Specialized Epic vs Cannondale Scalpel: quale va meglio?
Ecco la domanda più frequente di questo periodo...
Nei giorni successivi alla presentazione di queste sue "fuoriserie" da Xc, molti di voi ci hanno chiesto cosa cambia nella guida e quale ci è piaciuta di più.
Visto che le abbiamo provate entrambe per un lungo periodo, eccovi accontentati.
Iniziamo con un video:
Ora passiamo in rassegna i dettagli tecnici e le sensazioni...
Pesi e materiali
Telaio full carbon in entrambi i casi: sia il triangolo principale, sia il carro posteriore sono in fibra.
BallisTec Hi-MOD o BallisTec tradizionale per la Scalpel (dipende dal modello) e Fact 12m o Fact 11m per la Epic (dipende dal modello anche qui).
Il link dell'ammortizzatore è in carbonio sui modelli S-Works di Specialized, in alluminio sugli altri. Parlando di Cannondale, il link è in lega leggera su tutti i modelli. Come funzionamento le differenze non si avvertono, la riduzione di peso è irrisoria.
A proposito di peso, quello del telaio Scalpel Hi-MOD è di 1910 grammi con ammortizzatore incluso, mentre il BallisTec classico pesa 2180 grammi. La bici completa in versione Hi-MOD 1 pesa 10,2 kg senza pedali (circa 10,5 kg con pedali).
Il telaio Epic pesa 1869 grammi in versione S-Works (con ammortizzatore e Brain) e 1947 grammi nel caso del Fact 11m. La bici complete in versione S-Works pesa 10 kg con pedali.
C'è da dire, però, che oltre al peso inferiore del telaio Epic, nel caso della S-Works l'allestimento è più curato, sarebbe stato interessante avere a disposizione la nuova versione Ultimate della Scalpel, per fare una comparativa ancora più realistica.
Per la cronaca, il telaio Epic Evo è ancora più leggero di quello da Xc, proprio grazie all'assenza del Brain.
Sospensioni
Differenze più marcate, parlando di sospensioni.
La nuova Scalpel si caratterizza per il sistema “Flex Pivot”, ossia una versione 2.0 del classico schema con Giunto Horst: la flessione dei foderi bassi è affidata ad una lamina di carbonio pieno in grado di lavorare in un solo punto, imitando un giunto vero e proprio, ma senza aggiunta di peso e mantenendo reattività torsionale.
La nuova Epic si avvale del tradizionale carro “Pivotless”, ossia senza alcuno snodo sui foderi, ma che si avvale della flessione dei foderi alti per assecondare il lavoro dell'ammortizzatore. Questo carro così reattivo lavora in simbiosi con il sistema automatico Brain, che rende le sospensioni più o meno ferme “leggendo” in tempo reale alle asperità del terreno.
Due sistemi esteticamente simili, quindi, ma che in realtà sono molto diversi.
Funzionalmente, il comportamento della Scalpel è più “dolce” e più progressivo di quello che si avrebbe con un carro Pivotless tradizionale, ma anche meno reattivo nei rilanci.
La Epic, anche grazie al Brain, è super reattiva nei cambi di ritmo, ma un po' più “esigente” nello scassato più impegnativo e nelle discese lunghe.
Parlando di pressioni, sulla Scalpel è necessario tenerle più alte per renderla più efficiente in pedalata, mentre sulla Epic si possono tenere anche un filo più basse sfruttando la piattaforma stabile e la regolazione del Brain Fade.
Nessun comando per la Epic, remoto integrato (forcella + ammortizzatore) a due posizioni per la Scalpel: qui entra in ballo il gusto personale, ma anche gli obiettivi.
A mio avviso, per esempio, le sospensioni intelligenti potrebbero essere l'ideale nell'Xc, dove spesso non c'è tempo per azionare i comandi remoti, mentre nelle Marathon potrebbe essere una soluzione meno indispensabile.
Ma ripeto, in questo caso la scelta è molto soggettiva: dopo gli ultimi upgrade del Brain, le soluzioni sono entrambe valide, anche se diverse.
Geometrie
Sia Specialized, sia Cannondale hanno apportato delle migliorie interessanti sulle quote del telaio.
Sterzo più aperto, piantone più in piedi, reach abbondante, stem corto e così via.
Insomma, la tendenza è quella, ma in questo caso Specialized ha osato un po' di più...
Lo sterzo della Epic 2021 misura 67,5 gradi (con rake forcella di 44 mm), il piantone misura 75,5 gradi, il reach è di 44,5 cm in taglia M, il carro misura 43,3 cm e il movimento centrale dista da terra 32,4 cm.
Lo sterzo della Scalpel 2021 misura 68 gradi (con rake forcella di 55 mm), il piantone misura 74,5 gradi, il reach è di 43,5 cm in taglia M, il carro misura 43,6 cm e il movimento centrale dista da terra 33,1 cm.
Già da questi numeri si capisce che la Epic è ancora più bassa, più aperta e più caricata sull'anteriore in pedalata, insomma, un pizzico più moderna della Scalpel.
Che tuttavia ha delle quote niente male ed è migliorata parecchio rispetto al passato...
Vincoli e accessori
La caratteristica di queste due full è l'integrazione.
L'obiettivo di Cannondale che Specialized è da sempre quello di fornire un “pacchetto” di bici completa che faccia avvertire il meno possibile l'esigenza di eventuali upgrade futuri.
Proprio per questo, i modelli di alta gamma sarebbero già pronta per correre.
Entrando nei dettagli, la Epic non può fare a meno del Brain, perlomeno di quello posteriore. In realtà esistono dei kit di trasformazione per ammortizzatore tradizionale, ma non ufficiali e non consigliati (né garantiti) da Specialized.
La Scalpel è legata ad altri standard, come l'Asimmetric Integration che prevede una asimmetria di carro, scatola movimento centrale e di conseguenza una guarnitura dedicata con campanatura specifica della ruota posteriore, sulla quale troviamo il perno “ibrido” Speed Release.
Sui nuovi modelli, in compenso, non c'è più il vincolo della Lefty, perché lo sterzo è classico e può ospitare tutti i tipi di forcella. In ogni caso, sconvolgere un progetto nato con la Ocho sarebbe un peccato, a mio avviso...
Per farla breve, in tutti e due i casi si avranno dei vincoli di montaggio (qualcuno in più sulla Scalpel), ma questo potrebbe essere anche un vantaggio, dipende da quanto vi piace “smanettare” e personalizzare.
Restando sull'integrazione, Specialized con lo SWAT e Cannondale con lo Stash offrono delle soluzioni semplici per alloggiare sul telaio un multitool e altri accessori, come smagliacatena, bomboletta CO2 e Dynaplug.
Dei dettagli che, insieme al doppio portaborraccia, sono molto importanti soprattutto se l'obiettivo sono le lunghe distanze.
Prezzi e modelli
Sia Specialized che Cannondale hanno pensato a due versioni, una da Xc e una da Trail/Down Country.
I modelli Epic sono 4 da Xc e 3 da Trail, dei quali solo due (1 Xc e 1 Trail) sono in versione S-Works. E' disponibile anche il kit telaio S-Works e diverse colorazioni di ogni modello. Per scoprirli tutti cliccate QUI.
La Scalpel è disponibile in 7 modelli da Xc (6 da uomo e 1 da donna) e 3 modelli da Trail (2 da uomo e uno da donna). Due sono le versioni con telaio Hi-MOD (solo da Xc), ma non è disponibile il kit telaio e le colorazioni sono uniche per ogni modello. Per scoprirli tutti cliccate QUI.
Diciamo, quindi, che la scelta è molto vasta in entrambi i casi ed i prezzi sono molto simili sull'alta gamma.
Infatti i modelli top di queste aziende costano oltre gli 11000€ (11599€ per la S-Works Epic e 11499€ per la Scalpel Hi-MOD Ultimate), da valutare però la presenza del misuratore di potenza di serie sulla Epic, che sarebbe costato oltre i 1000€, se comprato a parte.
Discorso un po' diverso sui modelli di fascia bassa, infatti se per portare a casa la Scalpel Carbon 4 occorrono 3699€, per acquistare la Epic Comp servono 4199€: differenze non abissali, ma che bisogna evidenziare.
In generale, parliamo di prezzi piuttosto alti in entrambi i casi, ma c'è da dire che la scelta dei modelli è ampia e nel caso di Specialized si può valutare l'opzione kit telaio S-Works con ammortizzatore, Brain, forcella e reggisella al prezzo di 4999€. Che non sono pochi, ma permettono di agire sui componenti risparmiando qualcosina e puntando sulla personalizzazione.
In sella
Specialized Epic vs Cannondale Scalpel: a prescindere dai numeri e dai dettagli tecnici, quali sono le differenze pratiche?
Appena si sale in sella, sia sulla Epic, sia sulla Scalpel, le sensazioni sono molto buone, la posizione è raccolta e la pedalata è efficiente.
La Epic, però, invita ad assumere una posizione ancora più caricata sull'anteriore e rende la vita un po' più facile sulle pendenze estreme: c'era da aspettarselo, visto che il piantone è più verticale.
Per contro, in discesa il mezzo grado di differenza sull'angolo di sterzo non si avverte molto ed entrambe sono delle vere “schiacciasassi” in grado di mangiare qualsiasi ostacolo, sul veloce soprattutto.
Nello stretto, in entrambi i casi avrei voluto accorciare la piega di serie da 76 cm, un po' troppi per le mie caratteristiche fisiche.
Brain vs Flex Pivot: la differenza netta si avverte proprio grazie ai sistemi in questione.
La Epic è super reattiva ovunque e non c'è bisogno di agire sui comandi remoti, ma impostando i registri del Brain Fade sulle sospensioni in modalità “race” (ossia quasi tutti chiusi), bisogna mettere in conto un comportamento più esigente sullo sconnesso, sia in salita che in discesa.
Per contro, però, le nuove geometrie la rendono molto più stabile, veloce e intuitiva ovunque.
Ma è molto importante il setting, basta un errore per rendere la bici scorbutica e stancante.
E anche se il nuovo Brain è molto più fluido ed efficiente, è pur sempre un sistema particolare che richiede un po' di abitudine e una certa predisposizione mentale.
La Scalpel è più “docile” sullo sconnesso, per via dell'ammortizzatore tradizionale che rimane molto sensibile, anche troppo in certe situazioni, ad esempio nei rilanci... Ecco perché, una terza posizione della compressione avrebbe fatto comodo, a mio avviso. Con sospensioni chiuse, invece, la bici è granitica e reattiva, senza troppi compromessi.
Parliamo quindi di un sistema semplice e tradizionale, ma pur sempre efficace.
In conclusione...
Valutando i dettagli tecnici e le sensazioni, sono giunto alla conclusione che la Specialized Epic potrebbe essere la full perfetta per chi corre nell'Xc o nelle gare brevi, in cui non c'è tempo di ragionare e di pensare ad agire sui comandi remoti. Inoltre, le ultime modifiche rendono questa bici ancora più capace sul tecnico e questo rafforza la mia tesi.
Detto ciò, nulla vieta di usarla nelle lunghe distanze, ma in questo caso fate attenzione al setup e magari privilegiate un'impostazione più “soft” del Brain Fade.
La Scalpel, al contrario, potrebbe essere l'ideale per le Marathon o per chi di solito pedala parecchio da seduto, senza troppi rilanci o cambi di ritmo.
Le geometrie un po' più rilassate e le sospensioni tradizionali rendono il telaio comodo e meno impegnativo. Nello specifico, si avverte meno la necessità di caricare l'anteriore in curva.
Questo non vuol dire che la Scalpel non sia adatta all'Xc, anzi, ma per avere un carro ancora più performante e reattivo vi consiglio un tuning a tre posizioni dell'ammortizzatore che potrebbe rendere la bici ancora più efficiente nei rilanci con sospensioni aperte e sulle salite sconnesse.
Specialized Epic vs Cannondale Scalpel 2021: come avrete capito è difficile, se non impossibile, trovare la vera vincitrice di questo duello.
Anche i tempi su Strava nelle mie discese di riferimento sono sovrapponibili, parliamo di 1-2 secondi di differenza e di sensazioni di guida davvero simili.
Abbiamo di fronte due super full di ultima generazione, tanto diverse quanto uguali, che a me sono piaciute parecchio.
Potremmo definirle delle “gemelle diverse” che sono destinate a conquistare il cuore di molti appassionati.
Qui il test della Specialized Epic 2021:
VIDEO TEST - Specialized S-Works Epic 2021: la perfezione è vicina...
Qui lo short test della Cannondale Scalpel 2021:
VIDEO - Cannondale Scalpel 2021: tutti i dettagli e le prime sensazioni
Per altre informazioni Specialized.com oppure Cannondale.com
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.