Dopo averne parlato già in un paio di articoli, torniamo ancora alla gara di Levens, in Francia, che lo scorso weekend (11 e 12 marzo) ha dato avvio all'Enduro Series francese, e questa volta lo facciamo insieme al team ligure Supernatural Nukeproof Cycles che ha partecipato alla competizione con il proprio atleta di punta, Tommaso Francardo.
Il racconto che potrete leggere tra poco, oltre a fornire un report della gara, evidenzia le caratteristiche distintive dell'enduro d'Oltralpe e il modo in cui lo affrontano gli atleti italiani.
Un punto di vista diverso, uno spunto su cui riflettere.
VM
Lo scorso weekend è iniziata la stagione enduristica francese con la 1ª tappa della “Coupe de France Enduro”, conosciuta anche come Enduro Series.
Ad inaugurare lo storico circuito di gare enduro ci ha pensato il pilota di casa Florian Nicolai, tracciando una corsa davvero entusiasmante nel suo parco giochi naturale di Levens, un piccolo borgo a ridosso di Nizza.
Come è noto la Costa Azzurra è la culla di molti piloti dalla manetta esagerata e vedendo la tipologia di percorsi non si stenta a capirne il perché: un mare di rocce, pendenze notevoli e strappi in salita da morire.
La gara, divisa in due giorni si è basata su 3 Speciali il sabato, con più di 40 km e 2000 metri di dislivello, e 2 la domenica, con 34 km per 1400 metri.
Se a volte ci si chiede quale sia il format ideale per l’enduro e si discute all’infinito sul fatto di provare fino alla nausea le Speciali, qui i francesi rispondono con un format molto semplice: ogni giorno un giro di ricognizione dei trasferimenti e delle Speciali e dopo il rientro ai paddock la ripartenza verso le Speciali, questa volta cronometrate.
Due gare in una direbbero le gambe, una gara che mette quasi tutti allo stesso piano potremmo pensare.
Il “quasi” sta nel fatto che in ogni caso i locals, frequentando un’area con un determinato numero di sentieri al suo interno, anche involontariamente, hanno già più dimestichezza con il terreno e le mille sorprese che questo riserva.
Va detto però che studiando i tempi delle singole Speciali è evidente come gli atleti si giochino tutto in pochi secondi, con delle prove tiratissime e una gara dal ritmo davvero elevato.
Un segnale evidente del fatto che meno si conosce e più entra in gioco il fattore “manico”, dove saper essere in grado di leggere il terreno alla velocità di calcolo di un computer fa la differenza.
Oltre al nostro pilota Tommaso Francardo, alla sua prima esperienza ad una gara di enduro francese, presenti in campo a far sventolare in alto il tricolore Vittorio Gambirasio e un altro ligure, Christian Dongo.
I nostri due colleghi italiani li incontriamo alla mattina del sabato in un centro gara che esprime tutto lo spirito francese essendo organizzato in un prato vicino allo sterrato di trasferimento alle Speciali, in puro spirito “convivial” come dicono i nostri cugini d’Oltralpe.
Attaccata la tabella al manubrio, un bel 144 che frutterà parecchi sorpassi sulle Speciali, si parte per il giro della gara in modalità ricognizione.
Un paio d’ore dopo ed ecco rientrare al paddock prima le bici elettriche e poi a seguire le donne e tutti gli altri iscritti.
Ci colpisce l’atmosfera rilassata dei piloti, quasi tutti sorridenti e tranquilli.
Non si sentono lamentele, sia che si tratti del percorso, della bici, dei trasferimenti o quant’altro.
Immersi in questo clima ci si rilassa, si corregge il setting con calma e ci si prepara a ripartire con tranquillità.
Le prime due Speciali sono davvero cattive, pietre affilate dappertutto con i trail molto stretti dove sbagliare vuol dire cadere o alla meglio spaccare un cambio o qualsiasi altra cosa sfiori il terreno.
La prima Speciale predilige la discesa mentre la seconda dà spazio ad alcuni tratti pedalati molto impegnativi.
Ricaricata la sacca idrica si riparte con Florian in avanscoperta a fare da apripista.
Mancano due giorni alla sua partenza per la Nuova Zelanda alla volta della prima prova dell’EWS e la sua eccitazione è palpabile.
Qui a Levens il giovane “Flying Flo” è un vero e proprio eroe, con un seguito di ragazzini che lo accompagna in bici fin dove possibile.
Una pista con un paio di linee da dirt e un pump-track collocata proprio vicino ai paddock conferma quanto i francesi credano nella crescita sportiva dei più piccoli.
Come era logico pensare Tommy spinge sulla prima e patisce di più la seconda portando avanti una gara farcita di sorpassi.
Tutto nella norma perché siamo qui per imparare.
Qui vediamo il video della prima Ps:
La gara procede verso la terza Speciale, tracciata all’interno del paese.
Un minuto circa di gradini e curve negli stretti vicoli di Levens.
Un po' di show per i tanti spettatori ci sta e aiuta i piloti a stemperare le fatiche delle prime due speciali.
La gara si chiude provvisoriamente con un 47° posto per Tommaso.
Sulla via del ritorno leggiamo i tempi delle speciali e siamo contenti visto chi corre davanti e considerando il numero di placca. Anche per gli altri due colleghi italiani va bene, con una bella posizione di Vittorio subito dietro i top 20.
Gli italiani ci sono e combattono anche qui.
Domenica si ripete con una piacevole novità: l’ordine di partenza è dato in base alla classifica provvisoria.
Finalmente ci sarà meno da sorpassare, una cosa non da poco su questo tipo di sentieri davvero stretti dove ci si affida solo alla sportività di chi ci precede perché mettere le ruote fuori dal tracciato vuol dire quasi sicuramente esplodere o rompere qualcosa che per un piccolo team come il nostro vuol dire fine dei giochi.
Altre due Speciali molto tecniche mettono alla prova i quasi 300 atleti rimasti a correre.
Tommy risale la classifica con due tempi simili a quelli di Vittorio e conclude la gara al 42° posto.
Gambirasio conquista la 24ª posizione tra i nostri complimenti e quelli dei piloti francesi. Christian Dongo, in forza al Team CarboBike di Portofino, fa fermare il cronometro alla 104ª posizione.
La vittoria a Levens va ad Alex Cure del team BH/Miranda. Silenzioso e rapido con un killer Alex fa capire che anche quest’anno sarà un pilota da seguire.
Lo seguono Kevin Miquel di Commencal/Vallnord e Thomas Lapeyrie di SUNN.
Tra le donne è la solida Cecile Ravanel di Commencal/Vallnord a salire sul gradino più alto, il se-condo a una settimana dalla Dolcenduro.
Subito dietro Isabeau Courdurier e Julie Duvert, la giovane atleta di Transition/U.C. Monaco che sta mettendo in mostra tutto il suo talento di gara in gara.
Tra le bici elettriche, le VAE come le chiamano qui, primeggia l’inossidabile Olivier Giordanengo. Secondo Xavier Marovelli e terzo il preparatore atletico di molti piloti della Costa Azzurra, Laurent Solliet.
Le bici elettriche sono 29, tra cui 3 donne.
Ecco la classifica completa della gara:
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L’Enduro Series francese si sposta ora a Raon L’Etape, un paesino nella regione della Lorena mentre il team di Supernatural/Nukeproof punta invece in direzione dell’Escarène, per la seconda tappa del circuito URGE 1001 Tour.
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Redazione MtbCult
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