La prospettiva elettrica e il futuro della Mtb

Sono tornato ieri dalla Spagna dove si è tenuta la presentazione ai media di una nuova bici elettrica (fra non molto saprete).
Sono stato nella splendida Ainsa e mi sono trovato a percorrere in salita molti dei sentieri che 6 anni fa (anche se a me sembra che ne siano passati 60...) percorsi in discesa in occasione della presentazione della allora nuova Specialized Stumpjumper.

Dentro la mia testa si è chiuso un cerchio: 6 anni fa, nel marzo del 2018, le elettriche stavano vivendo il momento del boom, ma non si era ancora arrivati al livello di raffinatezza che conosciamo oggi.
Questo livello ha permesso a me ad Ainsa di affrontare salite che qualche anno fa avrei, anzi, avremmo ritenute impossibili non solo con una Mtb, ma anche con una e-Mtb.
Eppure, ad oggi, è soprattutto un fatto di "vediamo se riesco a farlo".
E' un mix fra apprendere nuove abilità, imparare a gestire le risposte del motore ed essere ardimentosi.

Cosa significa la prospettiva elettrica?
La presenza del motore amplia le potenzialità di utilizzo di una Mtb e apre, appunto, nuove prospettive.
Nuovi scenari, nuove sfide, nuovi sentieri da esplorare.
Sia chiaro, non è una novità recente, anzi, per i più esperti è la scoperta dell'acqua calda, ma nonostante ciò è qualcosa di cui non tutti sono a conoscenza pur avendo una e-Mtb.
Per alcuni di noi la prospettiva elettrica ha già modificato-ampliato la percezione di ciò che è possibile fare con una e-Mtb: cercare sentieri da affrontare (o da sfidare, se preferite) in salita e non solo in discesa.

Già, la sfida della salita con un'elettrica: ricordate questo video di quasi 7 anni fa?
Molto discusso perché "è pericoloso andare in salita su sentieri dove di solito si va in discesa".
Vero, sebbene i sentieri, essendo aperti a tutti, non hanno un verso di percorrenza, a meno che non sia indicato.

La prospettiva elettrica è in sostanza qualcosa che è destinata a cambiare ancora di più il modo di intendere la Mtb, "muscolare" compresa.
Quello che abbiamo visto fino ad ora è solo l'inizio di un cambiamento che è in corso da anni: e-Mtb e Mtb devono completarsi l'una con l'altra.
Non ce n'è una giusta o una sbagliata, ma accadrà, a mio avviso, che gli ambiti di utilizzo saranno sempre più ampi.
E forse ci saranno meno categorie di Mtb (Xc, downcountry, trail, enduro, Dh) proprio perché le prossime Mtb saranno sempre più capaci e versatili.

Mi sono casualmente imbattuto in questo video con Harald Philipp che illustra proprio un concetto cruciale per le e-Mtb: il piacere di sfidare i sentieri in salita, specialmente in zone remote, dove in pochi con la Mtb andrebbero proprio perché quelle salite sarebbero impraticabili senza l'ausilio di un motore.

La prospettiva elettrica

I vari Bosch, Shimano, Fazua, TQ, Brose e via dicendo stanno facendo un grande lavoro per apprendere e comprendere le necessità degli utenti e rispondere con motori e firmware sempre più precisi e piacevoli da utilizzare.

La domanda che è lecito porsi a questo punto è: il concetto futuro di Mtb prevederà di base un motore?
E' possibile che solo le Mtb "performance oriented" continueranno ad avere un solo motore, cioè quello umano?
Quanto a lungo vedremo ancora Mtb da enduro e da trail riding con il solo motore umano?

La risposta che potrei azzardare io è: le e-Mtb continuano a migliorare...
E vi do appuntamento a quando quella e-Mtb che ho provato in Spagna verrà svelata.

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