Capita di vedere un video di Mtb che ti lascia fra le mani un messaggio: "prendi la bici e vai", ovunque tu sia, in qualunque condizione meteo e con qualunque mezzo.
La colpa (ammesso che sia una colpa) è di un’emozione vissuta nell’arco di 5 minuti, tanto durava quel video, e che adesso hai voglia di replicare.
Anzi, di darle il tuo tocco.
Di viverla come piace a te. E solo a te.
Non sai più se sentirti fortunato oppure no nell’avvertire certe sensazioni.
Di essere un po’ un animale dei boschi e, almeno talvolta, fortemente asociale.
Lo sport aggrega, insegna a socializzare e ti mette a confronto con gli altri.
Macché.
Qui l’unico confronto è con te stesso.
Realizzi che ami da matti questo sport quando riesci a metterti in testa di fare uscite che dovrebbero essere fatte in compagnia, per motivi di sicurezza.
E quando riesci a portarle a conclusione comprendi che hai guadagnato “la padronanza dei tuoi mezzi”.
La Mtb ti espone come poche altre cose al mondo.
Ti sbatte in faccia la verità, ti dice che oggi sei una sega oppure che oggi puoi andare ovunque.
Se è una persona a dirtelo non le credi. O forse non lo accetti.
Se te lo dice qualcuno di cui hai stima, beh, speri che presto ritratti o corregga il tiro.
La Mtb, invece, non parla, ma ti dice la verità.
E tu, da solo in sella, sei l’unico motore possibile delle tue emozioni.
Quel video magnifico girato chissà dove è solo un “la”.
Un piccolo input, ma definitivo.
“Prendi la bici e vai” ti dice.
Fallo con la testa. Spingila con il cuore.
E mentre sei lì che vedi le tue gambe disegnare dei cerchi perfetti e percepire la pendenza nei muscoli, è lì che avviene il fatto magico.
La mente si libera.
Togli il rumore dei copertoni.
Lo sferragliare di un cambio imperfetto.
Il respiro e, se puoi, togli anche il cuore.
Ascolta il silenzio.
Togli tutto e rimangono solo le idee migliori.
Nella testa, ogni giorno, passano migliaia di pensieri.
Pochi restano.
Pochi diventano idee.
E ancora meno diventano azioni.
I problemi restano.
Non li risolve la bici, nessuno si illude.
Ma cambia il modo di percepirli.
Si toglie la buccia spessa delle complicazioni inutili costruite dalla tua testa.
Sei ancora in sella che pedali.
Ti compiaci della tua bici e del tuo gesto potente.
Ma nella testa il silenzio e la salita stanno facendo il loro dovere.
Diventi libero e realizzi che tutti dovrebbero sentirsi così, come te adesso.
Da solo con la tua Mtb sul solito sentiero e alla solita ora.
Eppure di solito e di scontato c’è ben poco.
«Ma non hai paura ad andare da solo?».
La vera e unica paura che ho è rendermi conto di non poter più pedalare da solo.
Per un motivo o per un altro.
«Ma non ti annoia pedalare tutto quel tempo?».
Mi annoia l’attesa, fra un’uscita e l’altra, se di mezzo ci sono solo lavoro e routine.
Oggi sei uscito in Mtb.
Hai spalancato i polmoni.
Hai dilatato il tuo orizzonte.
Hai tolto quella matassa superflua intorno alle tue idee e alle tue emozioni.
Quanto ami la vita dopo un’uscita come questa?
Quanto hai voglia di dire a tutti che ami questo sport?
Fallo, e ringrazia di sentirti così vivo.
Fosse anche solo per un’ora.
Ps: per quanto si possa ritenere realistico quanto detto finora lo è ancora di più l'essere prudenti. Specialmente se si pedala da soli.
L'emozione di un video può diventare l'input per prendere la bici e uscire, ma non per spingersi per forza oltre i propri limiti.
E' la testa che guida in Mtb.
In tutti i sensi.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.