Le novità RockShox 2023 segnano un netto miglioramento rispetto alle precedenti, ma dall’esterno non si vede nulla, o quasi.
Sta tutto sotto al cofano e ce ne si accorge, semmai, appena ci si trova off-road.
Le nuove RockShox Pike, Lyrik e Zeb 2023, infatti, portano al debutto la cartuccia Charger 3 e altri affinamenti che portano queste tre forcelle ad un livello di prestazioni superiori.
Cominciamo dall’idraulica.
Vi invito prima di tutto a guardare il video per entrare rapidamente nei dettagli delle nuove forcelle e poi a proseguire la lettura dell'articolo:
Benvenuta idraulica Charger 3
La vera novità è l’indipendenza totale dei circuiti della compressione alle alte velocità (HSC) e alle basse velocità (LSC) e questo permette un’efficacia delle regolazioni mai vista prima su una forcella RockShox. Dall’esterno troviamo i due pomelli coassiali: quello più grande è per le alte velocità e quello più piccolo (cioè quello in alto) è per le basse velocità di compressione.
Ossia, la classica disposizione dei registri RC2 di RockShox.
L’altra importante novità riguarda il numero di click dei due registri: 14 per le basse e 4 per le alte.
Cioè meno del solito, ma molto più facilmente avvertibili, soprattutto più facili da gestire e con due tacche di riferimento per capire, anche solo visivamente, quanto sono chiusi i due registri.
Nel nostro video vi mostriamo nel dettaglio questo particolare.
E veniamo alla nuova idraulica Charger 3: prima di tutto non utilizza più il bladder, ma un pistone flottante (IFP, internal floating piston) coadiuvato da una molla per ridurre al minimo l’attrito statico detto in gergo “stick-slip”.
Il meccanismo di controllo della compressione, quindi, è fluido e costantemente oliato in modo da reagire con la massima velocità.
Tutti gli elementi della Charger 3 sono in metallo e il circuito idraulico può essere smontato e revisionato all’occorrenza.
Per il momento non è prevista una versione RCT3 dell’idraulica (cioè con le tre posizioni Climb, Pedal e Open) e infatti la Charger 3 non è compatibile con il sistema Flight Attendant.
Nuovo monoblocco per Pike e Lyrik
La nuova RockShox Zeb mantiene la medesima struttura (intesa come testa, steli e monoblocco dei foderi) della attuale, mentre Pike e Lyrik adottano un monoblocco dei foderi ridisegnato per consentire una maggiore sovrapposizione delle boccole di scorrimento e un migliore rapporto rigidità/peso.
La nuova Lyrik ha una rigidità torsionale maggiore del 20%, mentre per la nuova Pike aumenta del 13,5%.
Buttercups aggiornati
Non sono una novità assoluta, perché sono stati introdotti lo scorso ottobre insieme alla tecnologia Flight Attendant, ma ora sono presenti su tutti i modelli Ultimate delle forcelle Pike, Lyrik e Zeb.
Soluzioni simili si trovano già su veicoli fuoristrada, motoseghe e in generale su attrezzature che possono trasferire vibrazioni ad alta frequenza alle mani e alle braccia di chi li usa.
Ma in pratica di cosa si tratta?
Innanzitutto, si trovano nella parte inferiore forcella, sia a sinistra che a destra, e sono due elementi di gomma che per primi ricevono gli input che la ruota anteriore trasferisce alla forcella.
Questi due elementi riescono a ridurre di un 20% le vibrazioni di bassa ampiezza e ad alta frequenza che arrivano al manubrio.
Tanto semplici, quanto efficaci.
Di fatto lavorano nei primi 4 mm di escursione e la coppia ha un peso di 41 grammi.
Nuova Debonair+
Il sistema Debonair di RockShox è stato introdotto nel 2015 e consente di regolare in modo automatico e calibrato la pressione fra la camera positiva e la negativa (cioè dà alla forcella un comportamento sensibile e reattivo a prescindere dalla pressione nella camera positiva) e gestisce la curva di compressione della forcella.
Da ciò si capisce che ha un ruolo molto importante.
Il nuovo sistema Debonair+ prevede una lunghezza dell’incavo rivista (ossia il canale tramite il quale passa l’aria per bilanciare la pressione fra la camera positiva e quella negativa), tampone superiore e volume delle camere positiva e negativa rivisti per migliorare il comportamento della cartuccia ad aria.
Lo scopo di RockShox era avere una risposta più morbida all’inizio, un supporto migliore a metà corsa (per fare in modo che la forcella restasse più estesa e capace di usare meglio il travel a disposizione) e una certa progressività verso il fondocorsa.
Boccole Ultimate e Maxima Plush
La scorrevolezza della forcella, da quanto detto finora, diventa un elemento chiave per far funzionare correttamente tutte queste migliorie.
E infatti i modelli Pike, Lyrik e Zeb Ultimate utilizzano boccole di scorrimento che sono di un 53% più lunghe delle precedenti, per ridurre l’attrito (foto in basso).
Ma non solo: quando gli impatti del terreno tendono a portare fuori traiettoria la forcella, questa, ora, risponde con maggiore precisione.
La lubrificazione è affidata all’olio Maxima Plush Dynamic Suspension creato in collaborazione con RockShox e la sua formulazione lo rende retrocompatibile laddove si usa l’olio 0W-30.
Due ultimi piccoli dettagli…
Le valvole di sovrapressione si erano già viste sulle Pike, Lyrik e Zeb equipaggiate con il Flight Attendant e ora debuttano di serie sulle versioni Ultimate e Select+ delle medesime forcelle.
Queste valvole permettono di eliminare quell’eccesso di pressione che si viene a creare all’interno della forcella in caso di variazione dell’altitudine o della temperatura.
Basta premere con il dito sulla valvola per rimuovere questo eventuale eccesso di pressione.
Infine, l’adattatore per il mozzo classico (foto sopra) che facilita il montaggio della ruota sulla forcella qualora il mozzo non fosse equipaggiato con i terminali Torque Cup (che incrementano di un 5% la rigidità torsionale delle forcelle RockShox).
Le novità RockShox 2023
E adesso entriamo nei dettagli della gamma delle tre forcelle facendo subito una premessa importante: ognuna avrà un ambito d’uso ben delineato e definito dal valore del travel, riducendo sovrapposizioni e anche eventuali fraintendimenti per gli utenti.
In particolare avremo:
RockShox Pike: travel da 120, 130 e 140 mm
RockShox Lyrik: travel da 140, 150 e 160 mm
RockShox Zeb: travel da 160, 170, 180 e 190 mm
Nei negozi saranno acquistabili solo le versioni Ultimate e Select compatibili con ruote 27,5” o 29” e i suddetti valori di corsa possono essere modificati acquistando gli steli della cartuccia adeguati.
La nuova RockShox Pike
La nuova RockShox Lyrik
La nuova RockShox Zeb
Come va la nuova idraulica Charger 3?
Ho avuto modo di provare e di conoscere a fondo la nuova idraulica Charger 3 su due diverse bici: la nuova Lyrik Ultimate su una Evil The Offering e la nuova Zeb Ultimate su una Specialized Turbo Levo.
Travel di 150 mm nel primo caso e 160 mm nel secondo.
Prima di istallarle sulle due bici, però, le ho pesate ed ecco il responso della bilancia:
- - forcella RockShox Zeb Ultimate 29” 160 mm (cannotto non tagliato): 2,35 Kg
- - forcella RockShox Lyrik Ultimate 29” 150 mm (cannotto non tagliato): 2,04 Kg
Due bici diverse che richiedono due forcelle altrettanto diverse, per precisione, travel e rigidità torsionale. In comune le Lyrik e Zeb Ultimate provate avevano proprio le caratteristiche tecniche peculiari della gamma 2023 e il primo impatto è stato molto positivo.
Le cose che più mi hanno colpito le trovate di seguito:
Più facili da regolare
Anche se dagli steli è stato rimosso l’indicatore di Sag (più utile sugli ammortizzatori), le nuove forcelle si riesce a regolarle bene partendo dalle indicazioni di pressione riportate sul fodero sinistro.
Ma, soprattutto, la regolazione diventa più facile per la parte idraulica: il numero ridotto di click dei due registri e la possibilità di capire visivamente quanto è chiuso un registro facilitano non poco la vita del biker.
Ogni click è ben avvertibile.
Più sensibilità ai piccoli impatti
Vuoi per i ButterCaps, vuoi per il lubrificante Maxima Plush specifico, queste due forcelle sono molto pronte a rispondere alle piccole sollecitazioni, senza compromettere il sostegno a metà corsa.
Difficile stabilire quanto sia merito dei ButterCaps e quanto del lubrificante o della cartuccia Charger 3, ma di sicuro si avverte che tanto la nuova Lyrik, quanto la nuova Zeb sono sempre molto reattive e capaci di filtrare bene le sollecitazioni in rapida sequenza.
Talvolta simulando l’effetto “gomma sgonfia”.
Questa scorrevolezza grandiosa, ovviamente, sottintende una manutenzione regolare e precisa se ce la si vuole garantire per lungo tempo.
Più sostenuta e più assorbimento
Questo è un aspetto che a me sta molto a cuore.
Mi piace una forcella che sia sensibile e capace di “inghiottire” le sollecitazioni più piccole senza farmene accorgere, ma soprattutto mi piace una forcella che, per fare questo, utilizzi il minimo quantitativo di travel.
Perché la forcella deve restare su, per non scompensare la geometria e l’assetto in sella e per essere pronta quando davvero serve.
Ebbene, con le regolazioni idrauliche rese possibili dalla Charger 3 e con l’aggiunta di un solo token le nuove Lyrik e Zeb funzionano proprio così.
Senza, però, ridurre il livello di assorbimento che, invece, è migliorato e ad accorgersene sono proprio le mani.
Si avvertono molto meno quei colpi duri che affaticano mani e braccia durante una discesa.
Infine, la resistenza ai fondocorsa c’è, non è brusca ed è modificabile aggiungendo (o togliendo) un token.
Il comportamento di queste due forcelle, ora, è davvero di alto livello e non teme il confronto con la concorrenza più nota.
Ma le novità RockShox non si fermano qui: ci sono anche i nuovi ammortizzatori SuperDeluxe Ultimate che vi invitiamo a scoprire cliccando qui.
Per informazioni sram.com/rockshox
Qui tutti i nostri articoli e test sui prodotti RockShox
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.
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