I 5 fattori che fanno invecchiare una e-Mtb

Simone Lanciotti
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I 5 fattori che fanno invecchiare una e-Mtb

Simone Lanciotti
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Le e-Mtb invecchiano prima delle Mtb?
E, in generale, quand’è che una e-Mtb è da considerarsi “vecchia”?
In un precedente articolo mi sono concentrato sulle mountain bike e non poteva mancarne uno dedicato alle “sorelle” elettriche.

I 5 fattori che fanno invecchiare una e-Mtb
Le e-Mtb Trek: a sinistra la prima e-Mtb a doppia sospensione, la Trek Powerfly FS del 2015 e, a destra, la Trek Rail 9.8 GX del 2023.

Quali sono i 5 fattori che fanno invecchiare una e-Mtb?

Le analogie con le Mtb tradizionali ci sono, ma ci sono anche delle differenze significative.
Escludendo i fattori usura e rottura, i motivi per cui una e-Mtb diventa vecchia sono, in ordine di importanza:

1 - Il motore

2 - La batteria

3 - La compatibilità con nuovi standard

4 - La geometria del telaio

Più, immancabile, il “fattore scimmia” che, forse, soprattutto sulle e-Mtb, ha un ruolo per nulla marginale.
Perché?
Perché le novità nell’ambito “elettriche” sono più frequenti, perché la curiosità nei loro confronti e il loro appeal agli occhi del pubblico è ancora in crescita e di ciò le case produttrici ne sono consapevoli. 
Analizziamo i 4 fattori tecnici con attenzione…



1 - Il motore

Lo sviluppo che hanno visto i motori dal 2015 (l’anno che ha decretato l’inizio del boom delle “elettriche”) a oggi è significativo e lo è soprattutto dal fronte ingombri, sensori e software di gestione.

Se prendiamo, ad esempio, un Bosch Performance Line CX del 2016 e lo paragoniamo a quello attuale è facile accorgersi di differenze abissali a livello di fluidità di funzionamento e di capacità di intuire ciò di cui il biker ha bisogno.
Non è tanto un discorso di hardware, quanto di software.
In questo abbiamo parlato di Bosch e di una forbice temporale di 8 anni.
E se prendiamo Shimano oppure Brose?
Il discorso non cambia molto: la differenza anche qui è notevole.

I 5 fattori che fanno invecchiare una e-Mtb
L'interno di un motore Bosch Performance Line CX di prima generazione
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Il Bosch Performance Line CX Smart System attuale, ovvero l'attuale riferimento per le drive unit

Quindi, quando una e-Mtb a livello di motore diventa “vecchia”?

Non è possibile dare un’indicazione che valga per tutti i motori, ma in generale mi sento di dire che sono soprattutto Bosch e Shimano ad avere compiuto i passi più evidenti nell’evoluzione negli ultimi 4-5 anni, perché sono riusciti a innalzare la potenza di picco a 600 W e a mantenersi fluidi e prevedibili a bassissima cadenza.

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Il motore Brose della Specialized Turbo Levo 2018
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Il motore Brose della Specialized Turbo Levo G3, ossia quello attualmente in vendita

Certamente ci sono anche Brose, Rocky Mountain, Yamaha e tanti altri player, ma di sicuro Bosch e Shimano sono il riferimento in questo settore.

Una e-Mtb, quindi, è da considerarsi “vecchia” di motore (originale e senza modifiche) se ha 6 anni alle spalle.
Non male, vero?
C’è un "però"…

2 - La batteria

E qui viene il “però”.
Se i motori di 6 anni fa sono ancora idonei per fare un utilizzo mediamente impegnativo in offroad, la limitazione più significativa viene dalla capacità della batteria.
E, se ci riferiamo a modelli di 6 anni fa, anche al suo posizionamento sul telaio: non è affatto escluso che la si trovi alloggiata sul tubo obliquo anziché al suo interno.

I 5 fattori che fanno invecchiare una e-Mtb

Limitandoci però alla capacità della batteria, 6 anni fa lo standard era di 500 Wh.
E’ salito ad un valore più attuale, cioè 700 Wh, fra il 2018 e il 2019 con la Specialized Turbo Levo.
Oggi potrei dire che lo standard è di 720-750 Wh, con casi che arrivano a 900 Wh (senza considerare il range extender).

Quindi, una e-Mtb invecchia, non tanto per il motore, quanto per la capacità della batteria e del suo stato di salute.

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La e-bike utilizzata da Shimano durante la presentazione della drive unit Steps E8000 nel 2016: qui il primo test

Se un motore di 6 anni fa è ancora abbastanza attuale, una batteria di 6 anni fa, quindi probabilmente da 500 Wh, è da ritenersi superata, sebbene dipenda molto dalle necessità e preferenze individuali.
Senza dimenticare il suo stato di salute, poiché mediamente una batteria, a prescindere dall’uso e dalle ricariche fatte, perde un 5% di capacità all’anno per deperimento chimico delle celle.

3 - La compatibilità con nuovi standard

Gli standard delle e-Mtb non differiscono molto da quelli per le Mtb. E difatti abbiamo la seguente lista:

- assi passanti 148x12 (o 157x12) al posteriore e 110x15 mm all’anteriore
- schema “mullet” per le ruote (29-27,5 pollici)
- ammortizzatore con standard metrico
- attacco cambio UDH
- tubo sterzo conico da 1,8” sulle e-Mtb da enduro
- linea catena da 52 o 55 mm
- passaggio ruota per gomme da 2,6”-2,8”
- passaggio cavi integrato
- diametro interno del tubo piantone da 31,6 o 34,9 mm

La maggior parte di questi standard sono già ampiamente diffusi su e-Mtb di 6 anni fa.

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La Scott Voltage eRide 900 Tuned (qui il test) è un chiaro esempio di integrazione di motore, batteria, cavi e addirittura di ammortizzatore posteriore. Senza dimenticare la geometria e le regolazioni concesse al biker

4 - La geometria del telaio

e-Mtb ed Mtb si somigliano sempre di più.
Pensate ad un dettaglio: la lunghezza del carro.
Per anni si è cercato di renderlo il più corto possibile per garantire maneggevolezza e agilità a qualunque Mtb.
La lunghezza ideale 10 anni fa era 42,5 cm e con molta abilità solo la Rocky Mountain Altitude Powerplay raggiunse nel 2017.

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La Rocky Mountain Altitude Powerplay 70 Carbon del 2017 con batteria da 632 Wh, un record per l'epoca

Oggi solo le Mtb performance hanno dei chainstays di lunghezza vicina a quel valore: 43 cm.
Le trail bike sono più vicine ai valori delle e-Mtb, cioè 44,5-45,5 cm, perché un carro più lungo, abbinato a un tubo piantone più verticale, rende più facile la guida nelle salite molto ripide.

Dal centro del movimento centrale al mozzo anteriore la geometria non differisce molto: reach, angolo di sterzo e lunghezza virtuale del tubo superiore sono quasi identici fra e-Mtb ed Mtb.
Ma ci sono altri aspetti ad essere cambiati molto: l’altezza del movimento centrale (e il BB drop) e la lunghezza delle pedivelle.
Uno è conseguenza dell’altro.

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La Cannondale Moterra LT 2 del 2017: qui il test
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La Cannondale Moterra SL 1 del 2024: qui le specifiche

Le e-Mtb di 6-7 anni fa avevano qualche volta pedivelle da 170 mm di lunghezza e un movimento centrale che distava anche 35-36 cm da terra.
Con il progressivo abbassamento del movimento centrale (fino agli attuali 34,5-34,7 cm attuali) la lunghezza delle pedivelle è diminuita fino a 160 se non addirittura 155 mm.

Un cambiamento che ha comportato un miglioramento netto nella stabilità e nella confidenza di guida di una e-Mtb.
Ricordate il famoso “effetto GS”?
Dal fronte geometria, quindi, una e-Mtb di 5 anni fa è ancora abbastanza attuale.

In conclusione…

Per ricapitolare, il livello di “vetustà” di una e-Mtb è influenzata dai suddetti fattori per ognuno dei quali il tempo scorre a velocità diversa.

- Motore: diventa vecchio oltre i 6 anni 
- Batteria: diventa vecchia oltre i 4 anni
- Compatibilità standard: diventa vecchia oltre i 6 anni
- Geometria: diventa vecchia oltre i 5 anni

E voi ogni quanto tempo cambiate e-Mtb?
E cosa ne pensate delle e-Mtb light?
Partecipate al sondaggio e fateci sapere la vostra:

Per quanto mi riguarda sono ancora affezionato a una "vecchia" Specialized Turbo Levo del 2018 (vitaminizzata a dovere...), sebbene riconosca che la più recente Trek Rail abbia prestazioni nel complesso superiori.
Ma magari su questo confronto tornerò con un contenuto dedicato...

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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