Trail rater ITRS: chi è, cosa fa e come diventarlo

Silvia Marcozzi
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Immaginate di poter disporre per tutti i sentieri che volete affrontare con la vostra bici di una “guida” completa ed oggettiva, facile da comprendere e sempre uguale, che vi aiuti a comprendere se e come affrontarli. Grazie all’International Trail Rating System (ITRS) e alle figure dei trail rater un domani potrebbe essere questo che ci aspetta. 

Qualche tempo fa vi abbiamo spiegato cos’è e come funziona questo sistema per la valutazione del livello di difficoltà dei sentieri. Se vi siete persi l’articolo in cui ne abbiamo parlato lo potete trovare QUI.

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Per gli utenti finali dei sentieri, ovvero per i rider, la segnaletica è immediata e di semplice apprendimento (a questo link è possibile scaricare la guida completa). La sempre maggiore diffusione dell’ITRS sui sentieri europei dovrebbe portare nel tempo ad un’uniformità di segnaletica che presenta un vantaggio immediato per chi va in bici. 

Ritrovare su sentieri diversi, soprattutto in zone che non si conoscono, una segnaletica con cui si ha familiarità, significa infatti avere subito a portata di mano tutte le informazioni utili per capire se e come affrontare un determinato trail. 

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Meno evidente è un altro vantaggio del sistema di rating scelto da IMBA Europa, che è forse però quello più interessante. L’ITRS è strutturato in modo da fornire una valutazione basata su dati quanto più possibile oggettivi. A quanti di noi è capitato di cercare informazioni sul livello difficoltà di un sentiero e di trovare indicazioni totalmente discordi fra loro? 

Come non è semplice sintetizzare in un’infografica semplice i tanti diversi aspetti da considerare quando si parla di “difficoltà” di un sentiero, cosa che riesce a fare l’ITRS,  non è nemmeno semplice fare una valutazione complessiva che sia in grado di tenere conto di tante variabili differenti. 

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Quando la valutazione è lasciata infatti all’esperienza e alla sensazione del singolo, anche nel migliore dei casi è difficile riuscire ad essere obiettivi su tutto o essere davvero in grado di valutare tutti gli aspetti. 

Rispetto a questo problema l’ITRS segna un vantaggio notevole. Se applicato secondo il metodo corretto infatti, questo sistema consente di ottenere una valutazione decisamente molto oggettiva.

«Se prendiamo cento persone diverse, correttamente formate per utilizzare l’ITRS, e chiediamo loro di valutare un sentiero, non dico che otterremo 100 valutazioni esattamente identiche ma quasi» dice Edoardo Melchiori, presidente di Imba Italia e uno degli ideatori dell’ITRS.

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La parola chiave qui è proprio “formazione”. Perché se imparare a “leggere” l’ITRS è relativamente semplice, il discorso cambia per chi deve effettuare la valutazione del sentiero.

Il sistema ITRS e tutti i materiali e le grafiche necessarie per poterlo applicare sono disponibili online sotto licenza Creative Common. È sufficiente registrarsi lasciando il proprio nome e un indirizzo mail per poterlo scaricare ed utilizzare. 

Tuttavia l’utilizzo corretto da parte degli operatori (guide, istruttori, trail builder, gestori di trail area ecc.) non è scontato.
Per questo ITRS ha iniziato a fornire corsi e strumenti per la formazione specifica utili sia a chi voglia utilizzare il rating ITRS per i sentieri che gestisce, sia a chi voglia acquisire una competenza certificata per offrire il servizio di rating ad altre realtà.

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Ad oggi sono attivi tre diversi livelli di formazione. Il primo è rivolto a tutti, operatori e rider, e serve a conoscere l’ITRS, a familiarizzarsi con la segnaletica e ad imparare a comprenderla in modo corretto. 

Si svolge in una mezza giornata, online o di persona, e consente di comprendere a fondo come è strutturato e quali sono le scelte alla base dell’ITRS.

Il secondo livello comprende questa prima parte più una giornata di pratica sui sentieri, durante la quale comprendere dal vivo come si analizza e come si valuta un sentiero. Esperienze di questo tipo sono state fatte ad esempio nella zona del Garda e in Toscana nelle aree sentieristiche dove il sistema ITRS è stato adottato. 

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Come si diventa CTR (certified trail rater)

Il terzo livello, testato da poco e che diventerà presto operativo con i primi corsi, si rivolge nello specifico a chi intende utilizzare l’ITRS nella propria professione, diventando CTR (certified trail rater).

Si tratta di un corso di più giorni, che comprende i primi due livelli e prosegue con una parte di pratica sui sentieri durante la quale si effettuano delle esercitazioni. 

Il certificato viene conseguito solo con il superamento dell’esame finale che consiste in una simulazione di valutazione che viene analizzata in modo approfondito nelle sue varie componenti. 

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Nel suo lavoro il trail rater si avvale di un’app riservata ai professionisti che è stata sviluppata dal team di ITRS con l’intento di semplificare il lavoro sui sentieri. L’app comprende un navigatore satellitare che consente di tracciare il percorso, registrandone dati come lunghezza e dislivello, e di dividerlo in segmenti.

Su ogni segmento da valutare il trail rater andrà quindi ad inserire tutti i valori dei diversi parametri nelle varie sezioni, che corrispondono ai vari aspetti presi in considerazione dal’ITRS. 

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Le variabili sono davvero tante e per questo l’app risulta uno strumento utile a velocizzare il lavoro senza rischiare di tralasciare nulla.

Per fare un esempio, nella sola parte di difficoltà tecnica del sentiero andranno inseriti larghezza, pendenza, raggio di curva, ostacoli (con la possibilità di aggiungere foto), contropendenza, presenza di features artificiali, note varie. Lo stesso processo si ripete ad ogni punto di rilievo per esposizione, wilderness e tutte le sezioni previste dall’ITRS. 

Una volta salvati i dati, l’app è già in grado di stabilire il grado di difficoltà delle varie sezioni e quello complessivo del sentiero, su cui poi il trail rater potrà fare le eventuali correzioni necessarie in base a considerazioni di contesto più complesse. 

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Si comprende quindi come la capacità di rilevare i dati e di utilizzare correttamente gli strumenti messi a disposizione dall’ITRS sia fondamentale per sfruttare appieno le potenzialità del sistema. Se il vantaggio dell’ITRS è infatti quello di uniformare le valutazioni, perchè si effettivo è necessario che le valutazioni siano fatte in modo uniforme. 

L’idea di dare vita a questo sistema è nata proprio da uno studio di Edoardo Melchiori sulla difformità e molteplicità dei sistemi di valutazione dei sentieri in Italia e in Europa. Quando Melchiori scopre che il tedesco Mischa Crumbach sta svolgendo un lavoro analogo i due decidono di unire le forze per trovare una soluzione. 

Con un iniziale finanziamento statale svizzero e il coinvolgimento dello Swiss Bike Park che per primo adotta il sistema ITRS inizia l’avventura di quella che oggi è una realtà satellite di IMBA Europa che si adopera per portare sui sentieri un sistema di rating non solo uniforme ma soprattutto affidabile. 

Dietro ogni scelta dell’ITRS ci sono infatti lunghe ore di lavoro e di confronto. 

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«È per questo che abbiamo scelto di rilasciare il materiale con una licenza Creative Commons - spiega Melchiori -  L’idea è che tutti siano liberi di usarlo ma non di modificarlo. Si perderebbe altrimenti il senso di quello che stiamo facendo. Il nostro invito per tutti quelli che lo usano è di segnalarci eventuali difettosità del sistema, suggerimenti e migliorie che possiamo valutare insieme ed inserire nelle successive release. Ma resta importante che capiamo come a fare la differenza dovrebbe essere proprio il fatto di utilizzare tutti lo stesso sistema». 

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I servizi e gli strumenti messi in campo da ITRS aprono la via come detto a nuove figure professionali e alla possibilità per le aree che adottano il sistema correttamente di ottenere anch’esse una certificazione che sia garanzia di affidabilità e di qualità nella corretta gestione dei sentieri

Come sempre non tutti i biker sono felici di questa evoluzione e ci sarà sempre chi continuerà a difendere il riding “clandestino”, che le difficoltà del sentiero vuole scoprirle a proprie spese per dimostrarsi duro e puro. 

Ma abbiamo già parlato proprio con Imba di quali sono i rischi di certe pratiche e dell’assenza completa di regolamentazione.

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Se vi siete già imbattuti nella segnaletica ITRS vi invitiamo a segnalarcelo nei commenti e a dirci cosa ne pensate di questo sistema. Da parte nostre crediamo che sia un’ottima idea per migliorare l’esperienza di tutti sui sentieri e vi invitiamo a spargere la voce per accelerarne la diffusione.

Per approfondire l'argomento vi invitiamo a documentarvi sul sito itrs.bike e a seguire tutti gli aggiornamenti su imba-italia.org.

Se vi appassiona l'argomento della manutenzione dei sentieri vi piacerà la storia che trovate qui sotto. Buona lettura!

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Sull'autore
Silvia Marcozzi

Vivo da sempre in equilibrio tra l’amore per lo studio e le parole - ho due lauree in lettere e un dottorato in lingue - e il bisogno di vivere e fare sport all’aperto. Mi sono occupata a lungo di libri e di eventi. Dieci anni fa sono salita su una bici da corsa e non sono più scesa, divertendomi ogni tanto a correre qualche granfondo. Da poco ho scoperto il vasto mondo dell’off-road, dal gravel alla Mtb passando per le e-Mtb, e ho definitivamente capito che la mia sarà sempre più una vita a pedali.

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