Ho comprato un manubrio cinese.
Proprio così, ho comprato un manubrio cinese da Mtb e nello specifico un cockpit integrato in carbonio.
Dopo averlo utilizzato per circa due mesi e in tutte le situazioni voglio raccontarvi la mia esperienza, cogliendo l'occasione per toccare un argomento delicato ma ormai molto frequente, quello sull'acquisto dei prodotti asiatici.
Prima però una precisazione: non è mia intenzione promuovere l'acquisto dei prodotti cinesi, ma non è corretto nemmeno far finta di niente. La bici è una nostra passione, ma sta diventando molto onerosa e in molti casi i prodotti di provenienza asiatica offrono una ghiotta opportunità.
Senza contare che molti manubri, telaio, ruote ed altri componenti dei marchi blasonati sono prodotti sempre in Cina o a Taiwan, in stabilimenti di proprietà delle varie aziende e magari realizzati con tecniche più raffinate, ma sono quasi sempre di provenienza asiatica.
Detto questo, iniziamo!
PERCHÈ COMPRARE UN MANUBRIO CINESE?
Inutile girarci intorno: i componenti in carbonio costano tanto, a volte troppo e l'acquisto di manubri, ruote o altri accessori made in China è sempre più frequente proprio per questo motivo.
Sulla mia hardtail personale avevo un manubrio in carbonio con attacco tradizionale e volevo montare un cockpit integrato, sia per motivi estetici, sia perché cercavo un po' più di comfort.
Prima di optare per un manubrio cinese, ovviamente ho fatto una ricerca approfondita sui prodotti delle aziende più conosciute, ma in molti casi le misure che cercavo io non erano in catalogo.
In altri casi c'era la misura, ma i prezzi erano davvero alti, troppo alti per le mie possibilità.
Girando sul web mi sono imbattuto su diverse proposte di prodotti asiatici, con prezzi molto più abbordabili e in molti casi ho notato una cura del dettaglio per niente scontata.
In quel momento è iniziata una ricerca ancora più approfondita, perché anche io, come molti di voi, ero molto scettico ed avevo paura di imbattermi in una fregatura clamorosa...
QUALE HO SCELTO E PERCHÈ?
La scelta è avvenuta in modo curioso: il mio amico Niccolò Violati, che è italiano ma vive in Sudafrica, mi ha inviato le foto del manubrio che aveva appena montato sulla sua Orbea Oiz e, guarda caso, era un cockpit di Trifox, uno tra i marchi cinesi che avevo adocchiato in fase di “studio” sul web.
Lo stesso Niccolò era entusiasta del prodotto e mi ha raccontato che in Sudafrica lo utilizzano in tanti, anche i riders piuttosto pesanti. Inoltre, un suo conoscente è il responsabile per il Sudafrica di Trifox e lo aveva rassicurato sull'affidabilità del prodotto.
«A questo punto perché non provare?». Mi sono detto.
Ho cercato il sito web ufficiale di Trifox ed ho visto che in quel periodo (sotto Natale) erano attive anche le promozioni, il modello che serviva a me costava 83,61€ contro i 109,99€ di listino.
Per la cronaca ho scelto un manubrio RHB 200 (il modello da Xc/Marathon di Trifox) con attacco da 90 mm / -17 gradi ed una piega larga 740 mm, il backsweep è di 9°. Da questo punto di vista, le opzioni disponibili erano davvero tante, stesso discorso per i colori degli adesivi.
Il materiale utilizzato è carbonio T800 con finitura 3K.
Dopo aver fatto l'ordine ho aspettato circa un mese per averlo a casa, ma senza pagare la spedizione né ulteriori spese doganali e ricevendo costanti aggiornamenti dal servizio clienti di Trifox. L'ho ricevuto in una scatola ben imballata e protetta: niente da dire da questo punto di vista.
A primo impatto mi è sembrato subito un prodotto curato nei dettagli, sia estetici che funzionali.
Sulla bilancia segna 291 grammi, quindi non è leggerissimo ma nemmeno super pesante, un valore giusto per un prodotto di questo tipo.
COME MI SONO TROVATO?
Il montaggio è stato piuttosto semplice, anche perché avevo già indicato la larghezza della piega in fase di ordine e non ho dovuto tagliare nulla.
La prima forcella che avevo sulla bici (RockShox SID SL Ultimate) aveva il tubo in alluminio e non è stato necessario nemmeno utilizzare la pasta grippante, che invece è stata fondamentale quando ho montato la Ohlins RXC34 M.1 con cannotto in carbonio. Senza pasta, anche serrando di più le viti dell'attacco, il manubrio tendeva a ruotare se sottoposto a dei movimenti bruschi.
Questione di tolleranze? Forse, ma in realtà è una cosa che capita spesso quando si accoppiano due superfici in carbonio, anche con i componenti “di marca”. In questi casi la pasta grippante è necessaria e risolve quasi sempre il problema.
All'atto pratico mi sono trovato molto bene, il comfort è migliorato ed esteticamente la bici è molto più bella, almeno per me.
All'inizio ho dovuto abituarmi al backsweep più accentuato, ma dopo qualche uscita sembrava lo utilizzassi da sempre.
COSA CAMBIA RISPETTO AI MANUBRI “DI MARCA”?
Rispetto ai prodotti realizzati con tecniche e materiali più ricercati, sicuramente cambia la qualità del materiale, il rapporto tra resina e fibra, ma anche altri dettagli tecnici che inevitabilmente vanno ad incidere sul prezzo e anche sul peso del prodotto: più un materiale è di alta qualità, più si possono ridurre gli spessori.
Dal punto di vista estetico e funzionale, però, non ho avvertito differenze così evidenti.
Anche perché, in molti casi, le aziende europee producono i componenti e telaio in carbonio sempre in Cina o comunque in Asia. La filiera produttiva è diversa, più ricca di controlli e quindi più onerosa per l'azienda stessa, ma all'atto pratico il prodotto finale potrebbe risultare davvero molto simile.
PAGAMENTO, GARANZIA E SERVIZIO POST VENDITA
Nel caso in cui si volesse acquistare un manubrio cinese o un qualsiasi altro componente proveniente dai Paesi asiatici, è cruciale controllare bene le modalità di pagamento, le condizioni di garanzia ed il servizio post vendita.
Fino a qualche anno fa, in molti rinunciavano proprio perché le informazioni in merito erano poche e confuse, ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato.
Il sito Trifox sul quale ho acquistato io, ad esempio, indica in modo preciso le condizioni di garanzia (un anno sui componenti come il manubrio, due anni su ruote e telai) e spiega anche che il cliente ha diritto alla sostituzione del prodotto in caso di danni accidentali non causati da errori o utilizzo inappropriato della bici. Inoltre, viene indicato un indirizzo email da contattare in caso di problemi e sul sito è presente anche una sezione di “chat live” per parlare direttamente con un operatore.
Trifox ha un sito piuttosto completo, ma non è l'unico ad offrire questi servizi. Anzi, negli ultimi anni alcuni brand cinesi si sono rivolti a piattaforme di compravendita molto affidabili (tipo Amazon), che rendono l'acquisto di questi prodotti ancora più sicuro.
Poi esiste sempre l'opzione Aliexpress, una piattaforma sempre molto utilizzata e recentemente anche più affidabile, sia parlando della qualità dei prodotti, sia dal punto di vista dei pagamenti.
A proposito di pagamenti, sul sito Trifox ho acquistato con la carta di credito, collegandola al conto PayPal, la procedura consigliata tal marchio stesso. Insomma, niente di diverso da ciò che avviene su altri siti di acquisto on line italiani...
Scegliendo Amazon come piattaforma di acquisto, i prezzi saranno leggermente più alti rispetto a quelli dei canali più diretti, ma si hanno ancora più garanzie e la possibilità di fare il reso in modo molto semplice.
CERTIFICAZIONE
Molto spesso (non sempre) i controlli eseguiti sui prodotti cinesi sono meno severi e meno costosi di quelli eseguiti in Europa o negli altri Stati occidentali, su questo siamo tutti d'accordo.
Ma ciò non vuol dire che un manubrio cinese non venga sottoposto a dei test di resistenza sotto carico o ad altri controlli di vario genere. Inoltre, per essere commercializzato deve essere corredato da una documentazione tecnica prevista dalla legge.
Qui sotto, ad esempio, uno dei test effettuati sui manubri Trifox:
Senza entrare troppo nei dettagli, perché non è di nostra competenza, è giusto dire che indipendentemente dal tipo di certificazione, i componenti di provenienza asiatica possono essere venduti in Europa, sta a noi scegliere il canale giusto e tutelarci il più possibile in caso di eventuali problemi.
In fin dei conti, chi vi assicura che il manubrio montato di serie su alcune bici non abbia la stessa provenienza?
Avete mai richiesto la certificazione di ogni componente in carbonio al vostro negoziante?
Il fatto che alcuni componenti siano distribuiti da brand blasonati non mette completamente al riparo da guasti o problemi strutturali, sono inconvenienti che potrebbero capitare quando si parla di carbonio e i manubri da 5-600€ non ne sono del tutto esenti.
IN CONCLUSIONE: VALE LA PENA COMPRARE UN MANUBRIO CINESE?
È un'opzione possibile, a patto di scegliere il canale giusto e il selezionare attentamente il prodotto più adatto alle nostre necessità.
Dubitate se il prezzo è eccessivamente basso o se le informazioni su specifiche e condizioni di garanzia sono poco chiare.
Se possibile scegliete i siti internet più affidabili, magari leggendo le recensioni, o ancor meglio le piattaforme di acquisto on line tipo Amazon, che offrono una ulteriore tutela per il cliente.
In molti casi, la qualità dei materiali e il peso non sono gli stessi dei prodotti più blasonati, ma è un compromesso che si deve accettare quando si scende con il prezzo.
Quello che sconsigliamo vivamente è l'acquisto di componenti o dei telai contraffatti: è poco rispettoso verso l'azienda, oltre che illegale. A quel punto è meglio optare per un prodotto “no brand” da personalizzare a proprio piacimento.
Qui sotto, un approfondimento sul manubrio integrato da Mtb:
Poi un articolo sul passaggio dei cavi nella serie sterzo:
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.