Continuiamo a parlare delle Olimpiadi di Tokyo, analizzando le caratteristiche, l'avvicinamento e le curiosità riguardanti i 10 favoriti stranieri con i quali avranno a che fare i nostri azzurri il prossimo 26 luglio.
Iniziamo dagli uomini e nei prossimi giorni parleremo delle donne.
TOM PIDCOCK
Iniziamo dalla sorpresa (o forse no) di questo 2021.
Tom Pidcock è nato il 30 luglio 1999, quindi è anche il più giovane tra i favoriti, ma nonostante ciò non ha mai dimostrato timore reverenziale nei confronti dei suoi avversari.
Da sottolineare la rimonta da fenomeno ad Albstadt, dove ha chiuso 5° partendo dall'ultima fila, la vittoria d'altri tempi a Nove Mesto, poi la parentesi su strada con rottura della clavicola e il ritorno a Les Gets con un po' di sfortuna, ma con un'ottima condizione e tanta grinta.
Insomma, valutando il carattere, la fame di vittoria, le qualità atletiche e la tecnica sopraffina, siamo sicuri che Pidcock a Tokyo venderà cara la pelle e sarà uno degli avversari più pericolosi, per gli azzurri ma non solo.
D'altronde lo ha già dichiarato in qualche intervista, senza girarci troppo intorno: «Vado a Tokyo per vincere la medaglia d'oro».
Vedremo di cosa sarà capace il ventiduenne della Ineos...
Qui un video in cui Pidcock si racconta e mostra come vive i weekend di gara:
MATHIEU VAN DER POEL
Continuiamo a parlare di fuoriclasse, ma stavolta andiamo in Olanda, a casa del “predestinato”, figlio di Adrie Van der Poel e nipote di Raymond Poulidor.
Mathieu non ha bisogno di troppe presentazioni, come il suo rivale Pidcock fa parte della nuova generazione di ciclisti, capaci di dominare e dare spettacolo in tutte le specialità: strada, ciclocross e Mtb.
La classe, la potenza e la cattiveria agonistica sono le doti principali di Van der Poel, che si aggiungono alla capacità di programmare gli appuntamenti in modo perfetto.
E anche il suo avvicinamento a Tokyo è stato studiato a tavolino insieme al suo coach: ha preso parte a qualche appuntamento di inizio stagione in Mtb, misurando la febbre agli avversari e valutando su quali aspetti lavorare in allenamento. Poi ha corso la prima metà del Tour de France, indossando anche la maglia gialla in onore di suo nonno “PouPou”.
Il ritiro dal Tour, sebbene molto discusso, è stato necessario per ritrovare brillantezza e confidenza con la Mtb, anche perché sul tracciato giapponese ne servirà parecchia...
I Giochi Olimpici sarebbero la ciliegina sulla torta di questo giovane campione, che a soli 26 anni ha un palmares invidiabile in tutte le specialità.
NINO SCHURTER
In mezzo a tanti “giovani rampanti”, N1NO è in grado di dire ancora la sua, soprattutto negli appuntamenti secchi.
E' nato il 13 maggio 1986 e nella sua longeva carriera ha vinto tutto quello che c'era da vincere. Ma ha ancora voglia di correre e divertirsi in sella alla sua Mtb.
Quest'anno non è ancora salito sul gradino più alto del podio, non sappiamo con sicurezza se questo fa parte del piano per arrivare alle Olimpiadi al top, ma osservando le gare da fuori (ahimé) non ci è sembrato così...
La classe è sempre la stessa, ma la gamba non sembra più quella di una volta, stesso discorso per la cattiveria agonistica: il Nino del 2021, fino a questo momento sembra essere “troppo buono” e un po' teso, si vede dallo sguardo e dagli errori che commette ogni tanto.
Di certo, però, l'ultima Olimpiade della carriera potrebbe dare allo svizzero della Scott quella grinta extra che è indispensabile in certi eventi.
Speriamo di vederlo battagliare e dare spettacolo come una volta...
Qui la bici di Schurter per Tokyo:
MATHIAS FLÜCKIGER
Senza dubbio, l'atleta più in palla di questo 2021.
Ha vinto a Leogang e Les Gets ed indossa la maglia di leader di Coppa del Mondo.
Flückiger è nato il 27 settembre 1988, quindi non è giovanissimo, ma solo quest'anno ha trovato una costanza e maturità agonistica che gli hanno permesso di diventare un riferimento per tutti gli altri.
E' un rider completo, molto esplosivo, forte in salita e sul tecnico, se c'è fango fa la differenza.
Il tracciato di Tokyo si addice molto alle sue caratteristiche, ma anche a quelle degli avversari, che al momento sono tutti abbastanza completi e preparati.
Di sicuro, lo svizzero arriverà alla gara Olimpica con più convinzione di altri e sappiamo bene quanto la testa possa fare la differenza in certe situazioni...
ONDREJ CINK
E' nato il 7 dicembre 1990 e in molti lo chiamano “Furia Ceca”, un soprannome che fa intuire il suo carattere aggressivo in gara e la sua capacità di andare veramente forte in alcune situazioni.
Dopo un problema al cuore avuto un paio di anni fa e una stagione di ripresa, quest'anno sembra essere davvero in forma e convinto delle proprie capacità.
Inoltre, se in passato il ceco della Kross aveva qualche lacuna tecnica (rispetto ai suoi avversari), negli ultimi anni è migliorato tanto sotto questo punto di vista, complice anche un mezzo più performante in discesa, con reggisella telescopico, forcella con travel da 110 mm, steli maggiorati e così via...
In sostanza, Cink ora è più completo e in forma che mai, quindi gli azzurri dovranno fare i conti anche con lui.
JORDAN SARROU
Il campione del mondo in carica, reduce da buone prestazioni che lo hanno fatto salire sul podio diverse volte, ma senza acuti particolari.
Il rider della Specialized (nato il 9 dicembre 1992) è completo e molto abile tecnicamente (come tutti i francesi), quindi dovrebbe trovarsi a suo agio sul percorso di Tokyo.
Così come Flückiger, però, dà il meglio di sé con il fango e temperature non troppo alte, infatti è proprio in queste condizioni che ha vinto l'iride a Leogang nel 2020.
Se a Tokyo dovesse fare molto caldo potrebbe soffrire un po' di più, ma non è detto, perché la nazionale francese sta lavorando sull'adattamento climatico da tempo, in un modo molto particolare.
Ne avevamo parlato in questo articolo:
VICTOR KORETZKY
La Francia porterà solo due atleti uomini, ma entrambi molto forti e in grado di portare a casa una medaglia. Il primo è Sarrou e il secondo, appunto, è Victor Koretzky.
E' nato il 26 agosto 1994 e quest'anno ha vinto la prima prova di Coppa del Mondo ad Albstadt.
Il tracciato di Tokyo sarà molto diverso da quello tedesco, ma Koretzky (che ha un passato nel BMX Freestyle) guida anche in modo sopraffino: nelle giornate di grazia è un rivale da non sottovalutare.
HENRIQUE AVANCINI
Il brasiliano classe 1989 (nato il 30 marzo) è reduce da un periodo molto particolare, infatti a causa del Covid e delle particolari restrizioni per chi proviene dal suo Paese, non ha potuto partecipare a tutte le prove di Coppa del Mondo, ma ha corso principalmente in Brasile, con un'apparizione in Italia agli Internazionali di Capoliveri, quindi non ha troppi riferimenti sulle sue condizioni e su quelle degli avversari.
Ma l'atleta del Cannondale Factory Racing è maturo, esperto e intelligente, quindi avrà programmato a puntino l'avvicinamento alle Olimpiadi, indipendentemente delle competizioni.
Insieme a Schurter, Avancini è uno dei meno giovani tra i favoriti, ma proprio per questo potrebbe arrivare a Tokyo con quella motivazione in più che a volte è indispensabile.
Sarà una bella sfida, ma Henrique può fare bene e lo sa...
Per saperne di più sulla storia e la vita di Henrique Avancini cliccate qui:
ALAN HATHERLY
Zitto zitto, il sudafricano della Cannondale (nato il 15 marzo 1996) da inizio stagione ha portato a casa tanti piazzamenti nei primi 10 in Coppa ed ha chiuso in bellezza con il 4° posto di Les Gets.
Una crescita costante, quindi, che lo fa arrivare in Giappone conscio di potersi giocare le sue carte da outsider senza troppe incertezze.
Ha rifinito la preparazione in Croazia insieme al suo compagno Manuel Fumic, per simulare il più possibile il caldo Giapponese e per allenarsi in tranquillità.
Con una medaglia olimpica, Hatherly entrerebbe nella storia, riportando la Mtb Sudafricana ad alti livelli dopo la scomparsa di Burry Stander (che attualmente è ancora il biker sudafricano più vincente).
Sarebbe una grande soddisfazione...
VLAD DASCALU
Chiudiamo con un altro outsider, rumeno di nascita ma tesserato per il team italiano Trek-Pirelli.
Vlad Dascalu (nato il 17 dicembre 1997) è cresciuto in modo costante e nell'ultimo anno ha dimostrato di poter dire la sua anche tra i mostri sacri.
Non ha ancora vinto in Coppa, ma si è preso la soddisfazione di salire sul podio lungo a Leogang, dove ha chiuso al 5° posto.
Partirà per Tokyo con la testa apposto e con un'ottima condizione, rifinita con la conquista degli Internazionali d'Italia Series e dell'ennesimo titolo nazionale Xc.
Anche in questo caso, una medaglia sarebbe un risultato storico per la Romania, ma anche per il Team Trek-Pirelli...
Manca ormai poco alle Olimpiadi di Tokyo, gli atleti sono tesi e motivati e anche noi non stiamo nella pelle.
In questa analisi mancano alcuni nomi, è vero, ma attualmente questo 10 atleti sono i più in forma e accreditati per portare a casa una medaglia.
Dal canto nostro, però, speriamo che l'oro si fonda con l'azzurro...
Qui le sensazioni e i mezzi tecnici degli atleti azzurri:
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.