Arriva la Dardo, la prima full da Xc di casa Kento

Simone Lanciotti
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Arriva la Dardo, la prima full da Xc di casa Kento

Simone Lanciotti
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CARSOLI - Piccoli artigiani crescono. E’ quanto si potrebbe dire del marchio Kento che, nato nel 2008 come produttore di ruote, nel giro di qualche stagione ha avuto un discreto successo (e del tutto inatteso) nel Centro Italia.
Nel 2010 arrivano i primi telai hardtail in fibra di carbonio e qualche settimana fa è arrivato anche il primo biammortizzato, sempre da Xc.
Si chiama Dardo e, come tutto il resto della produzione Kento, è fatto interamente in Italia.
A testimonianza di ciò c’è la possibilità di personalizzare le misure e le geometrie del telaio. E addirittura anche le colorazioni.

La grafica di questa versione della Dardo è specifica per il team Celeste Kento Corse. La bici in foto è di Roberto Crisi.

La grafica di questa versione della Dardo è specifica per il team Celeste Kento Corse. La bici in foto è di Roberto Crisi.

Dietro al marchio Kento c’è il desiderio di Massimo Brizzi, titolare di Speedy Sport, di mettere la sua competenza e inventiva su una propria linea di prodotti.
La Dardo è la sua ultima creatura: 2050 grammi il solo telaio (con reggisella integrato e ammortizzatore inclusi), 100 mm di travel e struttura in fibra di carbonio fasciata.
Siamo stati nella sede Kento per vederla da vicino.

L'angolo di sterzo è personalizzabile. In questo caso è di 70,5° ed è tapered, ma esiste anche l'opzione Lefty e Dgs, ovvero Double Geometry System. Quest'ultima permette di montare una ruota da 29" davanti in abbinamento a una da 27,5" dietro.

L'angolo di sterzo è personalizzabile. In questo caso è di 70,5° ed è tapered, ma esiste anche l'opzione Lefty e Dgs, ovvero Double Geometry System. Quest'ultima permette di montare in opzione alla ruota da 27,5" una ruota da 29" davanti in abbinamento a una da 27,5" dietro.

L'ammortizzatore è un Rock Shox Monarch XX con comando remoto idraulico

L'ammortizzatore è un Rock Shox Monarch XX con comando remoto idraulico

Il passaggio dei cavi avviene all'interno del tubo superiore e del tubo obliquo.

Il passaggio dei cavi avviene all'interno del tubo superiore e del tubo obliquo.

Due comandi remoti Pushloc per gestire in modo indipendente forcella e ammortizzatore.

Due comandi remoti Pushloc per gestire in modo indipendente forcella e ammortizzatore.

Il manubrio è realizzato da Alchemist su specifiche Kento.

Il manubrio è realizzato da Alchemist su specifiche Kento.

Il carro ha uno schema a 4 pivot. Lo snodo sul forcellino lavora su boccole la cui sede è realizzata in acciaio Inox (invece che Ergal) per aumentare la durata e ridurre gli attriti.

Il carro ha una lunghezza di 44 cm e uno schema a 4 pivot. Lo snodo sul forcellino lavora su boccole realizzate in acciaio Inox (invece che Ergal) per aumentare la durata e ridurre gli attriti.

Linee molto pulite e semplici caratterizzano l'estetica di questa bici. C'è l'attacco per un portaborraccia.

Linee molto pulite e semplici caratterizzano l'estetica di questa bici. C'è l'attacco per un portaborraccia.

I foderi del carro sono in fibra di carbonio con congiunzioni in Ergal. Asse passante da 142x12 senza quick release.

I foderi del carro sono in fibra di carbonio con congiunzioni in Ergal. Asse passante da 142x12 senza quick release.

Il reggisella è integrato.

Il reggisella è integrato.

Una pedivella da agonisti. Ecco il Power2max montato in questo caso su pedivella Rotor Rex.

Una pedivella da agonisti. Ecco il Power2max montato in questo caso su pedivella Rotor Rex.

Il tubo piantone ha un'angolazione costante, nel senso che dal movimento centrale alla sella ha sempre un angolo di 74,5°. Molti telai a doppia sospensione, invece, fanno ricorso a tubi piantone che partono dal movimento centrale con un'angolazione e poi la modificano per esigenze di ingombro della sospensione. Questo di fatto porta a una variazione dell'angolo piantone in base all'altezza della sella.

Il tubo piantone ha un'angolazione costante, nel senso che dal movimento centrale alla sella ha sempre un angolo di 74,5°. Molti telai a doppia sospensione, invece, fanno ricorso a tubi piantone che partono dal movimento centrale con un'angolazione e poi la modificano per esigenze di ingombro della sospensione. Questo di fatto porta a una variazione dell'angolo piantone in base all'altezza della sella.

Le ruote sono Kento con cerchio in carbonio, altezza di 23 mm e larghezza di 21 mm. La coppia è di 1,44 kg.

Le ruote sono Kento con cerchio in carbonio, altezza di 23 mm e larghezza di 21 mm. La coppia è di 1,44 kg.

Il pivot posteriore sul link dell'ammortizzatore lavora su una boccola. La sede è sempre in acciaio Inox anziché Ergal.

Il pivot posteriore sul link dell'ammortizzatore lavora su una boccola, sempre in acciaio Inox.

Il pivot sul forcellino.

Il pivot sul forcellino.

La corona montata è da 34 denti.

La corona montata è da 34 denti.

Il passaggio cavi, anche del comando dell'ammortizzatore, è interno.

Il passaggio cavi, anche del comando dell'ammortizzatore, è interno.

Il movimento centrale è di tipo Pf30.

Il movimento centrale è di tipo Pf30 e ha un'altezza da terra di 31,6 cm per la taglia 19", indicativamente.

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La forcella è una Rock Shox Sid XX da 100 mm.

La forcella è una Rock Shox Sid XX da 100 mm.

Anche se Kento è un piccolo produttore, la Dardo viene venduta con tanto di garanzia a vita (per il primo proprietario).
Il prezzo è di 2990€ e per la realizzazione del telaio sono necessari circa 45 giorni.
Anche se non ha l'appeal dei marchi più blasonati, la Dardo vanta una personalizzazione completa di geometrie e colorazioni e un'assistenza molto curata, tanto in fase di acquisto che nel post vendita.
Sono questi i vantaggi della produzione artigianale.

Per informazioni Kentobike.it oppure via e-mail.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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