È di pochi giorni fa l'articolo del nostro collega Giovanni Bettini (BicidaStrada.it) nel quale si fa riferimento ad un ipotetico (nemmeno troppo ipotetico) nuovo progetto gravel Specialized.
Un disegno, quello del telaio in questione, che ci riporta indietro negli anni, quando la Mtb era terreno fertile per sperimentazioni e coraggiosi prototipi.
Quella che state vedendo nell'immagine sopra è la Colnago C35 Ferrari Elite Mtb: pensate, risale addirittura al 1989, quando per celebrare il 35° anniversario dell'omonima azienda, Ernesto Colnago in collaborazione con Ferrari diedero vita ad un avveniristico telaio, uno dei primissimi in fibra di carbonio.
È incredibile come i due progetti, quello Specialized e quello Colnago si somiglino, anche se con le dovute differenze dettate dall'evoluzione degli strumenti e delle tecnologie utilizzate.
L'eliminazione del tubo piantone rappresenta di fatto una valida soluzione per filtrare a dovere le asperità provenienti dal terreno e se in Mtb si è optato per sistemi differenti e più efficaci vista l'entità delle sollecitazioni, per il gravel potrebbe essere la chiave di svolta.
Per ora limitiamoci a leggere i dettagli del brevetto Specialized, con la promessa che torneremo ad interessarci dell'argomento.
Il 2 febbraio scorso l'Ufficio Marchi e Brevetti degli Stati Uniti d'America (USPTO) ha pubblicato un'interessante innovazione. Si tratta del brevetto Specialized US-20230034772-A1 "Bicycle frame with angled strut", ovvero di un suggestivo telaio che non presenta la classica conformazione a due triangoli.
Il piantone non raggiunge come al solito il movimento centrale. All'altezza della sezione mediana il tubo incontra un carro a parallelogramma che va ad innestarsi all'interno della struttura principale.
A prima vista forme, angoli e geometrie potrebbero ricondurre questa innovazione ad una mountain bike del segmento all mountain/enduro. Osservando bene i disegni, però, emergono diversi punti di fissaggio che in genere non vengono adottati nel mondo delle ruote grasse.
Inoltre, le bici pensate per un utilizzo all mountain/enduro sono sempre dotate di un alloggiamento per l'ammortizzatore. Una soluzione qui non prevista.
Il gravel è il nuovo Record dell'Ora?
C'è una "falla" nella normativa UCI che apre le porte alla creatività in ambito gravel e questo brevetto Specialized con ogni probabilità ne è la dimostrazione.
L'articolo 1.3.020 del regolamento UCI prescrive che tutte le bici destinate alle competizioni strada, ciclocross e pista debbano essere "costruite attorno al triangolo principale". Il principio che guida le decisioni della massima autorità del ciclismo è quello di preservare l'immagine delle bicicletta come "oggetto e fenomeno storico".
Ne avevamo parlato QUI.
Non tutti i brevetti, sia chiaro, vanno incontro alla messa in produzione.
La domanda che sorge spontanea però è questa: ha senso per una grande azienda impiegare tempo e risorse su un progetto che non potrebbe avere uno sbocco concreto in ambito sportivo?
Oltre alle soluzioni tecniche già citate, le norme UCI sembrano spalancare le porte (al momento) ad una rivoluzione delle forme in ambito gravel. Un ambiente ancora scarno di restrizioni, terreno fertile per quella creatività tecnica a cui l'UCI ha tarpato le ali nel 2000 con la riforma del Record dell'Ora.
Elasticità verticale: il concetto chiave del brevetto Specialized
Rigidezza laterale (o torsionale o su piano orizzontale) ed elasticità verticale per tutti gli ingegneri ed i tecnici del settore sono parole che diventano un vero e proprio rompicapo quando si tratta di progettare da zero una nuova bicicletta.
La combinazione di questi due fattori contribuisce a dare un'anima efficiente al mezzo.
La struttura a montante (dall'inglese strut) permetterebbe di migliorare la deflessione verticale senza intaccare la resistenza alle forze torsionali.
I vantaggi non si esauriscono qui, perché questa conformazione non va ad influire sull'arretramento sella (ricordate il reggisella della vecchia Diverge?) quando questo è soggetto a flessione. Un espediente utilizzato per "allontanare" la seduta dalla zona di trasmissione delle vibrazioni (telaio).
Specialized ha condotto diverse prove in laboratorio e sostiene quanto dichiarato nel brevetto con i numeri. A confronto le risposte ai carichi di un telaio tradizionale con l'innovativo telaio a montante, il tutto secondo i metodi di prova ed i protocolli stabiliti dallo standard internazionale ISO.
Il brevetto Specialized non è solo creatività, quindi, ma anche sostanza. Una sostanza che potrebbe far comodo a tutti coloro che amano il gravel, tra comfort e prestazioni, o le bici da strada endurance con buona pace dell'UCI.
Solo un'idea o il primo passo verso nuove applicazioni per il marchio fondato da Mike Sinyard nel 1974? Staremo a vedere...
Per saperne di più sul segmento gravel di Specialized vi rimandiamo al loro sito ufficiale sul quale, fra l'altro, proprio in questi giorni, potete trovare una campagna sconti.
Qui tutti i modelli e i prezzi delle bici Specialized gravel.
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Sull'autore
Simone Lucchini
Mi piace essere estroso, mi ritengo molto versatile e sono il più giovane del gruppo, con una vocazione che spazia dall’Xc fino all’enduro senza disdegnare il mondo e-Mtb e gravel. Mi piacciono i video e la guida in generale