Quando ti capita di cadere in Mtb, ecco cosa devi fare...

Simone Lanciotti
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Quando ti capita di cadere in Mtb, ecco cosa devi fare...

Simone Lanciotti
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E alla fine, nonostante il tuo impegno e la tua dedizione, arriva la caduta.
Arriva l’errore che concretizza tutte le tue paure, anzi, la tua unica fottuta paura che corrisponde alla paura di cadere.
La caduta in Mtb è qualcosa con cui qualunque biker convive e fa i conti e sebbene tu ce la metta tutta per evitarla, succede che… succede.
Cioè, si cade.
Amen.
Pace.
Questo è.

cadere in Mtb

E quando succede di cadere nella testa si attivano una serie di ragionamenti e meccanismi che hanno un effetto cruciale sul nostro modo di usare la Mtb.
Il domandone che tutti si pongono è: si possono evitare le cadute?
La risposta è no, o meglio, per un certo periodo di tempo sì, si possono evitare, fino a quando non decidi di spingerti un po’ oltre nella guida oppure fino a quando non cambi qualcosa nelle tue abitudini.
E basta anche solo essere un po’ meno lucidi e preparati per ciò che stiamo facendo.
Il primo passo, però, resta sempre lo stesso…

Non concentrarti sulla paura di cadere
Esempio: sei in discesa, hai davanti il passaggio che tanto ti fa tremare e mentre ti avvicini non riesci a toglierli gli occhi di dosso con il risultato che ti fermi perché ha vinto lui.
Cioè la paura ha avuto la meglio.
Ben inteso, forse non sei ancora in grado di affrontarlo oppure oggi non sei nella condizione di farlo, ma prova a immaginare quest’altra situazione…
Sei in discesa, hai davanti il passaggio che tanto ti fa tremare, hai visualizzato dove mettere le ruote per affrontarlo e quali movimenti del corpo fare, ti stai concentrando sulla traiettoria che hai in mente e… magicamente la stai facendo, superando il “mostro”.
Ecco, è così che si fa.
Se continui a fissare ciò che ti spaventa finirai con l’andarci addosso e far accadere ciò che ti spaventa.
“Getta il cuore oltre l’ostacolo” dicevano.
E’ questo il caso.

cadere in Mtb

Impara a cadere
La situazione è la seguente: hai perso il controllo della bici, hai staccato le mani dal manubrio e stai per impattare con il terreno.
Qual è la prossima cosa da fare per limitare i danni?
Prepararsi a rotolare, attutendo l’impatto con mani e braccia e prepararsi ad assorbire l’energia cinetica residua coinvolgendo tutto il corpo.
Nota bene: mani e braccia si protendono naturalmente in avanti, ma non tenerle rigide, bensì pronte ad assorbire.
Questo riduce il rischio di rottura della clavicola.
Lo so, è dura parlare di queste cose, ma sai bene che è molto utile.

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Hai perso conoscenza?
Sii onesto e rispondi sempre a questa domanda.
Ricordi cosa è successo e cosa stavi facendo?
Se la risposta è no, hai bisogno di aiuto immediato.
Non continuare la tua uscita o gara e fatti assistere da un medico perché potresti avere una commozione cerebrale, magari lieve, ma comunque non trascurabile.
Non fare il duro e molla ciò che stavi facendo.
Valuta se andare al Pronto Soccorso da solo o se chiamare aiuto.

Tu e la tua bici siete ancora in grado di continuare l’uscita o la gara?
Se non hai perso conoscenza, puoi valutare la possibilità di continuare ciò che stavi facendo.
Nulla di rotto?
Qualche graffio?
Il casco è integro?

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E la bici?
Le parti in fibra di carbonio richiedono un’attenzione extra, in particolare manubrio, ruote e telaio.
Cerca di ricostruire la dinamica della caduta per capire qualche parte della bici ha impattato con il terreno.
Se il manubrio è storto, dove è avvenuto il contatto con il terreno?
Con la manopola?
Con la leva del freno?
Si possono raddrizzare?

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E’ buona norma non serrare eccessivamente i morsetti che fissano le leve dei freni al manubrio, proprio per consentire loro di muoversi (e non spezzarsi o spezzare il manubrio) durante una caduta.
C’è il segno di un impatto sul manubrio?
Valutalo bene: se ce’è una scalfittura dello strato superficiale di carbonio è possibile che si sia danneggiata la struttura del manubrio.
Proseguire a tutta velocità potrebbe essere un rischio, perciò valuta la possibilità di rallentare e sostituire quanto prima il manubrio.

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E il telaio?
Un’occhiata (che sarà sicuramente rapida) può svelare eventuali segni d’impatto o graffi.
Analizzateli bene: se la struttura in fibra di carbonio del telaio non riporta scalfitture, il telaio è ok.

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Se è tutto ok, torna in sella e affronta il “mostro”
Dove ho sbagliato?
Colpa mia o anche della bici?
Cioè, mi sono spinto oltre il limite della mia bici oppure la mia bici era regolata male?
Se non sei abbastanza esperto per risponderti da solo, allora affidati a qualcuno più bravo di te, anzi, molto più bravo di te e ponigli queste domande.
Nel frattempo, però, prova ad analizzare la situazione che hai intorno a te.
Te la senti di riaffrontare il “mostro”?
Hai capito dove e cosa hai sbagliato?
Se sì, provaci e impara a gestire la paura.
Se sei in compagnia è un po’ più facile.
Se sei da solo, valuta di tornare su quel punto insieme a qualcun altro.

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Pensa a proteggerti
Le protezioni, a cominciare dal casco, devono essere adeguate per ciò che stiamo facendo.
Il casco integrale può non servire sempre, ma se di mezzo ci sono salti e una scarsa confidenza con i salti, è bene averlo.
Anche la schiena va protetta per bene e in commercio esistono oggi un gran numero di zaini con protezione integrata.
L’ideale sono gli zaini con cintura addominale che tiene ben saldo lo zaino in posizione.
Sì, sono scomodi in salita, ma in discesa fanno il loro dovere.

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Se il livello di difficoltà del sentiero sale, pensate anche a una protezione per il petto e scegliete protezioni per ginocchia più estese e più indicate per il downhill piuttosto che per il trail riding.
Insomma, avere le protezioni giuste in discesa dà un certo comfort psicologico.
Il passo successivo, però, non è meno importante…

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Nessuna vergogna
Le cadute insegnano sempre, quindi quando capitano la prima cosa da evitare è vergognarsi (se siete in compagnia) e/o deprimersi.
E’ un processo di apprendimento continuo e che testimonia un fatto: hai sbagliato qualcosa e/o non eri abbastanza preparato.
In realtà con le cadute si impara moltissimo di se stessi, oltre che sulla guida della bici, perché si impara a gestire il proprio corpo, le paure, le emozioni e, in generale, le proprie reazioni dinanzi a situazioni potenzialmente difficili.
I sentieri in Mtb insegnano moltissimo, quindi, e quando cadi è come se il maestro di scuola ti stesse dicendo “No, non si fa così!”
E via la vergogna.

Qui tutti gli articoli sulle cadute in Mtb e se volete capirne di più sulla guida della Mtb vi consiglio di leggere i nostri articoli su un argomento cruciale: l'assetto in sella.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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