Come valutare il motore elettrico di una e-Mtb?
Quale metodo usiamo in MtbCult per esprimere i nostri pareri nei video test?
Dopo anni di test e approfondimenti sulle e-bike, mi ritrovo spesso a seguire una sorta di protocollo per valutare il funzionamento e l’efficienza della parte elettrica di una e-Mtb, più il modo in cui l’utente può interfacciarsi con essa.
Siccome mi capita spesso di provare motori e software diversi per e-Mtb per capirne il funzionamento mi affido a questi 5 parametri:
- 1 - Personalizzazione tramite app
- 2 - Intelligenza dell’erogazione
- 3 - Assorbimento di energia
- 4 - Interfaccia utente
- 5 - Integrazione con il telaio
1 - Personalizzazione tramite app
Tutte le drive unit in commercio sono interfacciabili con un app e praticamente tutte consentono all’utente di modificare il comportamento, l’erogazione e l’autonomia della propria e-Mtb.
Chi più, chi meno, però.
Va detto infatti che il risultato che si ottiene tramite l’app non è sempre quello voluto, perché, magari, il produttore della drive unit preferisce non dare all’utente la piena libertà di configurazione del motore.
Alcuni preferiscono che la modalità Eco rimanga pur sempre una Eco, altri invece permettono alla modalità Eco di diventare, all'occorrenza, una modalità Turbo.
2 - Intelligenza dell’erogazione
Mi spiego meglio: questa caratteristica è molto importante, anche più importante di quella precedente, perché in sostanza dice quanto bene il motore è in grado di leggere gli input esterni (potenza applicata sui pedali, velocità, cadenza, pendenza…), interpretarli e dare un’assistenza elettrica adatta alla situazione specifica.
Diciamo che l’utente, per avere il comportamento desiderato dalla propria drive unit, deve poterlo fare tramite il punto 1 e/o il punto 2.
3 - Assorbimento di energia
Quanta energia consuma questo motore?
Quanto dislivello riesci a fare?
Per rispondere a queste domande ho i miei tracciati di riferimento che scelgo di fare a seconda della stagione (ovvero della temperatura esterna), della tipologia di e-Mtb e dell’obiettivo del test.
In generale i principali produttori di motori elettrici per e-Mtb (Bosch, Shimano, Specialized by Brose, Yamaha e altri ancora) hanno caratteristiche di autonomia abbastanza vicine fra di loro e a fare la vera differenza sono i primi due punti e il modo in cui l’utente configura l’assistenza.
Ossia, tutti fattori riconducibili alla parte software.
4 - Interfaccia utente
Questo parametro fa riferimento al comando remoto sul manubrio per la gestione dei livelli di assistenza e all'eventuale display-indicatore dello stato di carica della batteria e dell’assistenza selezionata.
Non tutte le e-Mtb prevedono di serie un display e non tutte hanno un comando remoto che indichi anche lo stato di carica della batteria, per cui l’interfaccia utente differisce molto fra un sistema e l’altro.
Questo parametro, inoltre, dice molte cose su quale sia la priorità del produttore nei riguardi, ad esempio, del comando remoto:
- - dare un minimo di informazioni al ciclista?
- - minimizzare l'ingombro?
- - ottimizzare l’integrazione con altri componenti sul manubrio?
- - ottimizzare la facilità di utilizzo in offroad?
Mentre invece per il display si potrebbero considerare queste priorità:
- - facilitare la lettura?
- - minimizzare l’ingombro?
- - affidare al display del ciclocomputer (Garmin, Wahoo, Bryton, Hammerhead...) il ruolo di display del motore?
- - posizione protetta contro gli impatti?
- - il display deve essere opzionale?
5 - L’integrazione con il telaio
L'ultimo (e comunque) importante parametro non riguarda proprio la parte elettrica, bensì quella soprattutto meccanica.
Motore e batteria (se estraibile è meglio) vanno integrati nel telaio e se parliamo di doppia sospensione quest’ultima deve essere concepita per funzionare con un motore elettrico.
La cui spinta è più costante e corposa e meno “appuntita” e a strappi rispetto a quella delle gambe del biker.
Il miglior motore, il migliore software e la batteria più capace non riuscirebbero a convincere e a entusiasmare nessuno se il telaio non fosse all’altezza.
Da qui si che capisce che per allestire una e-Mtb di successo, oggi, serve un pacchetto meccatronico di alto livello che non solo deve convincere alla prima uscita, ma anche nelle successive 100.
O 1000.
E per costruirsi una reputazione così solida, un marchio di bici sa che il marketing conta fino ad un certo punto...
A questo punto rivolgo a voi la domanda "come valutare il motore elettrico di una e-Mtb"?
Vi capita mai di confrontare le varie e-Mtb?
Sono certo che succede e se volete raccontarci a quali conclusioni arrivate, scrivetelo nei commenti oppure inviateci una e-mail
Qui tutti i nostri articoli e video sulle e-Mtb
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.