E' quasi impossibile immaginare oggi di andare in Mtb senza i reggisella telescopici.
Sono diventati infatti così onnipresenti quanto le forcelle ammortizzate.
Eppure la loro diffusione è storia molto recente.
Un sistema a molla per regolare l'altezza della sella chiamato Hite Rite esisteva già prima che RockShox introducesse la prima rivoluzionaria RS-1.
Altri modelli sono poi seguiti ma è stata l'introduzione del primo RockShox Reverb, nel 2010, che ha contribuito a far sì che il reggisella telescopico diventasse una componente essenziale della mountain bike.
RockShox ha sfruttato il suo know-how nella progettazione delle sospensioni per dare al Reverb reali possibilità di regolazione, e per soddisfare le richieste dei biker.
Ma quelli erano ancora gli albori, il selvaggio West...
Test di durata e affidabilità erano ancora agli inizi, e i reggisella sono più complessi rispetto ad altri prodotti nel campo delle sospensioni - e devono resistere più di loro.
Ma il design del telaio delle mountain bike ha continuato ad andare avanti ad un ritmo incessante.
Come con le sue sospensioni ad alte prestazioni, RockShox costruisce il Reverb in una clean room, ovvero in un laboratorio ad atmosfera controllata con bassissimo contenuto di microparticelle di polvere in sospensione.
Per il tipico biker, che ha probabilmente revisionato una forcella o due in garage, e trascorre ore a togliere sporcizia da ogni parte della sua bike, l'idea di persone che indossano camici ospedalieri mentre assemblano prodotti destinati a stare in mezzo al fango, alla terra, alla polvere potrebbe sembrare senza senso.
Ma la verità è che per garantire le migliori prestazioni possibili e la maggiore longevità, le variabili nel processo di assemblaggio devono essere eliminate. Si tratta di un faticoso processo che inizia con la massima pulizia.
Ogni singola parte necessaria per assemblare un Reverb, sia prodotta da un fornitore esterno sia in una delle strutture di SRAM, viene pulita e confezionata prima dell'assemblaggio finale.
Tutti i pezzi sono poi sottoposti ad un'ispezione e a un ulteriore processo di pulizia prima di essere trasferiti in una sala intermedia, che è direttamente collegata alla clean room.
Tutte le parti sono conservate in sacchetti e vassoi fino a quando sono pronte per l'assemblaggio finale.
Anche se è scontato dirlo, la clean room è limitata agli operatori di montaggio e a pochi altri. Prima di entrare, gli operatori autorizzati all'accesso devono passare in una stanza dove si cambiano le scarpe che non possono essere utilizzate al di fuori della clean room, e poi indossano camice e copricapo.
All'interno della clean room, la temperatura e il flusso d'aria sono attentamente controllati. Questo è utile non solo per mantenere correttamente la temperatura dei pezzi, delle macchine di assemblaggio e degli impianti, ma anche il cervello umano rende meglio quando la temperatura dell'ambiente viene mantenuta ad un livello più fresco.
Il processo di assemblaggio del Reverb porta all'estremo il detto "misura due volte, taglia una volta".
Ogni movimento di un pezzo, mano, strumento o macchinario è stato progettato con cura per garantire la ripetibilità ed eliminare gli errori.
E non è raro vedere un ingegnere SRAM lavorare alla catena di montaggio, per assicurarsi che il processo di costruzione, che ha funzionato perfettamente sui prototipi fino a pochi mesi fa, funziona ancora come previsto quando 500 Reverb escono dalla linea produttiva ogni giorno.
Quando il processo di assemblaggio è completato, il nuovo Reverb imballato esce dalla clean room attraverso un passaggio con flusso d'aria a pressione negativa. Una volta fuori, è confezionato in base alla sua destinazione finale - produttore di biciclette o rivenditore - e mandato a fare il suo dovere, cioè sporcarsi.
Dopo sei anni di leadership nel mercato dei reggisella telescopici, RockShox introduce una nuova generazione di Reverb.
Il nuovo Reverb è stato riprogettato per consentire un'escursione compresa tra 100 e 170 mm con velocità di ritorno maggiore, che si traduce in funzionamento fluido e maggior rigidezza in senso longitudinale.
Anche se il nuovo Reverb è stato progettato per aumentare le prestazioni, garantisce affidabilità e facilità d'uso.
RockShox non è stata la prima azienda a fare un reggisella telescopisco, e sicuramente non sarà l'ultima, ma il Reverb è senza dubbio quello che ha portato i reggisella telescopici all'accettazione universale, e ha spostato i confini delle prestazioni.
Il nuovo Reverb si incarica ora di alzare l'asticella per la prossima generazione di reggisella telescopici.
Per saperne di più, qui troverete maggiori informazioni.
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Redazione MtbCult
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