I numeri di Sarrou e Beers alla Cape Epic sono molto interessanti e fanno capire (semmai ce ne fosse bisogno) a che ritmi si corre una gara di Mtb a tappe di livello così alto.
Prima di entrare nei dettagli, facciamo un brevissimo recap sulle ultime due frazioni della Cape Epic 2021, che è stata vinta, appunto, dalla coppia NynetyOne-Songo-Specialized formata da Jordan Sarrou e Matthew Beers.
Anche la generale femminile è targata Specialized, con la vittoria di Sina Frei e Laura Stigger, regine incontrastate in tutte le tappe.
Le ultime due frazioni sono state vinte dai team Bulls 2 (sabato) e Buff-Scott Mtb (domenica), in entrambi i casi i nostri Samuele Porro e Fabian Rabensteiner (Trek-Pirelli) si sono piazzati al 4° posto, chiudendo quarti anche nella generale.
Qui le loro dichiarazioni a fine gara:
Di seguito la classifica finale maschile e femminile:
Qui il recap dell'ultima tappa:
Ma ora torniamo ai numeri di Sarrou e Beers alla Cape Epic 2021 (620 km con 15350 metri di dislivello), che hanno vinto ad una velocità media di 24,7 km/h.
Osservando i profili Strava dei due atleti, abbiamo notato che Jordan Sarrou non ha reso pubblici i dati di potenza e frequenza, mentre Mattew Beers sì. Ma avendo corso in coppia, il rapporto potenza-peso e l'andamento delle prestazioni dei due atleti sono pressoché identici, quindi possiamo fare un'analisi abbastanza realistica.
Iniziamo subito con i watt, il valore più interessante, a nostro avviso.
Analizzando la potenza normalizzata (che Strava chiama potenza media ponderata) di Matthew Beers in tutte le tappe (prologo + 7 tappe in linea) ne risulta una media di 413,5 watt, un valore di poco inferiore alla sua FTP.
Se i dati di Strava sono esatti, questa dovrebbe essere la suddivisione delle sue zone di allenamento:
Calcolando che il rider sudafricano pesa circa 79 kg, il rapporto potenza-peso è di 5,2 w/kg.
Jordan Sarrou ha un peso forma di circa 65 kg, quindi la potenza normalizzata erogata dal francese nelle 8 tappe (compreso il prologo) dovrebbe essere intorno ai 338 watt.
In generale, non stupisce il wattaggio "puro", infatti 5,2 w/kg è un valore ottimo, ma non superlativo per professionisti del loro calibro.
Il dettaglio più interessante è la costanza, ossia la capacità di recuperare dopo lo sforzo e spingere forte in tutte le tappe, senza cali repentini.
Non a caso, Sarrou e Beers hanno chiuso sempre nella top 5, vincendo il prologo e una tappa in linea.
Sul profilo Strava di Matthew Beers abbiamo notato anche che il picco di potenza più alto (1222 watt) è stato registrato proprio negli ultimi chilometri della tappa finale.
Da questo si deduce che il rider sudafricano ha gestito alla grande lo sforzo, mantenendo la forza e la brillantezza necessaria da tirare fuori nel momento opportuno.
La potenza è legata alla frequenza cardiaca, un valore molto soggettivo e legato a troppi fattori esterni, che non fornisce troppe indicazioni, come dato "puro".
Su Strava, però, possiamo osservare anche la suddivisione per zone di frequenza e l'andamento giorno per giorno, da questi dati deduciamo l'intensità reale dello sforzo e altri particolari curiosi.
Prima di tutto, si nota la differenza netta dell'elasticità del cuore (quindi la capacità di contrarsi velocemente e pompare sangue verso i muscoli) tra le prime tappe e le ultime.
Infatti, togliendo il prologo che è molto breve e si affronta a tutta, se nella prima tappa in linea Beers ha trascorso molto tempo in soglia (circa un'ora, su 4 ore di gara), nell'ultima tappa ha trascorso in soglia soltanto 5 minuti.
In generale, la tendenza dimostrata tappa dopo tappa è una percentuale maggiore di tempo nelle zone aerobiche (Z2 e Z3) e meno capacità di affrontare sforzi sub-massimali di una cerca durata.
E' un risultato fisiologico, ma ciò ha permesso comunque ai due atleti di mantenere un ritmo alto grazie alle doti di resistenza, giusta alimentazione, integrazione e recupero post sforzo.
C'è da dire che quasi tutti gli elite in gara alla Cape Epic hanno al seguito uno staff composto da massaggiatore e assistenti che permettono agli atleti di pedalare, riposare e pensare a poco altro.
Per gli amatori il discorso è molto diverso...
A proposito di dispendio energetico, molto interessante è anche il valore delle calorie spese durante le tappe.
Il dato fornito da Strava è molto indicativo, ma fa intuire quanto sia faticosa e logorante per il fisico una gara del genere: Beers ha speso in media 3964 calorie, Sarrou ha speso in media 3280 calorie.
La differenza tra i due atleti, ovviamente, è legata al peso e al lavoro organico compiuto durante le tappe.
Ad influire sul consumo energetico in una gara del genere non è solo l'intensità di gara, ma anche la termoregolazione, ossia la capacità dell'organismo di adattarsi alla temperatura esterna generando calore e bruciando energia, appunto.
Durante la Cape Epic si passa dalle temperature basse della mattina al caldo di metà giornata, con possibilità (non troppo remote) di pioggia e fango in alcune tappe.
Questi "shock termici" impongono al fisico un lavoro extra...
Dai numeri di Sarrou e Beers alla Cape Epic avrete capito che per vincere una gara del genere bisogna essere dei campioni veri, ma bisogna anche evitare malanni ed avere un supporto che permetta al rider di essere il più costante possibile.
La performance "strepitosa" della singola tappa dice poco, conta essere sempre tra i protagonisti, senza crolli né imprevisti di vario genere.
Facile, no? 😜
Qui gli altri articoli sulla Cape Epic.
Qui un approfondimento sul misuratore di potenza nella Mtb:
Qui un approfondimento su w/kg e gare amatoriali:
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.