MISANO - Che storia, la Mtb. All'Italian Bike Festival Giant Italia, per festeggiare i suoi 50 anni, ha messo in mostra alcune delle bici che hanno rappresentato delle tappe cruciali per il marchio taiwanese. E fra queste ci sono anche le Giant Cadex CFM 2 e la Giant ATX One DH. Alzi la mano chi le ricorda. Oppure chi ne ha avuta una. Io personalmente, da quindicenne, ricordo di aver desiderato ardentemente quella Cadex con un telaio in fibra di carbonio, cioè un materiale che, all'epoca, era considerato esotico, esoterico e avveniristico.
La Giant Cadex è stata la prima Mtb con tubazioni in carbonio (e congiunzioni in lega leggera) a raggiungere il mercato con un prezzo abbordabile alla fine degli anni Ottanta-inizio Novanta. Quella che abbiamo visto esposta allo stand Giant è una versione già più recente rispetto alla datazione 1989 riportata sul cartellino.
E lo confermano i componenti montati. Come potete vedere in queste immagini si tratta di una Mtb senza forcella ammortizzata (non erano certo così diffuse nei primi Anni Novanta) e con soluzioni tecniche che, oggi, fanno sorridere. Ma nel 1990 erano robe da leccarsi i baffi...
Cosa salta all'occhio? Tantissime cose, è vero, ma concentriamoci sul telaio. L'angolo di sterzo è intorno ai 72-73 gradi, mentre il tubo piantone ha un'inclinazione che non è molto diversa da quella di una bici da strada dell'epoca, cioè circa il valore dell'angolo di sterzo. La Mtb di quell'epoca è figlia della bici da strada.La fibra di carbonio con la fibra di Kevlar compaiono su una Mtb destinata al grande pubblico. Negli Anni Novanta il Kevlar veniva usato anche per i cerchietti delle gomme da Mtb.Che gomme sono queste? Sono le Tioga Trail Dawg, prodotte nei primi Anni Novanta. Che adottano i primi cerchietti in Kevlar.
Cadex fa bella mostra di sé. Più la spiegazione della sigla CFM.Questa bici insieme ad altre presente nello stand Giant di IBF è stata prestata da Cremonini di Imola: complimenti per la cura con cui conservate queste bici.Freni cantilever a tiraggio centrale con profilo alto. I due corpi freni, infatti, sono quasi nascosti nel profilo della forcella.Qui forse c'è un errore: il movimento centrale delle Mtb dei primi Anni Novanta non era con cuscinetti sigillati, ma a coni e sfere. Ricordo la ghiera di generose dimensioni che serviva a regolare il gioco del perno.
Questa costruzione dei foderi alti si chiama wishbone, perché è ispirata all'osso a forcella del petto del pollo. Era molto in voga in quegli anni. Se guardate il sistema di tiraggio del cavo del freno cantilever non è difficile immaginare quanto rivoluzionari siano stati i successivi freni V-brake introdotti qualche anno dopo. Per non parlare dei freni a disco...Cavi interni? Nemmeno ci si pensava. Al massimo, sulle bici da strada, si pensava a far passare il cavo del freno nel tubo superiore. Oppure i cavi di cambio e deragliatore nel tubo obliquo. Ma scordatevi le guide...Sette velocità bastano? All'epoca, con la combinazione di 3 corone davanti, erano anche tanti. Su questa cassetta c'è il profilo dei denti Hyperglide che debuttò proprio il mozzo a cassetta di Shimano fra il 1989 e il 1990. Ed è tutt'ora in uso, sebbene con calettature a volte differenti. NB: il mozzo in questione è già a coni e sfere e tale sarebbe rimasto per molti anni. Fino ai giorni d'oggi.Taiwan Republic of China. Oggi si scrive solo Made in Taiwan.Quanti denti! Tre corone con la più grande da 46 erano davvero ridondanti. E non sempre facili da gestire. Il deragliatore era usato più spesso e... beh, parliamo davvero di un'altra epoca.
Lo Shimano Deore Dx fu uno dei primi gruppi specifici per la Mtb di casa Shimano. Veniva subito sotto il Deore XT, il primo gruppo da Mtb di Shimano, e prima del Deore LX, che però sarebbe uscito qualche anno dopo. Vogliamo parlare di questo? E' un sistema che sospende il ciclista e non la bici e permette un minimo di comfort in più. Parliamo di comfort, però, non di grip. Per questo dovremo aspettare le sospensioni.Ed eccoli qui, i mitici comandi Shimano STI Rapid Fire, costituiti da una leva, quella più esterna e grande, e da un grilletto, quello più piccolo e nascosto. Fu un tale cambiamento che ancora oggi ne beneficiamo, sebbene funzionalità ed ergonomia siano molto cambiate. Per fortuna...
Potrà anche non piacere, ma se le Mtb di oggi sono così gagliarde è anche merito di questa Mtb. Che ha segnato una tappa dell'evoluzione per nulla banale: ha introdotto la fibra di carbonio, seppure con congiunzioni in alluminio, a prezzi ragionevoli. Per l'epoca.Il 2022 segna i 50 anni di attività di Giant e questa esposizione ci è sembrata davvero indovinata.
La Giant Cadex CFM 2 è una Mtb con la quale all'epoca si faceva di tutto, dalle gare Xc alle gare DH (seppure con qualche aggiustamento) passando per le escursioni in montagna. Altro che trail bike, all mountain, enduro e via dicendo: la Cadex CFM 2 era per fare tutto!
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia.
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