C’è poco da fare: l’inverno è uno scenario per nulla facile per chi ama la bici e, in particolare, la e-Mtb.
Freddo ed e-Mtb non vanno molto d’accordo e di questo ve ne sarete accorti un po’ tutti: la batteria all’improvviso diventa meno prestante.
L’autonomia cala in modo significativo e spesso ce ne si accorge solo una volta in sella.
Bene, questo articolo punta a fare un po’ di chiarezza sugli accorgimenti da adottare durante questa stagione, sia che usciate in bici, sia che abbiate deciso di non usarla affatto.
Iniziamo da chi si è prefissato di utilizzarla quando le temperature saranno più miti.
IL RIMESSAGGIO INVERNALE DELLA E-MTB
Se avete deciso di appendere la e-Mtb al chiodo per un po’ di mesi fate attenzione a questi dettagli:
- la temperatura del locale nel quale tenere la e-Mtb idealmente non dovrebbe scendere sotto i 15° C: se possibile rimuovete la batteria e tenetela in casa;
- tenete la bici posizionata “a testa in giù”: in questo modo il lubrificante delle sospensioni va nella sua posizione ideale e le gomme non si deformano;
- la batteria va conservata con una carica fra il 30% e il 60%, al fine di evitarle inutili stress nella parte chimica;
- proteggete con un materiale isolante (nastro adesivo o sacchetto di nylon) i contatti motore-batteria nel caso in cui abbiate rimosso la batteria: questo ridurrà il rischio di ossidazioni.
L’USO DELLA E-MTB IN INVERNO
La prima buona notizia è che il motore elettrico non risente della temperatura esterna, ma semmai dell’umidità.
Magra consolazione, direte, visto che a pagare il prezzo più salato sono le batterie e, in particolare, la loro capacità.
Il range ottimale di temperatura per le batterie agli ioni di litio è di 15-20° C.
Questo significa che quando fa freddo (intorno ai 0° C) possiamo aspettarci una riduzione della capacità batteria anche del 20%.
Come linea guida consideriamo che, tenendo come temperatura ottimale i 20° C, ogni 10° C in meno comportano una riduzione del 10% della capacità della batteria.
Questo fenomeno è vero anche all’opposto, cioè al crescere delle temperature, ma va detto che, in generale, d’estate (cioè vicino ai 40° C) le batterie agli ioni di litio subiscono una riduzione di capacità non superiore al 10%.
A meno di non usare la modalità Turbo o Boost per periodi prolungati: un maggiore flusso di corrente aumenta anche la temperatura della batteria.
Quindi, in generale, i veri problemi li abbiamo d’inverno.
Ma non solo.
E’ importante considerare anche la temperatura dell’ambiente in cui si effettua la ricarica delle batterie. Anche qui la temperatura ottimale è di 20° C per ridurre l’usura delle celle e massimizzare il flusso di corrente.
Quindi, se possibile, ricaricate le batterie tenendole al tepore di casa.
Il fondo scivoloso non aiuta
Ovvio, diranno alcuni di voi, ma è bene ricordare (a beneficio dei meno esperti) che i terreni spesso fangosi e scivolosi dell’inverno rappresentano una richiesta addizionale di energia per l’avanzamento in salita.
Più la gomma slitta, maggiore è il consumo di batteria.
Come si può ovviare a ciò?
Scegliere la pressione corretta, scegliere i terreni più asciutti (laddove possibile) o le traiettorie più pulite sono fattori che aiutano le batterie a soffrire di meno e a durare un po’ di più.
Cosa ci aspetta in futuro?
Prima di rispondere è bene dare una spiegazione rapida di come funzionino le batterie in questione.
In questo momento le batterie agli ioni di litio prevedono la presenza di un liquido (l’elettrolita, vedi immagine in basso) nel quale transitano gli elettroni in fase di carica e di scarica (cioè quando si richiede energia alle batterie).
Questo fluido condiziona molto il rendimento delle batterie, perché al variare della temperatura esterna varia la sua viscosità.
Con il freddo diventa più viscoso e il passaggio degli elettroni diventa più lento, mentre in caso di forti temperature la sua viscosità diminuisce di molto e si riduce l’efficienza di carica e di scarica.
Come si risolve tutto ciò?
Probabilmente quando le batterie a stato solido faranno finalmente il loro debutto.
Queste, infatti, non avranno più un elettrolita “liquido”, ma solido (in qualche caso anche in gomma con cristalli di plastica conduttiva all’interno).
Il quale sarà molto meno soggetto all’influenza della temperatura esterna.
Inoltre, diminuiranno pesi e dimensioni a parità di capacità delle batterie.
Ma quando arriveranno?
Al momento, per farla breve, si attende che i costi delle batterie a stato solido diventino competitivi, ovvero si attende che vengano utilizzate largamente su scala industriale, ad esempio sulle vetture elettriche.
Questo contribuirà ad abbassarne i costi e ad aumentare la loro diffusione, magari anche sulle e-Mtb.
Senza dimenticare che l’industria delle batterie, vista anche la rincorsa all’elettrificazione nel mondo dell’auto, potrebbe tirare fuori altre soluzioni ancora, come le batterie agli ioni di litio-zolfo di cui vi abbiamo parlato in questo articolo.
Al momento, però, c’è da attendere e non ci rimane che fare bene i conti con la temperatura ambientale quando usciamo con la e-Mtb, riducendo le ambizioni in termini di dislivello altimetrico oppure aumentando il nostro impegno sui pedali per mantenere un certo dislivello altimetrico.
A voi la scelta.
Per conoscere le ultime novità sul mondo e-Mtb, date uno sguardo al nostro archivio dedicato.
Se cercate consigli per le uscite invernali, consultate l'archivio degli articoli su questo argomento.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.