Ecco dove nascono i motori Bosch per e-bike

Simone Lanciotti
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Ecco dove nascono i motori Bosch per e-bike

Simone Lanciotti
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REUTLINGEN - In occasione della presentazione del nuovo Performance Line CX di 5ª generazione ho avuto l'occasione di entrare nei laboratori dove nascono i motori Bosch per e-bike, a Reutlingen, una cittadina non lontana da Stoccarda.
Non solo e-Mtb, ma anche e-bike da città e cargo bike e, insomma, tutto l'ecosistema Bosch eBike Systems.
L'edificio che mi trovo davanti ha 4 piani e più avanti scoprirò che in quelli interrati ci sono numerosissimi laboratori.

Bosch eBike Press tour eCampus Press photo 1

Entro, mi accoglie Federica Cudini, la responsabile marketing per l'Italia di Bosch eBike Systems, e mi accorgo che nella hall campeggia in bella vista la timeline dei motori Bosch per bici (foto in basso): scopro che il primo passo è stato mosso nel lontano 2009 e che solo qualche anno più tardi, nel 2014, avrei avuto modo di prendere contatto con uno dei loro primi motori (guardate qui).

Sono con una cerchia ristretta di media da tutto il mondo e prima di conoscere i dettagli del nuovo Bosch CX ci viene proposta una visita guidata nei laboratori.
Accettiamo tutti ben volentieri, ma a una condizione: "Non potete fare foto, né video. Vi forniremo noi le immagini per il vostro articolo".

Ok, anche se non è il massimo.
In compenso, insieme agli altri colleghi, riesco ad avere informazioni interessanti dalla nostra guida.
Entriamo...

Dove nascono i motori Bosch per e-bike

Ci spostiamo da un laboratorio all'altro, ma da quanto riesco a capire non avremo modo di vederli tutti.
Sostanzialmente il segreto nel quale sviluppano e affinano le proprie drive unit è tale da non potersi permettere errori di leggerezza.
Quindi, la nostra visita è consentita solo nei reparti in cui non sono mostrati procedimenti, tecniche o macchinari "speciali".
Il primo nel quale ci imbattiamo è un macchinario che testa la solidità del fissaggio della batteria.

Questa macchina simula in maniera accelerata e maggiorata le sollecitazioni alle quali una batteria Bosch Powertube viene sottoposta durante l'utilizzo off-road.
L'obiettivo è verificare la bontà delle connessione elettrica e soprattutto evidenziare eventuali rumorosità dopo cicli ripetuti migliaia di volte.

Andiamo in un altro laboratorio dove ci accolgono con una domanda: cosa succede se la batteria cade a terra?
La Powertube di Bosch è infilata nel tubo obliquo e quindi non è previsto che possa cadere.
«Certo, ma se cade dalle mani dell'utente magari mentre la porta dentro casa per la ricarica?»
Ecco uno scenario al quale non avevo pensato ed ecco che una simulazione reale di cosa succede: la batteria viene fatta cadere dall'altezza di un metro e poco su una superficie dura (il cemento, foto sopra) e un tecnico ne controlla gli eventuali danni.
Tecnicamente queste batterie sono strutturate per resistere a questo tipo di cadute e infatti, con mia grande sorpresa, nonostante il fragore della caduta quella batteria è ancora integra e funzionante, come poco dopo ci dice il test elettrico.

Dove nascono i motori Bosch per e-bike

Qui iniziamo con i test più impagnativi: il macchinario che vedete nella foto sopra è una macchina che testa per ore l'assistenza elettrica del motore su carichi mediamente molto elevati, mettendo alla prova motore e batterie.
Ma anche la trasmissione.
Qui si misurano una grande quantità di parametri (tensione, amperaggi, temperature, watt, Nm...) che simulano in maniera più intensa e concentrata l'utilizzo reale di una drive unit.

Ingrandendo la foto si vede il tecnico intento ad iniziare un nuovo test, ma non sappiamo su quale motore e in quali condizioni di temperatura.
Il macchinario, infatti, una volta in funzione, è chiuso dentro una cabina.

L'immagine di sopra mostra un operatore intento a produrre fango.
Sì, proprio fango.
E pensate che in questo laboratorio il fango viene prodotto mescolando numerose varietà di terra per simulare le condizioni di fango che si hanno in varie parti del mondo.
E a cosa serve poi questo fango?
Viene utilizzato per testare il motore dentro una piccola cabina della quale non ho immagini da mostrarvi.
L'obiettivo è far sì che il motore sia in grado di respingere quanto più a lungo umidità e detriti dalle sue parti più interne.
E' un'impresa mica da poco.

Ecco un altro stress test.
13 ugelli spruzzano acqua a pressione su un motore Bosch CX: anche se non ci hanno detto a quale pressione esattamente stanno lavorando, ci hanno confermato che è alta.
Finita la sessione, il motore viene smontato e si verifica l'effettiva tenuta delle guarnizioni e dei contatti elettrici.
Lo scenario che vedete nella foto è qualcosa che, nella realtà, non dovrebbe mai verificarsi, perché un motore elettrico per e-bike può essere lavato con acqua a pressione bassa.

Entriamo in un altro laboratorio e qui ci suggeriscono di prestare attenzione: la sala nella quale stiamo per entrare è totalmente insonorizzata e l'assenza di rumore può mettere a disagio.
Effettivamente fa un certo effetto...
Cosa fa il macchinario nella foto in alto?
Misura il rumore, lo analizza e lo classifica.
Se notate bene la testa del manichino è posta alla stessa distanza che nella realtà la testa del biker ha dal motore.
In sostanza serve a capire quanto rumore fa un motore e anche che tipo di rumore.
Pensandoci bene alcuni tipi di rumore (intensi come ronzii) possono essere più gradevoli e accettabili di altri e questa cosa Bosch la sa perché la studia per bene.

L'area insonorizzata integra anche una piccola rampa sulla quale si prova la rumorosità dell'intero sistema bici, ovvero tutto l'assemblaggio.
Non conosciamo quali sono i parametri tenuti in considerazione, ma l'attenzione per i dettagli sembra davvero molto alta.

La visita è quasi finita.
Nell'ultima sala c'è ancora una "prova da sforzo" per il motore: qui si applicano svariate centinaia di watt sulle pedivelle in maniera alternata, simulando l'effetto della pedalata.
L'inclinazione delle pedivelle non è casuale: sono posizionate al punto morto inferiore, quando il biker ha appena concluso la fase di spinta e appoggia sul pedale anche una buona parte del suo peso corporeo.
In questo test si verifica l'integrità del case in magnesio e l'insorgere di eventuali rumorini e scricchiolii, decisamente poco piacevoli.

Bosch eBike Leissure Kusterdingen MY2025 9630

Bene, la visita è finita, anche se avrei molte altre immagini da mostrarvi se mi avessero dato la possibilità di farle.
Ma la segretezza dei laboratori di sviluppo e test è massima e comprendo la severità imposta da Bosch.
A questo punto siamo pronti per assistere alla presentazione del nuovo Performance Line CX e ci dirigiamo nella sala conferenze (foto sopra), dove ci aspetta Claus Fleischer, il CEO di Bosch eBike Systems e ci svela ciò che vi ho mostrato qualche settimana fa.
Di seguito trovate il link:

Ritorno in Italia con la consapevolezza di conoscere questo marchio un po' più da vicino e comprendo anche il grande sforzo progettuale che lo ha portato a diventare il riferimento in campo e-Mtb.
Il salto definitivo è arrivato nel 2022, quando debuttò lo Smart System, e fu una novità grossa per il nostro settore, tanto che dopo il test di una Mondraker Crafty XR, decisi di parlarvene in un video dedicato:

A breve avrò modo di parlarvi in maniera approfondita del nuovo Performance Line CX di 5ª generazione: il test è ancora in corso...

Qui tutti i nostri articoli, test e video sulle drive unit Bosch

Per informazioni Bosch-ebike.com

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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