Dirty 2014: la gamma completa e un test in anteprima

Redazione MtbCult
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Dirty 2014: la gamma completa e un test in anteprima

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Uno spyshot al Bike Festival di Riva del Garda prima e la presentazione ufficiale a Punta Ala poi, in occasione della prima tappa dell'Enduro World Series, avevano fatto capire agli appassionati che le selle Dirty stavano per tornare con una gamma tutta rinnovata. E guardando il catalogo 2014, ricchissimo, si direbbe che il reparto offroad di Selle San Marco (quale il marchio di fatto Dirty è) abbia fatto per bene i suoi compiti.
Presto a disposizione dei biker ci sarà una gamma di selle pensata, disegnata e costruita solo ed esclusivamente per il fuoristrada, unendo un know-how pluriventennale nella costruzione delle selle a conoscenze tecniche specifiche del mondo Mtb (basate sull'esperienzadi Cedric Gracia e degli atleti del Team Life Cycle).
Lo schema seguente mostra la gamma intera e l'utilizzo di ogni singolo modello:

La gamma selle Dirty 2014, le versioni e l'utilizzo consigliato.

La gamma selle Dirty 2014, le versioni e l'utilizzo consigliato.

Come si può vedere, i modelli Native e Zero hanno tre diverse versioni delle quali la Pro è la più raffinata.
Il rinnovamento della gamma è profondo, quindi, e per tutte le specifiche tecniche della nuova produzione vi rimandiamo a questo articolo.
Le immagini ufficiali della gamma 2014, invece, le trovate nella foto gallery di questo articolo, mentre di seguito trovate il primo test in anteprima della nuova Zero Team.

La nuova Dirty Zero Team provata in anteprima

La nuova Dirty Zero Team provata in anteprima

Il test della Zero Team, non solo per Dh e freeride
L'impressione ricavata dal nostro test è proprio questa: la Zero è una sella che nelle intenzioni di Dirty nasce per utilizzi abbastanza estremi (Dh e Fr), ma nella realtà delle cose trova una felice applicazione anche nell'uso all mountain-enduro. Non è un caso che sia proprio la sella usata da Gracia anche nell'enduro.
Iniziamo dalla forma: la Zero ha mantenuto il profilo leggermente arcuato della precedente versione e questo consente alla sella di fornire un certo supporto al biker in salita.

Inserti antiscivolo nella parte posteriore della sella e Antiscratch sui fianchetti della sella.

Inserti antiscivolo nella parte posteriore della sella e Antiscratch sui fianchetti della sella.

Il profilo arcuato consente comunque libertà di movimento e non si ha la sensazione di essere dentro la sella, ma sopra la sella. Il nostro test è durato tre mesi, nel corso dei quali la Zero ha mantenuto la sua forma, senza accennare a flessioni o deformazioni. La comodità, per quanto questa valutazione sia molto soggettiva, è di ottimo livello e ci ha permesso di stare in sella per svariate ore senza problemi.
La Zero, però, nasce con una vocazione soprattutto discesistica e tante accortezze costruttive lo confermano.
Ad esempio la larghezza della sella è la più piccola del lotto delle nuove Dirty, 125 mm, e questo le permette di non creare impaccio mentre si arretra il bacino.

La punta della sella è rivolta verso il basso per un utilizzo Dh-gravity.

La punta della sella è rivolta verso il basso per un utilizzo Dh-gravity.

Una punta studiata per la discesa
Un discorso a parte lo merita la punta della sella: se si guarda questo particolare si nota che il "naso" è rivolto verso il basso e che le pareti laterali della punta sono piuttosto alte. Per diverse ragioni: una punta rivolta verso il basso consente al biker, nelle salite più ripide, di spostare in avanti il bacino e di avere comunque una superficie di contatto adeguata e confortevole.
Inoltre, sulle bici da Dh, la sella è montata con la punta rivolta molto in alto, proprio per agevolare i movimenti del rider e una sella come la Zero è perfetta proprio per questo utilizzo.
Le pareti laterali della punta, infine, consentono un controllo ottimale del mezzo in curva, quando, cioè, si dirige-controlla la bici con la parte interna della coscia.

La prima versione della Dirty Zero (qui in versione Cedric Gracia): in parte la linea del modello 2014 riprende quello ritratto in foto, ma i contenuti tecnici sono maggiori e più raffinati.

La prima versione della Dirty Zero (qui in versione Cedric Gracia): in parte la linea del modello 2014 riprende quello ritratto in foto, ma i contenuti tecnici sono maggiori e più raffinati.

Nel complesso quindi la Zero Team è una sella piuttosto orientata al gravity, ma che non disdegna un uso meno estremo, proprio come abbiamo fatto noi.
I nuovi materiali e l'imbottitura in BioFoam, poi, fanno il resto e la comodità ci è sembrata di primissimo piano.
Non rimane adesso che mettere alla prova un modello specificamente disegnato per l'all mountain e l'enduro (come la nuova Native) e verificare eventuali differenze.

Per informazioni www.dirtysm.com

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