Dal 19 al 22 gennaio a Gstaad, in Svizzera, si è tenuto lo Snow Bike Festival, che quest'anno ospitava anche la prima gara a tappe sulla neve accreditata UCI (come vi avevamo annunciato in questo articolo).
Stefano Casati è stato lì per conto di MtbCult, ha seguito la gara e ci racconta come si è svolto l'evento, con le sue impressioni e qualche curiosità.
VM
La notizia dell’inserimento dello Snow Bike Festival di Gstaad nel calendario ufficiale dell’UCI, l’Unione Ciclistica Internazionale, ha destato molta curiosità.
Ed è stata forse questa importante decisione di includere un evento così particolare tra le gare di inizio 2017 a convincerci di seguire la kermesse tra le Alpi bernesi.
Riteniamo non sia sicuramente un’impresa facile raccogliere un numero cospicuo di partecipanti, disposti ad affrontare situazioni climatiche abbastanza estreme, con temperature che nel prologo e nell’eliminatoria notturna hanno abbondantemente raggiunto i 10 gradi sottozero, e tantomeno pronti a sborsare 690 franchi svizzeri per la sola iscrizione, comprensiva di pasti e cene, abbastanza scarni, e pacco gara, pernottamenti esclusi.
Alla fine i concorrenti, tra uomini e donne rientranti e non nel ranking Uci, hanno superato di poco quota 100.
GSTAAD
Raggiungere Gstaad dall’Italia, specialmente in inverno, in auto non è proprio comodissimo.
Bisogna, arrivando a Briga, percorrere tutto il Canton Vallese, fino a raggiungere Aigle, proseguire per Chateau-d’Oex e in pochi chilometri si è a Gstaad.
In treno, come abbiamo fatto noi da Milano, in quattro ore si è sul posto.
Per il noleggio della bici, fat-bike logicamente, c’è solo l’imbarazzo della scelta tra i vari noleggiatori locali, che propongono vari modelli di “ruote grasse” per circa 150 franchi per i quattro giorni dell’evento.
La rinomata località turistica ha il suo fulcro nella zona pedonale, dove si trovano ristoranti, alberghi e lussuosi negozi, e punto di partenza delle tre tappe principali.
Qui si assiste ad una strana convivenza tra pedoni, che elegantemente vestiti scrutano le vetrine, e i ciclisti, che sfilano sul corso per raggiungere il villaggio del festival, tutto però piacevolmente regolato dall’educazione e da un profondo rispetto reciproco.
Fulcro dell’evento e dell’attività ciclistica è la zona dell’arrivo, dove sono stati allestiti un tendone riscaldato adibito a punto di ristoro, ed alcuni gazebo che esponevano numerose fat-bike, dalle più semplici ed economiche, come la KHS dello svizzero Andy con il carro al limite estremo di larghezza per il passaggio della mega-gomma da 5"...
...a quelle top, come la Aeko Burbera (foto sotto), allestita con la forcella a traliccio Truss Fork in acciaio ed i cerchi Zirculum Xtreme carbon, su cui ha pedalato Paolo Azzolini, titolare della Aeko.
A proposito di mega-gomme, tra gli ospiti della manifestazione il giovane e simpatico proprietario tailandese della Vee Tire, conosciuto da tutti come “Bike”, per via del suo nome impronunciabile.
La sera, anche per ovviare al freddo, trasferimento della “tribù” nel vicino palazzetto dello sport, sede dei vari briefing per gli atleti, ai quali venivano illustrate le tappe da affrontare nei giorni successivi, e delle cene di gruppo su lunghe tavolate, stile caserma.
Molto carina l’idea di adibire una parte della struttura a parcheggio delle biciclette, zona che si è poi trasformata naturalmente in una vasta esposizione di mezzi ben allineati, dando il via a interminabili discussioni e confronti tra biker, addetti del settore e giornalisti.
LE GARE
Le gare si sono svolte nel corso di quattro splendide giornate di sole, cielo terso e solo qualche nuvola la domenica, con il freddo a far da padrone, in particolar modo nel prologo del primo giorno, che ha dato il via alla competizione.
La partenza nel primo pomeriggio, con il sole ormai nascosto dalle montagne, ha dato agli atleti il primo assaggio di freddo, con temperatura attorno ai -5°.
Percorso pianeggiante dal fondo abbastanza compatto e scorrevole, ma con insidie nascoste ad ogni curva, dove l’affondamento improvviso dell’avantreno era quasi scontato nonostante le sezioni generose delle gomme adottate.
Prima a classificarsi tra le donne la portabandiera italiana Giuliana Massarotto, che si è lasciata alle spalle di un paio di minuti le professioniste svizzere Leumann e Süss, risparmiatesi per i giorni successivi.
1ª TAPPA - 30 km - 780 mt. dislivello
Con la prima tappa è entrata nel vivo la manifestazione e, dopo aver riscaldato i motori con il prologo, anche i più forti hanno cominciato a darci dentro.
Gruppo compatto nel tratto pianeggiante iniziale lungo il fiume Saane, avvolto da una suggestiva nebbiolina, e poi via lungo la salita fino agli oltre 1600 metri del Vorders Eggli, dove il gruppo si è sciolto ed i più forti hanno imposto il loro ritmo.
Molto bella la lunga discesa, dove si sono viste diverse cadute fortunatamente senza alcune conseguenze, che ha ricondotto i rider fino al fondovalle di Gstaad, dove era posto il traguardo.
2ª TAPPA - 33 km - 950 mt. dislivello
Lasciata la promenade del centro cittadino, il gruppo compatto si è inerpicato lungo un ripido sentiero che ha condotto i biker fino all’arrivo della seggiovia dell’Eggli, dove gli sciatori attoniti hanno assistito al passaggio della variegata carovana.
Sosta per rifocillarsi con brodo caldo, integratori, barrette, pane e Nutella e banane offerte al punto di ristoro e poi giù, prima lungo un sentiero e poi su una pista molto tecnica, riservata ai soli biker per evitare incidenti: molti hanno faticato a scendere, affrontando alcuni tratti a piedi e giungendo sfiniti a fondovalle, dove rimaneva, oltre al coreografico attraversamento di una moderna stalla, ancora un lungo tratto pianeggiante di vallata da percorrere nei due sensi.
Eliminatoria Notturna
La sera del sabato ha visto inoltre sfidarsi alcuni atleti, i più coraggiosi che hanno affrontato i –15°, in una sfida ad eliminazione diretta, lungo un breve percorso illuminato ma disseminato di salti, tronchi e neve smossa che hanno messo a dura prova anche i più tenaci, tra i quali ha primeggiato la discesista britannica Tracey Moseley.
3ª TAPPA – 34 km - 700 mt. dislivello
Qualche nuvola e temperatura leggermente meno ostile per l’ultima tappa, impegnativa fin dalle prime pedalate tra le ripide vie del borgo, proseguiva poi lungo un sentiero nel bosco che costeggia il torrente Turbach.
Tra impegnativi saliscendi ma con il manto di neve compatto, gli atleti hanno poi percorso la valle di Launen, fino a lambire le sponde del piccolo lago Launensee, dove hanno fatto inversione di marcia per scendere gradatamente verso il traguardo di Gstaad.
Per quanto riguarda i vincitori, tra le donne-pro l’elvetica Katrin Leumann ha preceduto le connazionali Esther Suss e Cornelia Hugg, mentre tra le non classificate Uci ha trionfato Viviane Spielman che ha preceduto la nostra Massarotto.
Anche per gli uomini rientranti nel ranking Uci i due gradini più alti del podio sono toccati ai due rossocrociati Nicola Rohrbach e Florian Chenaux, terzo posto per il tedesco Markus Bauer (li vedete in azione nelle foto sotto).
Il giovane Simon Brändli ha invece trionfato tra i non-pro, infliggendo oltre venti minuti di distacco complessivo al secondo classificato, l’inglese Roki Read, tallonato a pochi secondi da dallo statunitense David Zink.
Ecco la classifica completa degli atleti UCI:
E anche quella degli atleti non rientranti nel ranking UCI:
Ulteriori informazioni: www.snowbikefestival.com.