In Toscana con Nino Schurter: ecco il 26° episodio di “Chasing Trail”, la serie di Scott Sports dedicata ai campioni e ai promoter del marchio.
Questa volta si parla di lui, N1NO Schurter, l'imbattibile, il fenomeno del cross country moderno, che nonostante sia svizzero di nascita, si è italianizzato parecchio negli ultimi anni e durante l'inverno vive quasi sempre in Toscana, a Massa Marittima (Gr).
In questo video e nella successiva intervista è proprio lui a raccontare il suo rapporto con la Toscana.
DC
Il campione olimpico Nino Schurter passa il 95 % del suo tempo allenandosi o gareggiando con la sua bici. Come tutti gli atleti al suo livello, al sette volte campione del mondo piace, durante la stagione invernale, scappare dal suo fitto programma di impegni per passare del tempo con la sua famiglia e i suoi amici. Ecco perché...
La Svizzera Orientale è il posto in cui Nino Schurter è cresciuto e vive tuttora. Tuttavia, in inverno Graubünden non è ideale per allenarsi con la mountain bike.
Da anni N1NO passa del tempo nella sua casa di famiglia in Toscana, dove i single track senza fine iniziano proprio di fronte all’ingresso di casa sua.
È un posto remoto e selvaggio, perfetto per ricaricare mente, corpo e anima.
L’area attorno a Massa Marittima, nella Toscana meridionale, è veramente un campo giochi per tutti i tipi di bikers e per gli amanti dell’aria aperta. Che si tratti di affrontare, dopo una salita in pick-up, le discese più ripide dell’area, o percorrere single track sinuosi che diretti verso la spiaggia o affrontare un percorso da enduro, questa località ti invita a girare sempre.
Anche il vino e il cibo locale non sono così male!
- Nino, cosa significa per te la “bassa stagione”?
- Durante la bassa stagione cerco di ricaricare le pile e trovare nuova motivazione. Una stagione di XC comporta un dispendio di energia incredibile, sia mentalmente che fisicamente. Prima di tutto, recupero e provo a non andare in bici, occupandomi invece delle cose belle della vita: questo significa la famiglia prima di tutto. Nella mia breve off season cerco di recuperare anche le cose che mi sono perso durante l'anno: di tanto in tanto andiamo in spiaggia, ceniamo con gli amici e generalmente facciamo cose che non hanno nulla a che vedere col ciclismo. Passare del tempo con gli amici è particolarmente importante per me: non lo faccio così spesso quando sono in modalità Coppa del Mondo!
- Quanto è importante per un atleta spegnere la modalità ad alta tensione delle gare?
- E' importante tanto quanto l'allenamento. Le pause sono necessarie durante gli allenamenti per rigenerare il corpo. Intervalli più lunghi durano varie settimane e sono importanti per gli atleti nel lungo termine per dare al corpo le pause di cui ha bisogno, in più mi danno nuovi stimoli e liberano la testa. Chi si allena costantemente senza dare al corpo e alla mente alcuna pausa, si allena fino ad annientarsi, sia fisicamente che mentalmente. Specialmente dopo una stagione piena di eventi con molti punti salienti e grandi successi, è per me estremamente importante rigenerarmi al meglio. La mia famiglia e un ambiente completamente differente mi aiutano proprio a fare quello: fermarmi e riconcentrarmi.
- E quali sono i benefici di andare in una località remota?
- Durante tutto l’anno vivo nel trambusto. Oltre all’allenamento e alle gare, il mio programma include anche eventi con gli sponsor, appuntamenti con i media e altri impegni: questo è ovviamente bello, ma anche intenso e richiede molto tempo. Per rilassarmi il più possibile e liberare la mente mi piace essere in posti silenziosi, come la casa dei miei genitori nel sud della Toscana, dove non ci sono distrazioni e posso concentrarmi nel fare semplicemente niente. I trail sono come un parco giochi, il terreno è fatto per bambini e adulti: ogni anno scopro nuovi sentieri e traiettorie. Quindi, nessun dubbio: la Maremma è molto selvaggia e offre un’enorme varietà per i ciclisti.
- Dove trovi ispirazione nell'off season?
- Faccio tutto ciò che è divertente e offre varietà: motocross, andare al mare, godere della dolce vita italiana... In Toscana è più facile fare tutto quello che desidero.
- La Toscana è rinomata per il vino, le stradine e la sua ricca storia. Cosa significa questo per te e perché ci vai così spesso?
- In Toscana trovo la mia famiglia, buon cibo, trail fantastici, il mare, gli amici e avventure all’aria aperta. È letteralmente il posto dove vengo e schiaccio il mio bottone “Reset”. Si vive una vita relativamente semplice qui, guarnita con l’atmosfera tipica, le persone estremamente gentili e il clima per lo più piacevole. E a parte tutto questo, è grandioso allenarsi qui, indipendentemente dalla bici utilizzata.
- Quanto è importante per te la famiglia e quale ruolo gioca tua figlia?
- La mia famiglia è la mia base. Nulla funziona senza un ambiente ben rodato. Mia figlia e mia moglie sono naturalmente sempre le più importanti per me. A tre anni, mia figlia è già molto brava con la sua kid bike. Viene spesso con me o la porto io con me, le piace molto, non c’è alcun dubbio.
- Sembra che tu vada molto in bici con tuo fratello. Come funziona con lui? In che modo ti ha ispirato?
- Abbiamo scoperto le bici assieme da bambini, sfidandoci sin da subito. Con la famiglia andavamo spesso a fare le vacanze in bici. Abbiamo due stili in bici totalmente differenti, e questo può essere una vera fonte di ispirazione. Ciascuno di noi si diverte con le bici a modo suo. Mio fratello è un istruttore di Mtb, ha una bike school a Massa Marittima e quindi, come me, è in sella quasi ogni giorno. Mio padre allenava la squadra nazionale svizzera di Dh ed è tuttora molto veloce sulla sua bici. Entrambi investono molto tempo realizzando trail e nella comunità ciclistica qui in Maremma. È grandioso quando condividi una passione con la tua famiglia! Amiamo le mountain bike con l’anima. Hanno appena terminato un nuovo trail qui a Massa Marittima su una delle colline locali, si chiama El Nino: non vedo l’ora di andarci!
La Scott Ransom di Nino Schurter
- Con cosa associ la Ransom e che cosa ti è passato per la testa quando hai sentito del riutilizzo del nome o della bici?
- La Ransom è stata la mia prima bici di freeride e con essa ho fatto tour e gare grandiose. Ho addirittura vinto una delle prime gare enduro a Flims. La Ransom è stata pioniera in questo segmento. Non vedevo l’ora di provare la nuova edizione, che, senza dubbio, ha mantenuto le promesse.
- Quanto spesso sei in sella alla Ransom?
- Quest'inverno ho utilizzato solo la Ransom, nessun’altra bici. Se non fossi un corridore Xc e potessi permettermi solo una bici, credo che comprerei una Ransom: è il tipo di bici che ti offre sia libertà che divertimento, con questa bici ti arrampicherai in posti che non sarebbero altrimenti accessibili e in più qualsiasi trail scorre sotto le sue ruote. Si arrampica incredibilmente bene per una bici con escursione di 170 mm, e in discesa è semplicemente il massimo: non ho mai guidato una bici da enduro che abbia queste capacità.
- Componenti elettronici, cambio e un reggisella telescopico elettrico, la Ransom è perfetta in tutto. Qual è la tua impressione?
- Alla prima occhiata, i vantaggi non appaiono così evidenti, ma dopo che l'hai provata non ne puoi più fare a meno. Ogni attività pare sempre la stessa e ciò ti fa sentire molto al sicuro e a tuo agio. In pratica, ti puoi concentrare di più sulle cose basilari e correre ancora più forte.
- Hai preso in considerazione un reggisella telescopico elettrico per la Coppa del Mondo?
- Sì, certamente, non in tutte le gare, ma principalmente dove ci sono tracciati con condizioni difficili. La configurazione e la rimozione di un reggisella telescopico elettrico è semplicissima, così lo si può cambiare con facilità.
Qui il video test della Scott Ransom 2019.
Qui i dettagli e le prime impressioni sul gruppo wireless Sram Eagle AXS.
Per informazioni Scott-Sports.com
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Redazione MtbCult
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