Le gare di e-Mtb Xc stentano a decollare definitivamente.
Sono ormai riconosciute dall'UCI, che dal 2019 organizza anche i Mondiali di specialità, ma questa ufficialità non è servita poi molto a far capire se queste gare avranno un futuro “degno” oppure no.
Abbiamo seguito il Mondiale di e-Mtb Xc in Val di Sole per capire meglio come funzionano le "competizioni elettriche" e tirare le somme.
Sono emersi spunti tecnici e considerazioni interessanti...
Non si improvvisa
Al via del mondiale elettrico in Val di Sole c'erano diversi atleti o ex atleti di alto livello, come Julien Absalon, Stephane Tempier, Christopher Blevins (campione del mondo Short Track), Kata Blanka Vas...
Ma nessuno di loro ha brillato.
Gli specialisti hanno ancora la meglio, perché in queste gare non si improvvisa: la e-Mtb ha un altro peso, un'altra impostazione, si guida in modo diverso e bisogna gestire l'erogazione del motore in base al percorso, non solo le proprie gambe.
Per avere la massima assistenza si pedala piuttosto agili, quindi i battiti del cuore salgono parecchio, anche se i watt erogati dal rider non sono altissimi.
Insomma, è uno sport diverso e gli specialisti hanno una marcia in più.
Questo si nota anche dai distacchi: tanto per dare un'idea, in circa 40 minuti di gara, il divario tra i vari atleti è paragonabile a quello che si ha nelle marathon...
Non si bara
Prima del Mondiale non avevamo mai indagato a fondo, ma in Val di Sole ci siamo fatti spiegare come vengono controllate le e-Mtb prima di una gara.
I controlli sono scrupolosi: viene analizzata la diagnosi degli ultimi 4 mesi, prima della gara (su tutte le bici) e dopo la gara (su quelle dei riders a podio) per capire se il motore è stato "sbloccato", manomesso o se c'è qualche anomalia.
Poi viene controllata la circonferenza reale delle ruote (anche di scorta), che può andare a influire sulla risposta del motore e infine la bici viene punzonata su telaio, motore e batteria.
Ogni marchio di motore, ovviamente, viene controllata con un programma specifico e spesso sono presenti anche i tecnici dei brand come Shimano, Bosch, Brose...
Abbiamo capito, quindi, che nelle gare di e-Mtb Xc non si bara e si parte alla pari, salvo qualche piccola differenza sull'erogazione o sulla resistenza sui pedali oltre il limite dei 25 orari dovuta alle caratteristiche delle singole drive unit.
Manca una bici (davvero) specifica
Che bici usare nelle gare di e-Mtb Xc?
Una bella domanda...
Di solito i percorsi sono molto tecnici, con bei salti e/o tratti sconnessi importanti, ma allo stesso tempo si cerca (giustamente) di sfruttare le potenzialità delle e-Mtb inserendo delle salite super ripide e tecniche, in cui entra in ballo l'abilità del rider.
A rigor di logica, quindi, viene da pensare che la bici perfetta possa essere una e-Mtb da trail con 120, massimo 130 mm di escursione equipaggiata di reggisella telescopico e gomme massicce.
Ma la teoria va a scontrarsi con la pratica, perché al Mondiale hanno corso quasi tutti con delle e-Mtb da enduro/all mountain, con travel dai 140 ai 160-170 mm e spesso con forcelle esagerate (tipo la Fox 38 o la RockShox ZEB).
Perché?
Semplice: se cerchi un motore potente e una batteria capace di resistere per tutta la gara sulle modalità di assistenza più alte, attualmente devi scegliere questi mezzi: non esiste ancora una e-Mtb da Xc con tanta potenza e tanta autonomia allo stesso tempo.
Finché non ci saranno dei mezzi specifici per le gare di Xc elettrico assisteremo sempre ad un “mezzo spettacolo”, con rider un po' goffi (chi con la divisa di Lycra, chi con i baggy short) e posizioni in sella adattate: questa è la realtà.
Il percorso è cruciale
La scelta del tracciato è fondamentale e, forse, lo è anche più della condotta di gara stessa.
Incide sulle sorti della gara, ma soprattutto sullo spettacolo.
In Val di Sole era molto bello e selettivo, si sviluppava sulla base dell'anello Xc, percorrendo al contrario alcuni tratti, con rampe ripidissime e tratti tecnici in salita e in discesa.
Ma era lungo più di 2 km e, considerando i distacchi abissali imposti sin dai primi giri ma anche il numero di atleti non proprio abbondante, per lo spettatore c'erano diversi punti morti.
Noi stessi, dopo qualche giro di gara, abbiamo percepito un calo di interesse verso la competizione...
L'ideale sarebbe avere un tracciato più raccolto e visibile al 100% in ogni punto della pista.
Tuttavia, non è da sottovalutare lo sforzo degli organizzatori nel creare un anello ad hoc per la specialità studiando le varianti con attenzione.
Insomma, il percorso richiede davvero tanta attenzione.
Lo scetticismo è ancora tanto
Tra atleti, staff e spettatori c'è ancora parecchio scetticismo, ma anche tanta curiosità nello scoprire qualcosa di nuovo.
Sulla linea di partenza in Val di Sole c'erano professionisti dell'Xc, specialisti delle gare elettriche, ex atleti ed amatori, molti dei quali presenti più per una questione di obblighi nei confronti dei vari marchi di bici che rappresentano piuttosto che per scelta personale.
Ma questa è stata solo una nostra sensazione.
Insomma, un parterre fin troppo eterogeneo e poco equilibrato, che rende meno credibili ed emozionanti questo tipo di competizioni.
Certo, è ancora una specialità emergente, ma è necessario vedere al via tanti campioni veri, specialisti e non, che se le diano di santa ragione (a colpi di pedale, sia chiaro) e che portino in alto il movimento.
Altrimenti non decollerà mai...
Nuovi marchi alla ribalta
Specialized è stata una delle prime aziende a credere nelle gare di e-Mtb, prima con l'E-Enduro e poi con la specialità e-Mtb Xc dell'UCI.
E fino allo scorso anno aveva dimostrato una superiorità assoluta in termini di rendimento sulle bici, non a caso nel 2019 vinse il primo mondiale con Alan Haterly e nel 2020 il secondo, con un certo Tom Pidcock.
Quest'anno ha portato a casa l'oro e il bronzo con Nicole Goeldi e Sofia Wiedenroth tra le donne e il bronzo tra gli uomini con Christopher Blevins (prima una Moustache e seconda una Scott).
Sebbene le Turbo Levo continuino ad occupare posizioni importanti del podio, quest'anno abbiamo visto anche altri marchi.
Che pian piano stanno colmando il gap?
Forse, ma staremo a vedere se Specialized rimarrà a guardare o sfornerà qualche novità.
In conclusione, quindi, non sappiamo ancora dirvi con certezza se le gare di e-Mtb Xc saranno una meteora oppure no.
Di sicuro, al momento questa specialità è ancora un po' “snobbata” da atleti e tecnici, perché non ha ancora una sua identità e lo si vede nella scelta dei mezzi, sull'abbigliamento e su tanti piccoli aspetti che lasciano ancora troppo spazio all'improvvisazione.
Le e-Mtb hanno delle potenzialità enormi, ma ha senso “forzarle” a competere per forza?
O è meglio continuare a vedere questi mezzi come un'opportunità di scoperta e divertimento?
Ai posteri l'ardua sentenza...
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Qui resoconto e classifiche del mondiale e-Mtb Xc:
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.