Imprese, rimonte, colpi di scena. Cadute, abbandoni, episodi di mutuo soccorso. E ancora pioggia, fango, freddo, ma anche vento, sole e caldo. Anche quest’anno la Cape Epic non si è fatta mancare nulla. Otto giorni intensi dal Meerendal Wine Estate a Lourensford: 718 chilometri e 14.850 metri di dislivello vissuti (è proprio il caso di dirlo) tutti d’un fiato, dove campioni e biker comuni hanno sfidato i propri limiti, quasi tutti in coppia, altri persino in solitaria.
Ma cosa resterà della Cape Epic 2014 e di una settimana così appassionante? Ecco un breve riassunto (con video in italiano e foto gallery) di quel che è stato in Sudafrica. Beh, tanta roba…
Partiamo dalla gara femminile e dalle gesta di Ariane Kleinhans, olandese trapiantata in Sudafrica (vive a Stellenbosch) e Annike Langvad, danese. La coppia di RECM 2 è stata protagonista di un recupero eccezionale nei confronti di Esther Suss e Sally Bigham del team Meerendal.
La lotta per il successo finale è sempre stata ristretta a queste due coppie e Kleinhans-Langvad avevano concluso la prima tappa con venticinque minuti di ritardo rispetto al duo svizzero-britannico. Poi è iniziata la costante risalita, con le eroine che hanno accorciato minuto dopo minuto il gap, effettuando il decisivo sorpasso in classifica nella quarta frazione, senza poi lasciare più la leadership.
Se Robert Mennen e Kristian Hynek sono riusciti a conservare il primato nella terzultima e penultima tappa, andando a vincere per la prima volta la Untamed Race, una parte del merito è anche di Markus Kauffmann e Jochen Kaess.
I tedeschi del Centurion Vaude, brillanti predatori della prima tappa, hanno accumulato due ore di ritardo nella seconda, dicendo addio con grande anticipo ai sogni di gloria. Le gambe li hanno sempre supportati e quando la sfortuna si è fatta da parte, hanno sempre pedalato nell’avanguardia del gruppo: verranno ricordati proprio per il doppio intervento, in salsa teutonica, in soccorso di Mennen-Hynek, funestati dalle forature.
Niente di personale, però, nei confronti degli uomini del Topeak Ergon, i più costanti in termini di rendimento.
La Cape Epic 2014 verrà ricordata anche per le disavventure di alcuni tra i favoriti, in primis Hermida-Van Houts (i più veloci nel prologo), con lo spagnolo alle prese con problemi di stomaco e Van Houts costretto pochi giorni dopo al ritiro per i postumi di una caduta.
Stessa sorte capitata a Platt-Huber, leader dopo la seconda tappa, mentre le forature hanno impedito a Cristoph Sauser, in coppia con Frantisek Rabon, di centrare il quarto successo di fila alla Cape Epic, dopo la doppietta 2011-2012 al fianco del compianto Burry Stander e il primo posto del 2013 in coppia con il campione olimpico del cross country Jaroslav Kulhavy.
Due le menzioni speciali. La prima alla coppia Torpado Factory composta da Riccardo Chiarini, fino alla passata stagione pro’ su strada, e Roel Paulissen. Per loro tanti piazzamenti, la vittoria nella tappa più dura, la quinta, e il quarto posto finale, a un passo dal podio.
La seconda a Nino Schurter, in gara con il padrone di casa Philip Buys. Il campione del mondo ha lasciato sfogare la sfortuna all’inizio della competizione, prima di rendersi protagonista nella seconda parte della Epic con due splendide vittorie di tappa e lo show della giornata conclusiva, quando ha spaccato la gara con l’azione finalizzata al trionfo della coppia sudafricana targata Scott Beukes-Hynes.
Discreta la pattuglia italiana che ha popolato il Sudafrica. Hanno concluso la Cape Epic Michele Miani e Stefano Toffoletti, Alex De Leo in coppia con il sudafricano Scott Thorburn, Giuliana Massarotto e Ilaria Balzarotti (tredicesime tra le donne), Daniele Nardello e Luca Zanasca (26esimi tra gli uomini), Niccolò Violati e Tommaso Crisi, Angelo Di Veroli ed Edoardo Capotosti, e Daniel Cullari, che ha corso come individuale (guarda qui e nella sezione Link/Download la hall of fame con tutti i finisher della Cape Epic 2014).
La Cape Epic dà appuntamento al 2015. Si disputerà dal 15 al 22 marzo.
Per informazioni www.cape-epic.com