La durezza della sella è un parametro per niente banale.
Nell'opinione comune, la sella più morbida è più comoda, ma in realtà molto spesso è il contrario.
Per quale motivo?
Come scegliere la durezza della sella?
Cambia qualcosa tra selle da strada e da Mtb?
Per rispondere a queste e ad altre domande abbiamo coinvolto Massimo Iafisco di IMFIT Biomeccanica Roma, che ci ha aiutato a chiarire alcuni aspetti sull'argomento.
- Massimo, è vero che la sella morbida è più comoda?
- All'inizio è più comoda, ma i materiali cedono molto prima, facendola diventare scomoda in poco tempo.
- Cosa avviene quando si pedala con una sella morbida? Ovvero, come si muove il bacino e cosa accade in dinamica?
- La sella morbida genera dei movimenti dall'alto verso il basso (saltellamento, ndr) e un basculamento laterale maggiore durante la pedalata: tutto questo crea instabilità e perdita di potenza. Inoltre è più difficile percepire la posizione in bici, perché la sensazione di appoggio delle protuberanze ischiatiche viene falsata. Infine, le ossa stesse affondano nella sella andando a comprimere la zona perineale.
- Cosa cambia, invece, con una sella più dura?
- Si ha un appoggio più stabile, senza dispersioni di forza e non si rimbalza sulla sella. Il ciclo di pedalata è completamente diverso, migliore e più efficace. All'inizio potrebbe servire una fase di adattamento, ma se la forma e la larghezza della sella sono giuste per le proprie esigenze si può stare comodi anche con una sella meno imbottita, che ha anche il vantaggio di generare meno calore nelle zone intime.
- Quando si parla di durezza della sella viene in mente l'imbottitura, ma anche scafo e telaio fanno la loro parte, giusto?
- Giustissimo, consiglio sempre di scegliere una sella con scafo e telaio di qualità, magari in carbonio, che costa di più ma dura il doppio ed offre tutto un altro comportamento in fase dinamica. Ho molti clienti con “false dismetrie” al bacino che arrivano in studio con una sella già piegata, che vizia ancora di più il movimento e può causare dolori, foruncoli... Con scafo e telaio in carbonio è più difficile che capitino questi inconvenienti.
- A proposito di durezza della sella, è vero che anche Leonardo Paez è passato da te per un consulto?
- Sì, Leo è passato per un controllo e aveva intenzione di montare una sella più imbottita. Facendo un'analisi della pedalata abbiamo avuto la conferma di quello che dicevamo precedentemente: la sella più morbida rendeva il gesto meno efficace e più dispendioso. Quindi ha cambiato idea.
- C'è un parametro da valutare per scegliere la giusta durezza della sella per le nostre necessità?
- L'unico parametro che potrebbe aver senso considerare è il peso: all'atleta pesante consiglio una sella più dura e sostenuta, perché è in grado di supportare meglio il movimento e di resistere di più nel tempo. Per tutti gli altri, la scelta è molto soggettiva, non si può generalizzare. Chi ha iniziato da poco ad andare in bici può scegliere anche una sella più morbida, con la consapevolezza che durerà di meno e che bisognerà controllare più frequentemente lo stato di usura.
- Ha senso scegliere una sella più imbottita per la Mtb e meno imbottita per la strada?
- Il fondo sterrato non deve ingannare, perché in Mtb ci si muove parecchio sulla sella e si sta tanto in piedi, in discesa e nei rilanci, quindi la durezza della sella incide fino a un certo punto. Forse nel gravel potrebbe aver senso un modello più imbottito, perché si sta prevalentemente seduti. Anche qui la scelta è soggettiva, ma a livello biomeccanico cambia poco, il ciclo di pedalata è lo stesso.
- Cosa ne pensi delle selle full carbon senza imbottitura?
- C'è chi le tollera e chi no, a me personalmente non fanno impazzire. E ultimamente è raro vedere atleti in studio che le montano. Sono sempre meno usate, sia perché i modelli leggermente imbottiti di ultima generazione sono molto leggeri, sia perché appoggiando sul carbonio si tende a scivolare sulla sella, una sensazione non piacevole.
- E invece che ne pensi delle selle con imbottitura realizzata in 3D?
- Le prime erano troppo morbide, ma con il tempo stanno migliorando. Il comfort è buono, si ha un'ottima areazione e nella maggior parte dei casi scafo e telaio sono in carbonio, quindi offrono un buon supporto. Inoltre, questa tecnologia permette di personalizzare in modo più facile la sella: le imbottiture con zone a durezza variabile sono un esempio e non è escluso che in futuro arrivino delle selle su misura per i ciclisti. Il potenziale è davvero elevato.
- La regolazione della sella può in qualche modo compensare l'imbottitura minore o assente, rendendola comunque confortevole?
- Sì, la regolazione è fondamentale. Di solito, abbassando leggermente di punta si può migliorare il comfort anche con selle molto dure e apparentemente meno confortevoli. Dipende anche dalla specialità praticata, dalla mobilità del bacino, dalla forma della sella... Insomma, anche in questo caso i parametri da considerare sono diversi.
Qui sotto, una guida alla scelta della sella da Mtb:
Qui sotto, un articolo sulla lunghezza e la larghezza della sella:
Qui gli altri articoli e test sulle selle da Mtb.
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.