ANNECY - Durante la presentazione della gamma Mavic Deemax 2018 abbiamo avuto di passare un giorno da Mavic per visitare i laboratori di ricerca e sviluppo del brand francese, per conoscere da vicino le persone e le tecniche che sono utilizzate per realizzare i loro prodotti.
Innanzitutto, sapete da dove viene fuori il nome Mavic?
Non è il nome di una persona o di una località, bensì l'acronimo di Manufacture d'Articles Velocipediques Idoux & Chanel.
Idoux e Chanel sono i due fondatori e la nascita del marchio risale al 1889 a Lione, e all'epoca era specializzato nella produzione di pezzi di ricambio per biciclette.
Da allora il brand francese ha indirizzato la propria produzione verso le ruote e in seguito verso l'abbigliamento.
Abbiamo fatto visita nella struttura di Annecy per la presentazione della nuova linea Deemax e in particolare delle rinnovate ruote Deemax Dh, qui l'articolo, con l’opportunità di parlare e passare del tempo in bici con alcuni degli atleti che hanno fatto la storia della Mtb (e anche di Mavic) in ambito gravity: Sam Hill, Fabien Barel e Anne-Caroline Chausson.
Ad Annecy si occupano della ricerca e sviluppo dei marchi Salomon e Mavic, entrambi appartenenti al gruppo Amer Sports.
Mavic occupa una piccola parte dell’edificio, ma nasconde all’interno tante sezioni che fanno in modo che i loro prodotti siano tra i più ricercati e apprezzati nel mondo della Mtb e lo showroom, foto in basso, già fa capire quanto sia vasta la gamma di prodotti Mavic.
C’è una sezione interamente dedicata al tessile, quindi ad abbigliamento, caschi e scarpe (foto sotto), e un’altra sezione dedicata interamente alle ruote.
Michel Lethenet, Pr Mavic, ci ha illustrato e spiegato che ogni componente di una ruota subisce svariati test per verificarne le performance e la durata a lungo termine prima di essere introdotta nel mercato.
La struttura è ricca di macchine create apposta per simulare le condizioni che possono verificarsi durante un'uscita in bici.
Una volta passati questi test i vari prototipi della ruota vengono montati sulle biciclette dei progettisti, tester e atleti, perché poi sul campo si verificano situazioni che non sono prevedibili o replicabili in laboratorio.
Inoltre, si può percepire qualche scricchiolio o altri rumori che è difficile sentire quando le macchine sono accese.
DOPO DI CHE TUTTI IN BICI...
La visita nei laboratori Mavic è stata interessante, ma a dire il vero ognuno dei giornalisti presenti non aspettava altro che salire in sella.
Sapendo che ci avrebbero "accompagnato" Sam Hill, Fabien Barel e Anne-Caroline Chausson.
Lo scopo di questa uscita era mostraci il classico iter di test e verifiche che fanno le ruote Mtb di Mavic sin dal momento in cui sono ancora prototipi.
Si esce dalla sede direttamente in bici in direzione del centro di Annecy, e si arriva alla stazione degli autobus.
Alla stazione ogni 30 minuti parte un autobus che porta in cima a Semnoz (che vi abbiamo mostrato in questo video), una montagna sopra i 1800 metri da dove parte una rete di sentieri che Mavic utilizza per i test.
Il giorno seguente invece ci hanno portato nel bike park di La Clusaz, a 40 minuti su altri percorsi dove effettuano altre prove.
Adesso, però, è il momento di raccontarvi che cosa vuol dire uscire in Mtb insieme a mostri come Sam Hill, Fabien Barel e Anne Caroline Chausson su sentieri tecnici, ricchi di rocce e radici bagnate.
Cioè un'esperienza che per un biker ha del mistico...
In fondo all'articolo trovate un breve video di azione mentre con non poca fatica e qualche jolly riesco a stare più o meno a ruota di questi mostri sacri.
Prima, però, vi racconto cosa mi ha stupito di più di questi tre biker...
Sam Hill, poche precise parole
Hill ha una guida unica nel suo genere, è sempre centrale, qualunque siano le pendenze e le difficoltà è incollato al terreno e riesce a far scorrere la bici in un modo incredibile.
Sullo stesso tratto di rocce o radici, anche mollando completamente i freni come lui, si nota che la sua sensibilità riesce a regalargli più velocità.
E lo vedo sempre inesorabilmente sparire.
Caratterialmente è molto tranquillo e rispettoso nei confronti di tutti. Anzi, su questo è preso di mira, scherzosamente, dagli altri perché è sempre taciturno e preferisce farsi gli affari propri...
Qui tutti gli articoli con Sam Hill
Fabien Barel, funambolo fantasioso
Barel è tutto il contrario.
Non c’è un momento in cui è "tranquillo".
A bici ferma scherza e gioca con tutti, appena parte, come si dice in gergo, gli si “chiude la vena” ed è full gas.
Salta ovunque può e cercare di seguirlo può rivelarsi un'esperienza tremendamente pericolosa.
Ero dietro di lui in un tratto di sottobosco quando si è inventato un doppio in mezzo agli alberi che ho copiato ed è stata una delle scariche di adrenaline più grosse mai avute.
Da lì in poi mi sono detto "Ok, il video dietro a Barel ce l'ho, ora lasciamolo stare..." ?
Qui tutti gli articoli con Fabien Barel
Anne Caroline Chausson, impeccable
La Chausson invece è elgante nella guida, pulita e cerca di saltare i tratti di rocce o radici. Ma soprattutto anche lei è incredibilmente veloce e tecnicamente impeccabile.
Però, durante la giornata in bike park a La Clusaz abbiamo fatto alcune delle varianti alle piste nere estremamente ripide, su radici e pietre bagnate...
Vi dico solo che la Chausson davanti a me si è fermata e lì ho capito che era la mia giornata ? e che stavamo affrontando percorsi veramente tecnici.
Anzi, pure troppo...
Qui tutti gli articoli con Anne Caroline Chausson
Insomma, non è stato per niente facile cercare di seguire questi mostri sacri: ti portano facilmente al limite e per l'ennesima volta, come è successo con Fairclough e Schurter, non capisci se sei tu ad andare in Mtb e loro a fare un altro sport o viceversa.
Vederli guidare da vicino e capire di quale controllo del mezzo siano capaci riesce sempre a lasciarmi a bocca aperta.
Guardate il video sotto... ?
Insomma, un giorno da Mavic e ho avuto l'ennesima conferma che la distanza fra noi comuni mortali e loro, i pro' (o anche ex pro'), è qualcosa di evidente e anche difficilmente spiegabile.
Per informazioni Mavic.com
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Sull'autore
Stefano Chiri
Mi piace la guida off-road, in sella alla bici e alla moto, ho una vocazione gravity-fun e per me lo stile in sella è tutto. Se non riesco ad essere velocissimo, cerco di essere stiloso... Su MtbCult mi occupo di Mtb da enduro e da trail riding