Presentata la Canyon Strive Cf con Shapeshifter

Simone Lanciotti
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Presentata la Canyon Strive Cf con Shapeshifter

Simone Lanciotti
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TROIS EPIS - Canyon è partita da una domanda ben precisa per creare la nuova Strive Cf: è possibile avere una bici che in salita si comporti come una bici da Xc e in discesa come una da enduro?
La domanda ha una sua legittimità, perché è ciò che molti chiedono a una bici da enduro: salire con efficienza e scendere con altrettanta efficienza.
Solo che le geometrie e il tuning delle sospensioni di queste due tipologie di bici sono molto lontane fra loro.
Come risolvere allora il problema?

La Canyon Strive Cf 9.0 Team, ovvero il modello di punta della gamma proposta a meno di 5000€. Leggete più avanti i dettagli...

La Canyon Strive Cf 9.0 Team, ovvero il modello di punta della gamma proposta a meno di 5000€. Leggete più avanti i dettagli...

Arriva lo Shapeshifter
E’ qualcosa al quale Canyon sta lavorando da anni, da quando Fabien Barel è entrato a far parte del team di sviluppo tedesco.
Con questo dispositivo che caratterizza la nuova gamma Strive Cf Canyon riesce a variare il travel della sospensione posteriore, la sua curva di compressione e infine la geometria, senza la necessità di dover montare uno specifico ammortizzatore.
Questo risultato è possibile tramite un attuatore a gas incorporato nel link superiore della sospensione.

Come funziona lo Shapeshifter?
Il suo funzionamento è molto semplice: tramite un comando remoto posto sul manubrio si aziona il dispositivo che modifica il leveraggio della sospensione.

L'attuatore a gas chiamato Shapeshifter. Funziona a pressione e il suo funzionamento è del tutto analogo a quello di un reggisella telescopico.

L'attuatore a gas chiamato Shapeshifter. Funziona a pressione e il suo funzionamento è del tutto analogo a quello di un reggisella telescopico.

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Strive CF_Shapeshifter2

Strive CF_Shapeshifter

Lo Shapeshifter ha un funzionamento del tutto paragonabile a quello di un reggisella telescopico: per azionarlo, infatti, occorre agire sul comando sul manubrio e, nel caso del passaggio dalla modalità Xc a quella Dh, trasferire il peso del corpo maggiormente sulla ruota posteriore, come mostrato nello schema in basso.

Il grafico mostra i movimenti necessari per passare da una modalità all'altra.

Il grafico mostra i movimenti necessari per passare da una modalità all'altra.

In questo modo si attiva la modalità Dh che porta il travel a 160 mm, il Sag al 25% e rende meno progressiva la curva di compressione.
Per tornare alla modalità Xc, invece, occorre azionare il comando e spostare il peso sulla ruota anteriore, tirando verso l’alto i pedali.
In questo modo il travel scende a 130 mm, il Sag al 17% e la curva di compressione diventa maggiormente progressiva.

Le curve di compressione delle due modalità, Xc e Dh.

Le curve di compressione delle due modalità, Xc e Dh.

In questo modo la Canyon Strive Cf rappresenta davvero due bici in una e, ve lo diciamo subito, azionare lo Shapeshifter è più facile di quanto si creda.
Solo il passaggio dalla modalità Dh a quella Xc richiede un minimo di pianificazione, ma il gesto diventa intuitivo in pochi istanti.

Come cambia la geometria?
E’ presto detto: in assetto Dh l’angolo di sterzo è di 66° e l’angolo piantone di 73,5°, mentre in Xc questi valori aumentano di 1,5° e l’altezza del movimento centrale sale di 20 mm.
A tutti gli effetti sono due assetti in sella molto diversi fra loro.

Geometria Regular e Race
Ma non finisce qui.
Canyon aveva due necessità: accontentare sia l’escursionista meno scalmanato in discesa sia l’agonista dell’enduro.
Canyon già sulla Spectral (qui il test) ha adottato un geometria che prevede un tubo di sterzo abbastanza alto e un tubo superiore non eccessivamente lungo con il risultato di una bici facile da guidare e che non mette mai in difficoltà.
La geometria di una bici da enduro moderna, però, è un po’ diversa: tubo superiore più lungo e quindi front center maggiore, tubo sterzo più corto, manubrio più largo di 20 mm e attacco manubrio più corto di 20 mm.
Quindi?

La geometria della nuova Canyon Strive Cf.

La geometria della nuova Canyon Strive Cf.

Ecco due geometrie e due allestimenti differenti per la Strive Cf, chiamate Regular e Race, entrambe dotate di Shapeshifter, ma destinate a due tipologie di utenti differenti.
Al momento dell’acquisto, quindi, è necessario specificare una delle due per i modelli 9.0 e 8.0.

A proposito di geometria…
L’impronta di Fabien Barel è molto evidente, perché ogni particolare della bici ha richiesto la sua approvazione e quella degli atleti del Canyon Factory Enduro Team.

Anche Rob J Heran ha collaborato all'affinamento della Strive Cf.

Anche Rob J Heran ha collaborato all'affinamento della Strive Cf.

Ludo May del team ufficiale Canyon si gode la versione definitiva della Strive Cf. Finalmente senza protezione sull'ammortizzatore...

Ludo May del team ufficiale Canyon si gode la versione definitiva della Strive Cf. Finalmente senza protezione sull'ammortizzatore...

Carro da 43,2 cm (quindi molto corto per essere una 27,5” da enduro), front center (cioè la distanza dal movimento centrale all’asse del mozzo anteriore) maggiore, movimento centrale basso (siamo sotto i 34 cm in modalità Dh), angolo di sterzo contenuto (66°) in modo da permettere a chi guida una posizione in sella ben bilanciata fra i due assi e consentirgli una notevole facilità di spostamento del corpo durante la guida. Proprio da endurista, insomma.

Strive CF_Farbflächen

Senza dimenticare il telaio in carbonio
Lo Shapeshifter e le due geometrie non devono però far passare in secondo piano il nuovo telaio in carbonio sul Canyon punta tantissimo, perché è fatto utilizzando le notevoli conoscenze del marchio tedesco in fatto di compositi.

La protezione sul tubo obliquo.

La protezione sul tubo obliquo.

Il tubo di sterzo tapered e il passaggio interno dei cavi.

Il tubo di sterzo tapered e il passaggio interno dei cavi.

Spessori differenziati, fibra unidirezionale, sovrapposizione delle fibre specifica in base alla resistenza richiesta in un determinato punto del telaio.
Il passaggio dei cavi è interno al tubo obliquo, compreso quello dello Shapeshifter e il tubo obliquo prevede una protezione in gomma sulla parte inferiore.
E infine il peso: 2400 gr (con lo Shapeshifter) sono un ottimo risultato, tanto che tutta la gamma Strive Cf ha dei pesi incredibili.

Ed ecco la gamma
Canyon ha lavorato tantissimo per rendere la gamma Strive Cf quanto più allettante possibile. E, a nostro avviso, c’è riuscita.
Cinque sono gli allestimenti in gamma che vi mostriamo di seguito (ad eccezione della Strive Cf 9.0 Sl):

La Strive CF 9.0 Team: 4899€ e 12,8 Kg

La Strive CF 9.0 Team: 4899€ e 12,8 Kg

La Canyon Strive CF 8.0 colorazione blue elettrico: 3799€ e 13,5 Kg.

La Canyon Strive CF 8.0 colorazione blue elettrico: 3799€ e 13,5 Kg.

La Canyon Strive CF 8.0 Race colorazione blu elettrico: 3699€ e 12,7 Kg.

La Canyon Strive CF 8.0 Race colorazione blu elettrico: 3699€ e 12,7 Kg.

La Canyon Strive CF 8.0 Race colorazione CFET: 3699€ e 12,7 Kg.

La Canyon Strive CF 8.0 Race colorazione CFET: 3699€ e 12,7 Kg.

La Canyon Strive CF 8.0 colorazione stealth: 3799€ e 13,5 Kg.

La Canyon Strive CF 8.0 colorazione stealth: 3799€ e 13,5 Kg.

La Canyon Strive CF 9.0 Race: 4299€ e 12,6 Kg.

La Canyon Strive CF 9.0 Race: 4299€ e 12,6 Kg.

La Canyon Strive CF 9.0 Race colorazione blu elettrico: 4299€ e 12,6 Kg.

La Canyon Strive CF 9.0 Race colorazione blu elettrico: 4299€ e 12,6 Kg.

Queste invece le specifiche di montaggio. Da notare che le Strive Cf con forcella Fox 36 Float hanno il travel anteriore di 170 mm, mentre le Strive Cf con forcella Pike si fermano a 160 mm.

Specifiche Strive Cf

Per quanto riguarda la disponibilità, Canyon ha dichiarato che a brevissimo sarà possibile preordinare la nuova Strive Cf e le prime consegne dovrebbero iniziare nei primi giorni di settembre.
Per altre immagini della Strive Cf vi rimandiamo alla galleria fotografica, mentre qui potete trovare il primo test della Canyon Strive Cf.

Per informazioni cliccate qui per andare alla pagina ufficiale della Canyon Strive Cf.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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