ALBSTADT - La Mtb, pian piano, sta cambiando e quasi sempre questo cambiamento comincia proprio qui, sui campi di gara, dove un po’ gli atleti, un po’ i meccanici e gli ingegneri iniziano a pensare a qualcosa di diverso.
L’obiettivo è sempre lo stesso: essere davanti, andare più forte, risparmiare energie.
Per chi gareggia sono concetti cruciali e bastano pochi mm, centesimi o grammi per dare un vantaggio.
Nel cross country, come nella Dh, la ricerca di questo vantaggio serve a spingere oltre il proprio atleta.
Ad Albstadt, lo scorso fine settimana, abbiamo fatto un giro nei paddock per andare a scrutare le bici di alcuni atleti. Le abbiamo fotografate, analizzate e in alcuni casi questi Mtb hanno fatto vedere qualche segnale evidente del prossimo step evolutivo.
- Assetto basso e proteso in avanti
Questa è la posizione in sella dell’agonista. Il busto è proteso in avanti e in molti casi il dislivello sella manubrio (come si può vedere dalle foto) è piuttosto marcato.
La spinta ne guadagna e a livello biomeccanico la posizione in sella somiglia molto a quella di una bici da strada sulla quale i pro’ spendono diverse ore in allenamento.
Guidare con questo assetto sui moderni percorsi da Xc è tutt’altro che facile.
La lunghezza dell’attacco manubrio mediamente è fra i 90 e 120 mm.
- Reggisella telescopico
Ad Albstadt lo ha usato per la prima volta Jaroslav Kulhavy e potrebbe essere il primo di una lunga serie. Pochi mm di abbassamento possono fare una gran differenza per un pro’ e quell’aumento di peso può essere compensato da una maggiore facilità di guida in discesa.
Specialized ha lanciato il sasso, seguendo, in realtà, le mosse di Ks che lo aveva proposto l’anno scorso.
Chi altri seguirà?
Una riflessione è doverosa: a beneficiarne di più, probabilmente, non saranno tanto i pro’, quanto gli appassionati, cioè gli utenti del fine settimana, persone che non hanno il talento di guida di Schurter, Kulhavy, Absalon o Fontana.
E’ questa la notizia più interessante.
- L’elettronica, eccola
E’ arrivata già da diverso tempo, ma solo domenica scorsa la si è vista davvero in azione. Sotto gli occhi di tutti. Lo Shimano Xtr Di2 è un passo importante.
Non una rivoluzione, ma una finestra che si apre verso il futuro.
- Forcella a steli rovesciati
I vantaggi della costruzione a steli rovesciati sono numerosi e Tanja Zakelj è stata la prima atleta donna a beneficiarne in gara. La Rock Shox Rs-1 non passa inosservata.
E' più rigida, precisa e sensibile di una forcella tradizionale, ma richiede un mozzo anteriore specifico e paga qualcosa sulla bilancia.
Il discorso è molto simile a quello del reggisella telescopico: pagare di più sulla bilancia per avere un vantaggio nella guida.
In quanti sono disposti a questo?
- Cerchi in carbonio, un must
Non scopriamo nulla di nuovo in campo Xc, ma probabilmente la notizia più importante è che qui vengono utilizzati dalla quasi totalità dei top rider.
Il cerchio nell’Xc è meno esposto a impatti perché il percorso di gara è un circuito che si impara a conoscere giro dopo giro.
Non ci sono troppi imprevisti e il fondo, spesso, per quanto tecnicamente impegnativo, non prevede rocce smosse.
Nell’Xc, quindi, il cerchio in carbonio è un grande beneficio, specie con ruote da 29”.
E adesso andiamo a vedere un po’ di dettagli…
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.