Veloce preambolo: Saverio Ottolini, autore dell'articolo che state per leggere, è uno dei preparatori atletici più titolati sul panorama italiano ciclistico. Oltre a gestire un centro di preparazione atletica e valutazione funzionale che si occupa di programmi di allenamento, biomeccanica e Test e oltre a fornire numerosi servizi per gli sportivi, Ottolini ha modo di essere al fianco di alcuni top rider del circuito italiano di enduro durante la loro preparazione.
Si apre quindi un capitolo importante nel magazine MtbCult.it, quello legato alla preparazione atletica, in questo caso mirata alla pratica dell'enduro professionistico.
Da ottobre 2012 è stata confermato il calendario dell’Enduro World Series (EWS), primo circuito internazionale che raggruppa i più importanti eventi enduro al mondo e nasce per fornire ai migliori atleti un contesto di grande prestigio e altissima levatura tecnica nel quale gareggiare. Ovviamente gli atleti italiani, dopo un 2012 denso di prestazioni internazionali di spessore, hanno subito accettato la sfida e l’inverno è cominciato all’insegna di una preparazione ancora più mirata e dura.
Già nella passata stagione è stata codificata e messa a punto una metodologia specifica di allenamento per questa disciplina. Partendo da una completa analisi della gara di enduro, in cui sono richieste ottime capacità di guida e allo stesso tempo grande qualità fisiche come “resistenza specifica e capacità e potenza lattacida”, atleti come Davide Sottocornola (nella foto sopra) e Manuel Ducci hanno sviluppato un planning di allenamento molto completo e articolato: i risultati sono stati ottimi in quanto, oltre a migliorare le singole variabili prestative, i rider sono riusciti ad affrontare tutta la stagione di gare mantenendo un costante livello di performance.
Nel 2013 il livello delle competizioni in calendario è elevatissimo, senza contare l’enorme dispendio energetico legato alle trasferte e alla logistica delle gare. Per questo la preparazione invernale è stata affrontata e studiata con maggiore attenzione, come vi avevamo anticipato negli articoli precedenti. Per capire al meglio quali saranno le difficoltà del 2013 abbiamo fatto qualche domanda a Davide Sottocornola e Manuel Ducci, certamente due dei rider italiani di maggiore spicco in campo internazionale.
- Quali pensate saranno le maggiori difficoltà delle gare dell’EWS a livello generale ma soprattutto dal punto di vista prestativo?
- Sottocornola Sicuramente la maggiore durata delle speciali soprattutto in rapporto a quelle svolte in Italia in tutta la passata stagione. Le speciali del nostro circuito Superenduro non arrivano quasi mai a superare i 10 minuti, mentre dovremo prepararci ad affrontare prove di oltre 20 minuti; stiamo di conseguenza affrontando un allenamento ancora più mirato per aumentare le doti di resistenza specifica.
- Ducci Per prima cosa il fatto di correre in differenti stati europei ma soprattutto Oltreoceano richiederà tempo, energie e massima programmazione. Inoltre non è stato ancora approvato uno standard per il “format” dell’Enduro mondiale e quindi c’è la possibilità che le prove siano molto differenti da quelle “nostrane”. In Italia, abbiamo la possibilità di fare ricognizione sul percorso con molta facilità, abbiamo speciali corte e “discesistiche”; in Francia invece le ricognizioni sono limitate, trasferimenti in seggiovia e speciali infinite con dislivelli importanti con lunghi tratti pedalati. I feedback attualmente ricevuti dalle gare americane e canadesi ci fanno pensare a gare più sullo stile francese. Per questo motivo fin dall’inizio dell’inverno abbiamo modificato nuovamente gli allenamenti.
- A vostro parere c’è un grosso “gap” tra i rider italiani e gli stranieri.
- Sottocornola Se pensate che già alla prima prova saranno presenti oltre a tutti i big dell'enduro internazionale anche i migliori atleti del Dh mondiale, potete già immaginare l’altissimo livello. Inutile sottolineare che atleti come Greg Minnaar, Sam Blenkinsop, Steve Peat, hanno un bagaglio tecnico unico, che difficilmente in Italia riusciamo ad eguagliare. Ma proprio il confronto ci porterà a migliorare e ad essere competitivi.
- Ducci Non ritengo basso il livello dei rider italiani, solo che la Ews rappresenta una grande opportunità per tutti coloro che ambiscono a risultati tra i vertici della classifica, che cercano una vetrina “mondiale” per la loro immagine e per gli sponsor. Noi italiani dovremmo dare il 110 per cento e magari aggiungerci ancora qualcosa.
- Dal punto di vista prestativo quali pensate saranno le variabili in cui troverete maggiore difficoltà?
- Sottocornola Di sicuro la capacità di mantenere potenza nelle gambe e capacità di rilanciare per un tempo maggiore, senza contare la difficoltà nel rimanere concentrati nella guida per molti minuti sommando quindi un elevatissimo stress “psicofisico”.
- Ducci Onestamente credo che seguendo in modo corretto la preparazione invernale non avremo grossi problemi; dall’esperienza dello scorso anno ho verificato come una buona preparazione possa incrementare molto la mia prestazione e sono quindi molto sicuro di arrivare alle gare pronto. Penso che i pericoli maggiori possano arrivare da difficili situazioni logistiche, ovviamente da una nuova esperienza che ci porterà ad affrontare situazioni di grande stress.
Dalle risposte dei nostri atleti emerge come la preparazione del 2013 sia stata modificata; oltre ad allenare e migliorare la potenza massima è stata prestata molta attenzione alla resistenza globale, ma soprattutto ad aumentare la capacità lattacida. Avendo in programma Speciali praticamente “raddoppiate” rispetto alla stagione precedente, è necessario non solo mantenere elevati picchi di potenza per un periodo molto lungo, ma potenziare al massimo la capacità dei muscoli di lavorare in condizioni anaerobiche lattacide, oltreché migliorare tutti i sistemi di smaltimento del lattato. Non dimentichiamoci anche la capacità di recupero globale, fondamentale per rigenerare energie tra una speciale e l’altra.
Di sicuro l'Ews ci offre spunti interessanti di approfondimento, anche sul tema della preparazione. E state certi che torneremo a parlarne.
Saverio Ottolini
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Redazione MtbCult
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