La nuova Scott Spark di Nino Schurter, a primo impatto sembra uguale a quelle di serie, invece nasconde diverse curiosità tecniche, che riguardano l'assetto, la personalizzazione e l'utilizzo di componenti in stato prototipale o che addirittura potrebbero non essere mai prodotti per i "comuni mortali".
Durante la presentazione della nuova Spark a Leogang abbiamo avuto modo di toccare con mano la bici di Nino, pesarla e fare qualche domanda al suo meccanico Yanick.
Entriamo nei dettagli...
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Assetto in sella
Schurter era già abituato a travel da 110 all'anteriore e 120 mm al posteriore, ma le nuove geometrie della Spark e la forcella da 120 mm hanno richiesto degli adattamenti su alcuni componenti. L'obiettivo era mantenere lo stesso assetto che aveva sulla bici precedente, con il quale si trovava già alla perfezione.
La taglia scelta sulla nuova Scott Spark di Nino Schurter è sempre una M, che gli permette di sfruttare al meglio le geometrie ed assecondare la sua guida molto avanzata e caricata sull'anteriore.
Particolare è la scelta delle misure del cockpit integrato Syncros Fraser IC SL: Nino utilizza un attacco manubrio da 100 mm con inclinazione da -40 gradi, abbinato ad una piega larga 70 cm.
Nello specifico, gli atleti del Team Scott-Sram utilizzano le versioni World Cup del nuovo cockpit di Syncros, studiate apposta per gli agonisti più esperti che ricercano un assetto aggressivo (disponibili anche con inclinazione -20 e -30 gradi).
In generale, la scelta di Schurter (piega stretta e attacco lungo) è un po' controtendenza, ma nell'Xc una piega troppo larga potrebbe creare qualche difficoltà nei tratti molto stretti e veloci tra gli alberi, quindi Nino preferisce compensare in questo modo, ottenendo lo stesso assetto che avrebbe avuto con una piega più larga e attacco corto.
Le nuove geometrie con piantone da 76 gradi gli hanno permesso di non avanzare troppo la sella, infatti è abbastanza centrale, a tutto vantaggio della stabilità e solidità.
Curioso in fatto che Schurter utilizzi delle pedivelle da 175 mm e non le 170 mm, che sarebbero più adatte ad un rider della sua statura (circa 170 cm).
Anche in questo caso, Nino va controtendenza, ma probabilmente la sua grande potenza e il suo modo di correre (spesso in piedi sui pedali) sono la causa di questa decisione.
Sospensioni
Già dallo scorso anno, Schurter ha sposato la filosofia della forcella con steli maggiorati, ma da quest'anno l'ha utilizzata praticamente sempre.
Essendo un atleta Sram, Nino usa una RockShox Sid Ultimate con steli da 35 mm e travel da 120 mm con cartucca Charger RD3 che si abbina perfettamente al comando TwinLoc a tre posizioni.
L'ammortizzatore, sulla nuova Spark non si vede dall'esterno, ma è un nuovo RockShox con caratteristiche e taratura studiate appositamente per questa bici.
Ruote
Da inizio stagione, Nino utilizza le nuove Syncros Silverton SL con canale da 30 mm e parti meccaniche DT240, che arriveranno a breve sul mercato e che garantiscono il giusto Mix tra reattività e compliance. Le abbiamo provate anche noi a Leogang per qualche chilometro e abbiamo notato una versatilità ancora maggiore rispetto alle Silverton SL da 26 mm (che abbiamo già testato).
Le gomme che Nino ama di più sono senz'altro le Maxxis Aspen da 2.4" WT in versione "proto" con carcassa da 170 TPI, mescola Dual Compound e protezione EXO. La carcassa da 170 TPI ha dei costi di produzione molto alti, per questo motivo non è stata ancora prodotta in serie e possono beneficiarne solo gli atleti ufficiali Maxxis.
Solo quando c'è tanto fango cambia gomme, ad esempio in prova a Leogang montava un modello Maxxis più artigliato e non ancora in commercio.
Non usa quasi mai inserti, ad eccezione di qualche gara con sentieri particolarmente rotti oppure alla Cape Epic.
Le pressioni variano in base al percorso, ma di base con canale 30 e gomme da 2.4" viaggia tra 1.2 e 1.4 bar.
Di solito utilizza 80 ml di liquido sigillante, nello specifico Oko Magic Milk Hi-Fibre.
Trasmissione
Nessun cambiamento da questo punto di vista.
Il cambio è sempre lo Sram XX1 Eagle AXS con cassetta 10-50, mentre la corona è da 36 o 38 denti, anche 40 denti nello short track.
Nello specifico, la corona è ricavata dal pieno in alluminio, montata su uno spider con misuratore di potenza Quarq in versione Black Box: da oltre due anni, Nino & Co utilizzano questo prototipo, che ancora non è stato commercializzato.
E non sappiamo nemmeno se lo sarà mai...
Per non lasciare niente al caso ed evitare problemi, Schurter preferisce montare un piccolo guidacatena regolabile, fissato direttamente sul pivot basso della sospensione.
Il comando del cambio ha una levetta tradizionale e non la nuova Rocker Paddle.
Reggisella telescopico
Yanick, il meccanico di Nino, ci ha confidato che lo svizzero ha tentato fino all'ultimo di non montarlo, ma poi non ha saputo resistere ai benefici di questo componente. Quindi, anche per restare al passo degli avversari, da ora lo vedremo su tutte le sue bici.
Ufficialmente, Schurter utilizza un RockShox Reverb AXS con connettività wireless e travel da 100 (ridotto a 90 mm), al quale Yanick ha fatto una modifica per rendere più leggero ed intuitivo l'azionamento.
Ha preso un piccolo comando a bottone Sram, che si usa anche sui gruppi da strada, lo ha inglobato nella manopola sinistra e collegato con un cavetto ad una centralina wireless posizionata sotto all'attacco manubrio. In questo modo si evita l'ennesima levetta e rimane tutto più pulito.
Resta però il "problema" peso, perché di base il Reverb AXS pesa più di 700 grammi...
Ecco perché, durante le prove percorso a Leogang è stato avvistato con un reggisella diverso, non elettronico, non wireless, ma a cavo tradizionale.
A quanto pare, anche il travel potrebbe essere inferiore ai 100 mm e a giudicare dal comando "Joystick" potrebbe essere un prototipo di Yep Components.
Al momento, però, non abbiamo la certezza...
Pedali e accessori
Il portaborraccia è marchiato Topeak, altro partner storico del team Scott.
Posizionato sul manubrio con il supporto Syncros specifico, troviamo un Garmin Edge 130 Plus (qui il test), ossia il più piccolo ed essenziale della famiglia Edge.
Nino utilizza questo dispositivo in gara, mentre in allenamento preferisce l'Edge 530 che fornisce una quantità maggiore di dati.
I pedali sono degli HT Leopard M1 T con perno in titanio dal peso di circa 250 grammi la coppia.
Peso
Okay, ma quanto pesa la nuova Scott Spark di Nino Schurter?
Nella configurazione "ufficiale" con pedali inclusi, il peso era di circa 10,6 kg.
Anche se la grafica è quella standard del modello RC World Cup, Nino utilizza un telaio in fibra HMX-SL, il più leggero della gamma (1870 grammi contro i 1990 grammi dell'HMX normale).
Da segnalare che al momento della pesata era montato il reggisella Reverb AXS, quindi con il nuovo prototipo "misterioso" potrebbe essere più leggera.
In generale parliamo di un mezzo non ultraleggero, ma osservando il montaggio ci si accorge che non è nemmeno troppo pesante.
E' vero, Schurter non è maniaco del peso, ma in generale la filosofia del settore Xc è cambiata da tempo, infatti tra i box è raro vedere bici più leggere di 10/10,5 kg.
Questo conferma sempre di più la tesi che avevamo trattato in questo articolo:
Mtb da Xc e Mtb da Marathon: saranno due bici diverse in futuro?
Qui tutti i dettagli della nuova Scott Spark:
ESCLUSIVO - Scott Spark 2022: vi sveliamo com'è fatta e come va
Per altre informazioni Scott-Sports.com
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.