VIDEO - La storia di Henrique Avancini: il "campione gentile" della Mtb
Daniele Concordia
VIDEO - La storia di Henrique Avancini: il "campione gentile" della Mtb
Daniele Concordia
Quella di Henrique Avancini è una storia molto particolare.
E' iniziata 31 anni da, nel 1989, anno in cui è nato il pilota brasiliano, che attualmente è uno tra gli specialisti dell'Xc più forti al mondo e che nel 2018 è riuscito anche a vincere un mondiale marathon. Impresa che non capita tutti i giorni...
Avancini è cresciuto costantemente nel corso degli anni, ma ciò che stupisce non è solo il suo livello atletico. Il brasiliano è anche uno dei più stimati nel circus della World Cup, dagli avversari e dai tifosi, soprattutto per la sua disponibilità e per la sua grande umiltà.
Dei valori che non sono nati per caso, lo abbiamo capito meglio dopo che lui stesso ci ha raccontato la sua storia in diretta sul nostro canale YouTube.
Una storia che parte da lontano...
La prima Mtb(saldata dal padre)
Henrique Avancini ha iniziato a pedalare intorno ai 10 anni, nel suo Brasile e con una bici molto particolare.
A quei tempi (anni '90), il papà di Henrique aveva un negozio di bici. Un bel giorno si presentò un cliente con una Mtb disintegrata, quel cliente era entrato in un garage con la bici sul tettino dell'auto e... Beh, avete capito
Ecco, quel rottame, che in origine aveva un telaio di taglia 21”, riprese vita dopo che il Avancini senior riuscì ad accorciarlo, saldarlo e a realizzare una Mtb da ragazzo. Della serie, non si butta via niente!
Eppure, quel vecchio telaio diede tante soddisfazioni al piccolo Henrique, ci corse (e ci vinse) diverse gare giovanili, effettuando degli upgrade di tanto in tanto, con i componenti rimediati qua e là in officina...
Fino a quando, dopo una brutta caduta, quella Mtb non fu più utilizzabile.
E menomale, perché Henrique Avancini l'ha lasciata in garage e la possiede tutt'ora!
Un vero “cimelio” di guerra...
Il "viaggio della speranza" a Cipro
La passione di quel ragazzo brasiliano per la Mtb era tanta, così come la voglia di farla diventare un lavoro.
Così, a 20 anni decide di accumulare i risparmi e partire per l'Europa.
In Grecia si sarebbe disputata la Cyprus Sunshine Cup, una gara che da sempre richiama diversi riders di alto livello alla ricerca di punti UCI.
Il viaggio di Henrique fu lungo e rocambolesco, anche a causa di un problema alla carta di credito del padre che lo ha costretto ad arrangiarsi nel migliore dei modi...
Nonostante ciò, Henrique Avancini riuscì a piazzarsi bene in diverse tappe, superando anche atleti come Karl Platt e Stephan Sam. Quindi fu una bella vetrina.
E a Cipro, anche grazie ad un “local” che si improvvisò suo procuratore, nacquero i primi contatti con dei team di buon livello, che lo fecero ben sperare per il futuro.
La parentesi italiana
Il team più interessato a quel giovane brasiliano di ottime speranze fu l'ISD, formazione diretta dall'italiano Andrea Marconi, che attualmente è il manager del DMT Racing Team di Tiago Ferreira.
Con Marconi, Henrique Avancini ebbe la prima vera opportunità per confrontarsi costantemente con atleti di alto livello e anche se i risultati non erano super eccellenti, l'esperienza continuava a crescere.
Nel 2010, lo sponsor tecnico di ISD diventò RDR Italia ma, in seguito ad una “crisi” all'interno del team, Avancini trovò un grosso appoggio proprio grazie a Vincenzo Jeantet e Cristina Galler, i proprietari del marchio valdostano.
Così, per circa tre mesi, Avancini si stabilì a Sappada (Belluno) nella seconda casa di Vincenzo e Cristina, continuando ad allenarsi e a correre in Italia, che nel frattempo diventò il suo paese di adozione.
Anche se, economicamente, per lui non fu un periodo “fortunato”, la parentesi italiana gli servì per conoscere meglio il mercato e confrontarsi con altri tecnici “nostrani” sulla tecnica del mezzo.
Tra questi troviamo anche Mirko Pirazzoli.
Successivamente tornò in Brasile, resto senza team per sei mesi e poi ebbe una un'opportunità con il marchio di bici Caloi: da quel momento in poi, inizio la scalata verso il successo...
Il Cannondale Factory Racing
In Caloi, Henrique Avancini oltre a fare la parte del corridore si occupava anche dello sviluppo tecnico e dell'organizzazione del team UCI.
Nel frattempo i suoi risultati a livello internazionale miglioravano costantemente: top 30, poi top 25 in Coppa del mondo, una vittoria nella Bundesliga davanti a José Hermida.
Insomma, quel giovane brasiliano non era più uno sconosciuto...
La vera fortuna arrivò quando Cannondale acquistò una parte dell'azienda Caloi e volle nel suo team ufficiale un atleta brasiliano, soprattutto per motivi commerciali.
Questo però, fu un vero e proprio trampolino di lancio per Avancini, che dopo l'entrata al Cannondale Factory Racing ci mise più grinta di sempre.
Quel mondiale marathon...
Dal 2015 ad oggi, la crescita di Henrique Avancini è stata costante e di mezzo c'è stata anche una maglia iridata marathon.
Nel 2018, ad Auronzo di Cadore (non lontano da Sappada, guarda caso) il brasiliano coronò un sogno importante, che gli diede ancora più fiducia sui propri mezzi.
Vinse davanti a Daniel Geismayr e Leonardo Paez, scombinando i piani di questi specialisti e correndo “in stile Xc”, erogando picchi di potenza intorno ai 600 watt e aprendo il gas in discesa.
Quella maglia, Henrique la volle a tutti i costi, soprattutto dopo la "medaglia di legno" conquistata la settimana precedente al mondiale Xc di Lenzerheide...
Quel quarto posto gli lasciò l'amaro in bocca!
La Coppa del mondo e lo short track
La maglia iridata marathon fu come un “sigillo”, che portò ancora più convinzione nella testa di Henrique Avancini.
Non è un caso, se dal 2018 ad oggi, per lui la crescita è stata ancora più tangibile.
Tra Xc e Short Track, Avancini è stabilmente sul podio, soprattutto nelle gare più brevi è in grado di mettere in difficoltà anche Nino Schurter e Mathieu Van der Poel.
E' proprio questo che lo sta motivando per dare ancora di più a questo sport: il suo obiettivo è vincere qualcosa di grosso, una prova di Coppa, un mondiale Xc...
Sogna in grande e fa bene, anche perché la storia fino ad oggi gli ha dato ragione!
I mezzi tecnici
Dopo anni di gare con il “frontino”, la Cannondale Scalpel Si è diventata la sua compagna più fedele.
Gli ha dato una grossa mano anche in quel mondiale marathon di Auronzo, dove in discesa recuperò tantissimo anche grazie ad un mezzo più performante nei tratti tecnici e veloci.
Ha in dotazione anche la Cannondale F-Si e ogni tanto assapora con piacere il brivido della hardtail.
Ma ha capito che, per il suo stile di guida e per competere a certi livelli, la full offre qualcosa in più.
Il lavoro di adattamento più importante, però, è stato quello psicologico: accettare quel chilo in più sul mezzo tecnico, contando maggiormente sulle proprie potenzialità atletiche.
L'altruismo
Al giorno d'oggi, Henrique Avancini è uno degli atleti più forti e famosi, in ambito Xc e non solo.
Ma non ha dimenticato le sue origini e gli lo ha aiutato nella scalata verso il successo.
Cita spesso l'Italia e gli italiani, la sua famiglia e i suoi amici più cari, inoltre, da qualche anno ha messo in piedi un progetto per aiutare i giovani bikers brasiliani, che hanno voglia di sfondare ma poche possibilità economiche o logistiche.
Questo progetto si divide in due formazioni: Team Caloi e Cannondale Brasil Racing, la prima pensata per gli U23, l'altra per gli elite.
Entrambi hanno delle strutture ed un supporto costante sia a casa, sia sui campi gara, ossia hanno tutto quello che, dieci anni fa, è mancato ad Henrique.
Un compito onorevole che conferma la grande umiltà di questo "campione gentile".
La storia di Henrique Avancini, per ora finisce qui.
Ma in realtà, di pagine il rider brasiliano ne ha ancora da scrivere...
Di sicuro, quelle che ha scritto fino ad oggi ci insegnano che quasi sempre la determinazione e la costanza contano più della genetica e di ogni altro aspetto “materiale”.
Boa sorte, Henrique!
Se volete scoprire altre curiosità sulla vita di Henrique Avancini, ecco il replay della diretta:
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Per seguire da vicino il team Cannondale Factory Racing visitate la pagina Facebook e il profilo Instagram ufficiali.
Per altre informazioni Cannondale.com
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Sull'autore
Daniele Concordia
Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.