COMMEZZADURA - La Yt Tues Cf Pro Race di Aaron Gwin è stata la bici più veloce del weekend appena concluso in Val di Sole (qui il report della gara di Dh).
La run di Gwin è stata, come al solito, degna di un campione.
Rivedetela qui con il sound reale della pista: alzate il volume... ?
Torniamo adesso al mezzo di Aaron Gwin.
Si tratta di una bici che non differisce molto da quella che si può realmente acquistare, ma a fare la differenza, oltre al talento di guida di Gwin, è anche il modo in cui viene preparata dal meccanico di Aaron Gwin, John Hall, sulla base delle richieste del pilota americano.
E’ qui che le differenze possono diventare abissali e realmente significative in gara.
Dopo la gara di sabato siamo riusciti a scambiare due rapide parole con Gwin, ma soprattutto con il suo meccanico che ci ha rivelato informazioni molto interessanti sulle preferenze del suo pilota.
Aaron Gwin ha un telaio Yt Tues Cf Pro Race di serie, di taglia XL, sul quale in occasione dell’ultima gara di Coppa è stata montata una forcella Fox 40 Float con idraulica di nuova generazione.
Hall non ha saputo (o voluto?) dirci di più sui particolari perché non ne conosce nei dettagli le differenze rispetto al modello precedente.
Si tratta infatti di una novità ancora allo stato prototipale.
Sull’ammortizzatore Fox Float X2 ad aria, invece, nulla di nuovo se non un olio differente rispetto alle altre gare di Coppa del mondo.
Il setup delle sospensioni, vista la notevole pendenza della pista, era un po’ più duro davanti e un po’ più morbido dietro, in modo da bilanciare al meglio la posizione di Gwin in sella.
In aggiunta a ciò, è stato alzato di mezzo centimetro il manubrio.
«Pressioni? Non chiedermelo, non ricordo davvero. Abbiamo fatto così tanti cambiamenti questo weekend che non saprei proprio. Aaron ha voluto però un setup un po' più morbido del solito per non "uccidersi" le mani. E' una pista molto impegnativa, forse la più impegnativa anche mentalmente, ma ogni anno viene qui con piacere».
Per quanto riguarda le ruote, le e*13 Lg Downhill sono assolutamente di serie e in raggi sono di colore silver anziché neri.
Le gomme sono le Onza Aquila da 2,4” con mescola di serie Rc2 45A, i freni sono Trp, anch’essi di serie, con dischi da 203 mm.
Il manubrio è un Renthal Fatbar con rise da 30 mm e larghezza di 79 cm.
Pedivelle in fibra di carbonio da 170 mm, corona, movimento centrale e pacco pignoni di e*13, mentre il resto della trasmissione è affidata a componenti Sram a 7 velocità.
I pedali sono Ht X2 Downhill.
Reggisella in fibra di carbonio e sella sono di Sdg.
Da segnalare che Aaron Gwin utilizza il sistema Flat Tire Defender su entrambe le gomme.
Per quanto riguarda il peso finale della bici, John Hall non ha saputo (o voluto?) essere molto preciso, dichiarando un valore che oscilla fra 15 e 16 Kg, a seconda dell’allestimento.
«Del peso, però - continua John Hall - ci interessa poco, soprattutto su un tracciato difficile come questo, con radici nascoste che possono portare a danni, forature e cadute. Il peso della bici di Aaron è su un valore che oggi rappresenta la media. Su una bici da Dh la leggerezza è interessante, ma non è cruciale. Aaron non vuole scendere a compromessi con la solidità».
A giudicare dai risultati ottenuti non possiamo che dare ragione a Gwin.
Qui tutti i report realizzati da MtbCult durante il weekend in Val di Sole
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Redazione MtbCult
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