Giocare con la Mtb: l'hai mai fatto davvero?
Te lo chiediamo (e ce lo chiediamo) perché capita troppo spesso, soprattutto tra chi pratica Xc e Marathon, di osservare un'enorme attenzione verso le prestazioni (chilometri, dislivello, watt, tempi) e pochissima attenzione verso la tecnica di guida e verso il “gioco”.
La chiave di questo articolo è racchiusa proprio in questa parolina magica: gioco!
Sì, perché solo imparando a giocare con la Mtb, si impara a guidarla davvero.
Ti sei mai chiesto perché chi ha iniziato ad andare in Mtb da bambino sa guidare meglio?
In tenera età è più facile memorizzare i vari schemi motori, questo è vero, ma il secondo “segreto” riguarda proprio il gioco.
Il bambino è curioso e spericolato. Impara presto ad impennare, a scendere e salire le scalinate, ad andare senza mani, a fare surplace, a saltare gli ostacoli...
E pensandoci bene, questi “giochi” si mettono in pratica anche da adulti, in ogni gara e anche nelle uscite tra amici.
Quindi, perché non tornare bambini ogni tanto?
Giocare con la Mtb conviene: ecco qualche dritta per farlo nel modo più proficuo...
Scegli più spesso la Mtb
In Italia soprattutto, la contaminazione tra strada e Mtb è molto forte.
Culturalmente, questo è anche bello, ma chi vuole migliorare la tecnica di guida, deve usare il più possibile la Mtb.
Punto e basta.
Perché solo così si acquisisce veramente il feeling con il mezzo e si impara a capire le reazioni della stessa agli imprevisti.
E' impossibile pensare di utilizzare la Mtb una volta a settimana e pretendere di guidarla subito forte...
Qui i consigli per conciliare strada e Mtb nel modo giusto.
Meno lavori, più tecnica
Anche se hai delle velleità agonistiche ricorda di non tralasciare mai la tecnica di guida, concentrandoti sull'esecuzione del gesto tecnico, più che sui tempi veri e propri.
Perché se è vero che le gare (soprattutto Xc e Marathon) spesso si vincono in salita, è anche vero che in discesa si possono perdere.
E sarebbe un peccato, se pensiamo che “giocando” si potrebbe migliorare parecchio...
Le Mtb attuali sono sempre più veloci anche su asfalto e nei trasferimenti, pertanto una buona abitudine potrebbe essere mixare i lavori specifici con qualche discesa tecnica da imboccare senza troppo recupero.
Che tra l'altro, è anche più divertente e più simile alla condizione di gara.
Qui altri spunti sull'argomento:
Concentratevi sui punti deboli
Sei carente in curva?
Oppure nel ripido?
Ah, sul bagnato?
O sulle radici?
Focalizzati sulle varie situazioni che ti mettono in difficoltà e creano disagio.
Soffermati sull'azione: ripeti, ripeti e ripeti ancora, fino a quando non sei convinto.
Ma senza innervosirti o spazientirti, con calma e cercando di divertirti.
E non pensare che sia tempo perso, spesso è proprio quello che fa la differenza...
NON evitare i tratti difficili
Tutti abbiamo dei tratti di sentiero vicino casa che ci impensieriscono e che proprio non riusciamo a superare.
L'istinto è quello di aggirarli, evitarli a tutti i costi, ma in realtà quei “mostri” bisogna aggredirli e sconfiggerli.
Nulla è impossibile, ma c'è bisogno della giusta predisposizione mentale, per superare certi ostacoli.
Perché non c'è telescopico, full o geometria che tenga, se il vero limite è nella testa...
E anche se quel tratto magari in gara non si incontrerà mai, vuoi mettere la soddisfazione di riuscire a superarlo una volta per tutte?
Impara dai più bravi
Di solito è una questione di movimenti ed automatismi, semplici da mettere in pratica dai più esperti, più difficili da spiegare in linea teorica.
Quindi, la miglior cosa per imparare in fretta è seguire i più bravi e rubare con gli occhi.
Magari anche chiedendo loro di ripetere un passaggio, filmarli con lo smartphone e provare ad imitare i loro movimenti. Pian piano e con calma...
Un po' come facevamo da piccoli, quando ripetevamo quello che facevano gli adulti.
Anche questo è un gioco, no?
Rilassati
La chiave è proprio questa: relax!
Sì okay, difficile pensare di rilassarsi mentre si scende da una parete di roccia con pendenze al limite dei ribaltamento e magari con fondo viscido...
Ma in realtà, il segreto per guidare meglio è proprio questo.
La tensione, la paura di sbagliare e la troppa smania di seguire chi ci sta davanti portano ad irrigidirsi.
Di conseguenza si sbaglia con più facilità e quando si cade ci si fa più male.
E qui torniamo allo stesso discorso: per rilassarsi bisogna giocare, divertirsi e lasciarsi andare quanto basta per trovare il “flow”.
Un corpo sciolto è più pronto a reagire agli imprevisti, una mente sgombra permette di gustarsi il sentiero fino in fondo...
D'altronde basta un piazzale...
Non c'è bisogno di chissà cosa per giocare con la Mtb.
Basta un piazzale, un parcheggio, un garage, un centro storico...
Le manovre base della Mtb si imparano per prove e tentativi, da soli e con tranquillità.
Impennate, bunny hop, derapate, scalinate, giochi di equilibrio...
Tutte cose che se non hai fatto da piccolo puoi ancora imparare, basta dedicare loro il tempo necessario.
E non pensare che non servano a niente, perché:
- Alzare la ruota anteriore può servire per superare ostacoli in salita o in discesa con più facilità.
- Il bunny hop è utile per saltare al volo un tronco o un masso sul sentiero.
- Derapare in curva, a volte può aiutare ad affrontarla più velocemente.
- Le scalinate simulano le discese sconnesse o le salite con rocce e radici.
- L'equilibrio è fondamentale nei tratti lenti e tecnici, sia in salita che in discesa.
Questi sono solo degli esempi, ma fanno intuire come in realtà il gioco sia davvero alla base del nostro sport.
La genetica conta fino a un certo punto, poi subentra la pratica e la voglia di imparare.
E ti assicuriamo che giocando si impara molto!
Lo step successivo potrebbe essere iscriversi ad un corso di guida, ne abbiamo parlato qui:
Ecco altri spunti sull'abitudine di “giocare con la Mtb”:
Qui un tutorial su come affrontare le curve:
Qui tutti gli altri articoli sulla tecnica di guida.
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.