potenza del motore in base alle esigenze del momento.
Il Performance Line CX regala una spinta “corposa” in tutte le situazioni, lasciando a chi pedala il piacere di condurre il mezzo in salite apparentemente impossibili.
Se dovessi elencare i “difetti” di questa unità motrice partirei dall’impossibilità di personalizzare la spinta del motore.
Assente infatti un’app Bosch dedicata.
Conseguentemente a questo, l’ausilio del motore in determinate circostanze si dimostra un filo irruento, obbligando il rider a gestire l’eccessiva potenza con il freno posteriore.
Ben diverso il discorso se parliamo dello Shimano EP8 RS montato sull’Orbea Rise.
La potenza massima è limitata a 60 Nm e l’erogazione è proporzionale alla spinta che il ciclista esercita sui pedali.
In questo modo Orbea intende offrire un concetto di e-Mtb differente dalla Wild, lasciando al rider il compito di esprimersi con più libertà.
Sensazione amplificata dalla possibilità di personalizzazione offerta dal sistema E-TUBE Shimano.
Oltre ad impostare l’erogazione del motore su due profili differenti (profilo1 e profilo2) è possibile configurare a proprio piacimento tutti i livelli di assistenza.
SILENZIOSITÀ
Lo Shimano EP8 (in versione RS per la Rise) è più silenzioso rispetto al Bosch Performance Line CX.
Con l’Orbea Rise sembra quasi di non essere su una e-Mtb, specialmente utilizzando il profilo 1, quello che impegna meno il motore.
CAPACITÀ BATTERIA
I numeri dicono che:
Orbea Wild: 360 Wh nel tubo obliquo + range extender da 252 Wh = 612 Wh
Orbea Wild: 625 Wh nel tubo obliquo
AUTONOMIA EFFETTIVA
Qui le differenze possono essere molto marcate, perché soggette a numerose variabili.
Proviamo ugualmente a dare dei numeri basandoci sull’esperienza dei nostri test relativi alle due e-Mtb Orbea.
Secondo il test del nostro direttore (85 Kg), l’Orbea Wild riesce a coprire comodamente 1700 Mt di dislivello.
Il calcolo è stato effettuato utilizzando prevalentemente la modalità tour e percorrendo quasi esclusivamente superfici sterrate.
Un’autonomia più che sufficiente per divertirsi in sella all’Orbea Wild.
Discorso differente per l’Orbea Rise.
Una batteria dalle capacità ridotte (360 Wh) Viene in parte compensata da un peso della bici nettamente inferiore.
A consentire una migliore gestione della batteria troviamo la possibilità di impostare la potenza del motore su due profili differenti.
Il profilo 1, più pacato e parsimonioso allunga la durata della batteria.
Proviamo a portarvi un esempio tramite il quale potrete fare le vostre valutazioni.
Il rider che ha effettuato il test è sempre il nostro direttore Simone Lanciotti (85 Kg)
• profilo 2,
• modalità di assistenza: 70% Trail e 30% Boost,
• fondo: 90% offroad e scivoloso, 10% asfalto,
• durata uscita: 15 Km e 1 h 10’,
• 569 metri di dislivello,
• batteria residua: 60%
Non dimentichiamo inoltre che l’Orbea Rise dispone della batteria aggiuntiva da 252 Wh
PESO
Motore, batteria e capacità differenti portano le due e-Mtb Orbea ad avere un peso completamente diverso.
La Rise ferma l’ago della bilancia a 16,7 Kg (senza pedali e con gomme tubeless), mentre la Wild innalza l’asticella fino ad arrivare ai 23 Kg (senza pedali e con gomme tubeless).
Ribadiamo che si tratta di due concetti di e-Mtb completamente differenti, motivo per il quale ci troviamo di fronte ad una differenza cosi marcata.
PREZZO
Per entrambe le bici parliamo di prezzi di altissima gamma.
L’Orbea Rise M-Team costa 8.999 € (quasi 10.000 € la versione in test personalizzata con MyO).
Per acquistare l’Orbea Wild FS M-LTD in test occorrono invece 9.699 €.
Cifre da capogiro a ben pensarci, ma in linea con il resto del mercato.
Prima di passare alle sensazioni di guida è giusto ricordare i principali dettagli tecnici, per comprendere fino in fondo le differenze tra le due e-Mtb di casa Orbea.
Misure riferite ad una taglia M Rise Wild
Ruote 29” 29”
Escursione ant. 150 mm 160 mm
Escursione post. 140 mm 160 mm
Reach 450 mm 430 mm
Stack 613 mm 621 mm
Tubo superiore 592 mm 585 mm
Angolo sterzo 65,5° 65,5° mm
Angolo piantone 76,5° 76°
Lunghezza carro 445 mm 455 mm
Interasse 1205 mm 1203 mm
BB drop 32 mm 30 mm
Altezza movimento centrale 336 mm 345 mm
GUIDA IN DISCESA
Più pesante e capace la Wild, più leggera e dinamica la Rise.
Due e-Mtb che in discesa esaltano per motivi differenti.
Partiamo dall’Orbea Wild, una bici con vocazione enduro, equipaggiata con sospensioni di pregio (Fox 38 Grip2 / Fox DHX2) pronte a digerire qualsiasi asperità.
Nonostante la sua mole non sia trascurabile la bici trasmette quella confidenza totale anche nei tratti più impegnativi.
Se il peso maggiore rispetto alla Rise da una parte la penalizza dall’altra le conferisce un grip senza eguali.
La guida in sella alla Rise è invece molto simile a quella di una Mtb tradizionale.
Leggera, divertente e super reattiva, difficile ricordarsi di essere in sella ad una bici a pedalata assistita.
Le differenze tra le due bici non risiedono nelle loro capacità, bensì nel modo in cui bisogna guidarle.
Il peso maggiore della Wild aiuta ad avere una buona aderenza ma limita nello stretto, più facile come approccio la Rise che assomiglia molto più ad una bici tradizionale.
GUIDA IN SALITA
Qui la differenza la fa il motore.
Il Bosch Performance Line CX della Wild è capace di una spinta vigorosa che quasi fa dimenticare la fatica.
Forse ancora troppo poco gestibile, ma l’ausilio fornito al rider è innegabile.
Nonostante l’Orbea Wild risponda ai canoni di una bici da enduro, in salita è tutt’altro che impacciata.
L’ammortizzatore a molla montato al posteriore conferisce alla bici un grip sorprendente, anche nei tratti critici.
Tutto merito di geometrie equilibrate che le permettono di essere “competitiva” in tutti i frangenti o quasi.
L’Orbea Rise accusa uno svantaggio in termini di potenza del motore pari a 25 Nm.
Uno svantaggio colmato in parte da un peso della bici nettamente inferiore.
Un equilibrio che porta la Rise ad avere delle ottime performance in salita, riuscendo a percorrere pendenze da “vera” e-Mtb.
Sia chiaro, i Nm di svantaggio della Rise obbligano ad una spinta sui pedali maggiore da parte del rider.
L’ottima manovrabilità data dal peso, di poco superiore a quello di una Mtb tradizionale consente di districarsi anche in situazioni “trialistiche”.
OLTRE I 25 ALL’ORA
Qui il vantaggio dell’Orbea Rise è considerevole.
Un minor attrito da parte del motore sui pedali, ed un peso di ben 6,3 Kg inferiore alla Wild, fa si che l’Orbea Rise riesca a oltrepassare la soglia dei 25 Km/h con facilità.
Discorso completamente differente per la Wild
Raggiunta la soglia dei 25 all’ora il motore smette di spingere, improvvisamente ci si accorge di quanto sia difficile spingerla oltre.
IN CONCLUSIONE…
Le due e-Mtb Orbea sono entrambe versatili ma con vocazioni differenti.
La Wild è una classica e-Mtb “muscolosa” pronta a fornirvi tutta l’assistenza necessaria, la Rise è invece una bici a pedalata assistita di nuova concezione, dove leggerezza e spinta trovano un perfetto equilibrio.
Chi cerca una e-Mtb capace, potente, senza preoccuparsi di dover gestire la batteria farà bene ad orientarsi sulla Wild.
Chi invece ha intenzione di transitare da una Mtb tradizionale ad una a pedalata assistita prenda in considerazione la Rise, il passaggio risulterà molto più “naturale”.
E voi quale scegliereste? Fatecelo sapere nei commenti!
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Sull'autore
Simone Lucchini
Mi piace essere estroso, mi ritengo molto versatile e sono il più giovane del gruppo, con una vocazione che spazia dall’Xc fino all’enduro senza disdegnare il mondo e-Mtb e gravel. Mi piacciono i video e la guida in generale