Dietro ad un grande progetto come quello della nuova Orbea Wild, da noi testata lo scorso ottobre in Spagna si nascondono curiosità, retroscena, ma soprattutto un team di ingegneri capaci e lungimiranti.
A capitanare il progetto, lo sviluppo e la successiva messa in produzione troviamo un ragazzo giovane, appena 31 anni, si chiama Markel Uriarte, ed oltre ad essere il product manager della nuova Wild è anche un biker di ottimo livello, ve lo assicuriamo!
Fautore di uno sviluppo durato quasi 3 anni, Markel Uriarte conosce l’Orbea Wild in ogni sua piccola sfumatura, ed è proprio a lui che abbiamo deciso di rivolgere alcune domande per comprendere ulteriormente il “prodotto Wild”.
- Nome
- Markel
- Cognome
- Uriarte
- Età
- 31 anni
- Qual è il tuo ruolo in Orbea?
- Sono il product manager del segmento trail di Orbea.
Ho avuto il piacere di occuparmi dei modelli Laufey, Occam e Rallon, mentre se parliamo di e-Mtb ho seguito lo sviluppo dei nostri due modelli più importanti: Rise e Wild.
- Quando hai iniziato a lavorare al nuovo progetto Orbea Wild?
- Parliamo di una gestazione durata quasi 3 anni, un lasso di tempo importante nel quale abbiamo prima di tutto raccolto i trend del mercato per avere chiaro quali fossero i punti chiave sui quali concentrarci, fatto questo, insieme al reparto ingegneria e progettazione di Orbea abbiamo dato il via alla realizzazione del nuovo modello.
- Viene allora spontaneo chiedersi: quali sono i famosi punti chiave sui quali vi siete concentrati?
- Il nostro obiettivo principale, quello chiaro fin dall’inizio è stato costruire una e-Mtb a potenza piena capace di eguagliare le prestazioni di guida e quindi maneggevolezza di una Mtb tradizionale.
Un mezzo capace di raggiungere sensazioni e prestazioni in discesa vicine o identiche a quelle di una Orbea Rallon, ad esempio.
Quindi, per riassumere, abbiamo puntato ad ottenere una e-Mtb potente ma dinamicamente facile e leggera, di conseguenza ogni aspetto del progetto mira al raggiungimento di questo obiettivo.
- Come è stato possibile creare un telaio estremamente leggero, ma al tempo stesso rigido?
- Raggiungere determinati valori di rigidità del telaio è stato fondamentale, solo in questo modo potevamo ottenere una e-Mtb intuitiva, facile e performante, ma aumentare la rigidità senza aggiungere sovrastrutture e quindi peso è stata una bella sfida, direi che siamo riusciti nell’intento visto che non solo il peso non è aumentato, ma è addirittura diminuito raggiungendo valori vicinissimi a quelli della Rallon.
Eliminare il foro per l’estrazione della batteria, ad esempio, ha permesso un incremento di rigidità impressionante (70% in più rispetto alla precedente versione) e una diminuzione del peso consistente.
- Quanto è importante il peso su una e-Mtb?
- Il peso, ma soprattutto la sua distribuzione sono di vitale importanza se si vuole ottenere una e-Mtb maneggevole ed efficace.
Più il peso è contenuto più la bici sarà giocosa e facile da guidare, più il peso viene distribuito in modo intelligente più la bici sarà in grado di infondere sicurezza nei tratti maggiormente impegnativi.
- Avete mai preso in considerazione l’idea di realizzare un’ Orbea Wild in configurazione Mullet?
In realtà, agli albori del progetto avevamo pensato proprio ad una Orbea Wild con formato ruota differenziato, quindi 29” all’anteriore e 27,5” al posteriore, poi, dopo poco tempo abbiamo scartato questa opzione e siamo tornati al formato 29” su entrambe le ruote.
Il motivo è semplice, le moderne e-Mtb consentono di affrontare salite piuttosto impegnative, anche grazie all’ausilio di motori sempre più capaci e performanti, quindi, per agevolare il biker durante la scalata e per tenere a bada la potenza trasmessa alla ruota posteriore abbiamo preferito una ruota più grande, quindi con più grip e migliori capacità di scavalcamento dell’ostacolo.
Per “compensare” le maggiori dimensioni abbiamo contenuto la lunghezza del carro a 448 mm, 7 mm più corto di quello della “vecchia” Wild.
- Quali sono state le richieste degli atleti? In che modo hanno contribuito alla progettazione della nuova Orbea Wild?
- I feedback che riceviamo da parte degli atleti dell’Orbea Enduro Team, ma anche da parte degli ambassador e dei normali clienti sono per noi molto importanti, contribuiscono in modo concreto alla buona riuscita di un progetto.
Una delle richieste più significative è stata quella di ridurre il peso ai minimi termini, un’altra quella di lavorare sulla rigidità del telaio e come ho già detto sono stati proprio questi due i punti cardine del progetto, inoltre gli atleti hanno anche contribuito allo sviluppo del cinematismo della sospensione.
Un altro punto sul quale abbiamo lavorato è stato l’introduzione del tubo piantone di tipo “Steep’n Deep, ovvero un tubo piantone rettilineo che consente l’adozione di reggisella telescopici a lunga escursione.
- Quali sono state le tue impressioni una volta in sella ai primi prototipi?
- Anche se le e-Mtb di ultima generazione hanno fatto passi da gigante e anche se dalla nuova Wild mi aspettavo addirittura qualcosa in più, mai avrei immaginato una confidenza immediata e assoluta già dai primi prototipi.
Tutta un’altra bici rispetto alla precedente versione in termini di maneggevolezza, prestazioni in frenata e stabilità.
- In occasione del nostro test in Spagna, fin dai primi metri in sella alla nuova Wild abbiamo notato una silenziosità di utilizzo davvero notevole, come è stato possibile renderla così silenziosa?
- Le ragioni sono diverse, il fissaggio della batteria al telaio è realizzato in maniera robusta e riduce eventuali giochi e quindi rumori, inoltre i cavi motore, guaine e fili sono totalmente guidati all’interno del telaio, rivisto anche il batti catena, ora più curato e “morbido”, dettagli che contribuiscono a rendere l’Orbea Wild un vero tappeto volante.
- A chi è rivolta l’Orbea Wild M-LTD con motore Bosch Performance Line CX Race?
- L’Orbea Wild in questo prezioso allestimento rappresenta la nostra punta di diamante.
Il motore è lo stesso utilizzato dagli atleti Bosch nelle competizioni internazionali più importanti, quindi i fortunati acquirenti del modello M-LTD potranno rivivere le stesse emozioni ed apprezzare le doti inedite di un’unità motrice completamente dedicata alle competizioni.
- Il telaio in lega leggera ha le stesse caratteristiche del modello realizzato in carbonio?
- Il telaio in alluminio condivide le stesse tecnologie introdotte con il modello in carbonio, stesso tubo obliquo chiuso per migliorare la rigidità e stessi passaggi guidati per cavi e guaine.
Tubi a triplo spessore, idroformati e con saldature lucidate per migliorare la resistenza alla fatica delle stesse e restituire un aspetto elegante.
Qui sotto il nostro short test realizzato in occasione del lancio della nuova Orbea Wild ⬇️
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Sull'autore
Simone Lucchini
Mi piace essere estroso, mi ritengo molto versatile e sono il più giovane del gruppo, con una vocazione che spazia dall’Xc fino all’enduro senza disdegnare il mondo e-Mtb e gravel. Mi piacciono i video e la guida in generale