John Tomac ha fatto vedere a tutto il mondo quanto poteva essere figo guidare una Mtb.
E’ stato lui il primo ad essere efficace in gara con uno stile che tutti hanno finito per imitare.
Ovunque abbia gareggiato off-road ha vinto, anzi, dominato.
Vederlo in azione all’inizio degli Anni Novanta era come vedere Michael Jordan sul campo di basket.
Era come osservare un alieno in azione.
Nel 1991 ha preso la decisione che avrebbe segnato la sua carriera: abbandonare il ciclismo professionistico su strada con la 7-Eleven (in seguito Motorola) e puntare tutto sulla Mtb.
«Un calendario che prevedeva sia la strada che la Mtb - spiega John Tomac - era semplicemente troppo. Così ho deciso per la Mtb, che era anche la specialità dove andavo meglio».
Ma continua a spiegare…
«Molti credono che l’EPO abbia preso piede verso la metà degli Anni Novanta, ma già alla fine degli Anni Ottanta se ne parlava. Lo usavano e cambiava tutti i valori in campo. Lo usavano senza avere un vero controllo e sapevo che se lo avessi usato sarebbe cambiato tutto anche per me. Ma non ho voluto farlo. Mi sono sempre chiesto che senza possa avere gareggiare se poi imbrogli».
La sua carriera da pro’ della Mtb si è chiusa nel 2000 dopo aver conquistato Coppa del mondo, un campionato del mondo Xc nel 1991 in Italia (e un secondo posto nel mondiale Dh lo stesso anno), svariate prove di Coppa del mondo, campionati nazionali Xc e Dh e un’infinità di altre competizioni.
John Tomac è stato una icona del nostro sport e oggi, alla soglia dei 50 anni, è ancora pronto a sporcarsi di terra, con la bici, la moto da cross (è il padre di un certo Eli Tomac…) oppure con le faccende quotidiane del suo ranch in Colorado.
A stupire della carriera e della storia non sono tanto le vittorie e la sua determinazione a vincere, ma la sua incredibile umiltà.
Talmente incredibile da risultare, a volte, inopportuna.
Un big come lui che non se la tira.
Che rimane con i piedi per terra.
E che cerca ben altri risultati, quelli di lungo termine.
Come il rapporto che ha sempre avuto con il marchio Bell.
«Quando vinci imbrogliando che cosa hai ottenuto? Sì, hai i soldi in tasca, ma in realtà non hai ottenuto nulla. O almeno questa è la mia opinione. A cosa serve questo successo se poi non è davvero reale?».
Ovvero John Tomac non ha voluto essere solo un campione nello sport e un grande professionista, ma ha cercato di avere ciò che tutti vorremmo: una vita di soddisfazioni e senza rimpianti.
Guardate il video…
Adesso Tomac si gode la bici ma continua a frequentare i campi di gara, quelli di motocross con il figlio, Eli, il nuovo fenomeno di casa Tomac.
E chissà quale, fra la sua carriera e quella del figlio, gli sta dando maggiori soddisfazioni.
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PS: se volete vedere Eli Tomac in azione sulla pista ricavata nel ranch di famiglia cliccate play…
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.