COMMEZZADURA - Brandon Sloan, Mtb product manager di Specialized, mi dà appuntamento sotto il megatendone dei meccanici Specialized a Commezzadura, in occasione della tappa di Coppa del mondo dello scorso giugno.
«Ci vediamo lì, ho una novità da farti vedere…»
E come fai a dire di no?
Ore 11,00. Ci siamo. Sloan mi viene incontro e mi invita ad entrare in una zona meno esposta ad occhi indiscreti.
Cosa diamine sta per farmi vedere?
Tira fuori una S-Works Demo 8 con un ammortizzatore con la molla gialla.
Ohlins.
Può significare solo questo. E per chi non lo sapesse questo marchio rappresenta in campo motociclistico il non plus ultra in campo sospensioni. Basta guardare le forcelle e gli ammortizzatori dei mostri da MotoGp o da Superbike, oppure le Lamborghini e le Lotus. Insomma, un componente che innalza a livelli siderali le prestazioni di una sospensione.
Ma adesso lascio la parola a Brandon Sloan.
«Si chiama Ttx, seguendo la nomenclatura Ohlins dei prodotti per moto. Il primo prodotto Ohlins per la Mtb sarà solo su Specialized. Sarà un ammortizzatore a molla per S-Works Demo 8, la Demo 8 II (in lega) e la Enduro Evo Expert.
Avrà un setup specifico per queste due bici e avrà 3 posizioni di high speed compression (ossia la regolazione della compressione per impatti di grande entità): la più leggera è per terreni come questo qui in Val di Sole con rocce e radici dove serve una grande sensibilità; la posizione intermedia è per un uso più generico e quella più ferma è per chi cerca una sospensione più ferma.
Poi c'è il registro del low speed compression con 16 click preimpostati e infine la regolazione del rebound.
Nulla di complicato, nulla che somigli ad un Cane Creek che per quanto sia un ottimo ammortizzatore, è piuttosto impegnativo da configurare.
Per quanto riguarda la costruzione interna del sistema il Ttx è costruito secondo lo schema twin tube, ossia abbiamo due volumi d'olio che si trovano alle estremità del pistone, separati fra loro per evitare fenomeni di cavitazione (che deteriorano le prestazioni dell'ammortizzatore) e soprattutto per dare all'ammortizzatore una sensibilità maggiore.
Non c'è un pistone flottante, ma una costruzione tipo bladder che permette di ridurre oltremodo gli attriti interni e migliorare la scorrevolezza complessiva.
La molla consente incrementi di 10 chili e quindi è possibile arrivare ad un setup molto preciso del Ttx.
Comunque nel complesso l'obiettivo di questo ammortizzatore è facilitare il compito di setup da parte di tutti gli utenti.
Lo sviluppo è avvenuto soprattutto tramite Brad Benedict, tutto è stato fatto in casa ed è specifico per le bici Specialized.
Ma ci sarà anche una forcella?
Uhm (ride) vediamo… Al momento siamo felici di questo risultato. Il Ttx sarà disponibile in primavera anche in aftermarket e sarà compatibile anche con i modelli 2013 della Demo.
E per quanto riguarda la manutenzione?
Tutti i centri Specialized nazionali saranno in grado di fare il lavoro di assistenza su questo ammortizzatore. E' un prodotto fatto da Ohlins, ma distribuito da Specialized.
La cosa che mi ha stupito di più è la sua sensibilità. E la stessa cosa ha detto Mitch Ropellato che lo ha provato proprio qui in Val di Sole.
Ohlins ha anche sviluppato sospensioni elettroniche per Ducati e Aprilia…
Bella domanda (ride di nuovo). Ci sono un sacco di cose che Ohlins sa fare. Noi sappiamo fare bici, Ohlins sa fare sospensioni, quindi… vediamo che cosa succede in futuro…
Quanto tempo ha richiesto lo sviluppo?
Oltre un anno. Brad Benedict ci ha lavorato assiduamente. A settembre dello scorso anno eravamo al lavoro per gli ultimi dettagli sulla taratura. E' stato in tutto e per tutto realizzato in Svezia. Sono stato nella fabbrica di Ohlins e lì dentro c'è di tutto… Quando vedi una molla gialla su una moto o su un'auto inizi a sgranare gli occhi… Ma non avrà un costo tanto superiore rispetto al top di Fox, ad esempio.
Ohlins è arrivata nella Mtb. Brandon Sloan per ora ha svelato questo oggetto delle meraviglie. Che lascia immaginare un futuro davvero più raffinato di quello attuale nel modo delle sospensioni. Staremo a vedere...
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.