Jordan Sarrou ha vinto la Coppa Città di Albenga, ossia la seconda tappa dell’Italia Bike Cup, e a far notizia non è tanto la sua vittoria quanto la bici con la quale ha corso (secondo un articolo di PianetaMtb.it), una Specialized S-Works Epic Evo, ovvero la versione con escursione maggiorata da 100 a 110 mm della biammortizzata della casa americana.
Ovvero, addio Brain dalla Specialized Epic?
Infatti, S-Works Epic Evo non è presente, di serie, il dispositivo Brain, ossia il lock-out automatico delle sospensioni che da sempre caratterizza la Epic e le bici da cross country di alto livello di Specialized. Anche Christoph Sauser ha utilizzato una Epic Evo in gara (alla Cape Epic), ma non era mai successo in una gara di Xc.
Jordan Sarrou, da quanto ci risulta, non ama troppo il Brain che, sebbene ulteriormente affinato sull’ultima versione della Epic (introdotta a giugno 2020), deve comunque fare i conti con una “rivale” molto agguerrita: l’elettronica.
Quella cara vecchia valvola inerziale…
Il Brain di Specialized, infatti, ha un funzionamento idraulico e meccanico (tramite valvola inerziale che vi abbiamo spiegato in questo video), è privo di sensori e si basa sugli impatti provenienti dalle ruote. Rispetto a dispositivi più recenti, cioè più dotati di sensori e, soprattutto, più capaci di prevedere ciò che il biker sta per fare e ciò di cui il biker può avere bisogno, un sistema a valvola inerziale come il Brain risulta superato.
Jordan Sarrou ad Albenga ha preferito un comando remoto sul manubrio al Brain, ma allo stesso tempo c’è da scommettere che in Specialized stiano pensando a qualcosa di più evoluto.
Qualcosa che adotti soluzioni realmente più intelligenti, visto che la bike industry ne ha già le capacità. Un esempio?
Benvenuti sensori ed elettronica, ma...
Oltre al Fox Live Valve (di cui vi abbiamo parlato qui) c’è il RockShox Flight Attendant (che abbiamo iniziato a provare, con grande stupore), ossia un sistema di controllo e gestione delle sospensioni che, oltre a valutare gli input provenienti dalle ruote, utilizza anche informazioni provenienti dal cambio, dal reggisella telescopico e dal sensore di pedalata.
Chiaramente è necessario che tutti questi componenti appartengano all’ecosistema Sram AXS, ma è ad oggi una soluzione possibile.
E molto efficace.
Certo, c’è da risolvere la questione peso, perché batterie e servomotori elettrici aumentano il peso della bici, ma è proprio questo il bello: vedere cosa in Specialized tireranno fuori dal cilindro magico anche questa volta…
Insomma, è molto probabile che non possa esistere una Specialized Epic senza il Brain, per cui, come abbiamo visto ad Albenga e come magari vedremo alle prossime gare, Sarrou utilizzerà una Epic, per così dire, provvisoria.
Quelle che avete appena letto sono solo nostre elucubrazioni mentali per la cui conferma non possiamo fare altro che attendere.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.