TERLAGO - Ore 6:00 del 30 giugno 2013, freddino… sono 7°C in riva al lago, ci pensa al microfono la voce robusta e coinvolgente di Fabia Sartori a riscaldare gli animi e a pompare l'adrenalina nelle vene dei circa 100 biker che dal Nord Italia si sono dati appuntamento qui per questa giornata.
Oggi chi ama vivere la montagna su due ruote ha deciso di dimostrare con la propria passione, la fatica fisica e mentale, l'adrenalina e il fiato corto quello che pensa delle leggi regionali che regolamentano il passaggio delle biciclette sui sentieri della provincia di Trento… Si alza il sipario, abbracciati dal Monte Bondone e dalla Paganella, oggi ci si guadagna la vetta a colpi di pedale. Oggi si combatte contro il cronometro spinti dall'adrenalina della discesa. Oggi a 10 chilometri dalla sede centrale della SAT (Società Alpinisti Tridentini) ci sono tre prove Speciali da espugnare. Oggi siamo in provincia di Trento. Oggi è Triveneto Enduro MTB CUP e precisamente è Terlago Enduro!
Terlago (Inter Lagus o se preferite Trilacus), meraviglioso stadio plasmato da Madre Natura, si infila il casco integrale, apre i gli ammortizzatori e dà vita alla sua prima gara di enduro. Per questo paese, infatti, questo è l'esordio assoluto in una disciplina che unisce atleti di tutte le fasce anagrafiche e strizza l'occhio a tutte le tipologie di biker, dal discesista al fondista, come una sempre agguerrita ex campionessa italiana di Dh Maria Federica Zanotto e un certo Martino Fruet che, nonostante le contusioni riportate nella recente prova di Coppa Xc in Val di Sole, ha mantenuto la promessa fatta a Luca Bortolotti (organizzatore della Terlago Enduro): «Se riuscirai ad organizzare una gara di Enduro a Terlago, io verrò a correrla».
Martino Fruet: sempre entusiasta e spiritoso, ancora prima della gara è lui il mattatore dell'evento
Si dice che la "passione bruci", ma non in questo caso, anzi, la passione ispira, crea, unisce: Luca (Bortolotti) e Luigi (Canali) ispirandosi alla formula ormai consolidata della Superenduro, creano nella loro Terlago la tappa trentina del circuito Triveneto Enduro Mtb Cup che assegnerà il titolo FCI di campione provinciale, portando su questi sentieri regolamentati da restrizione per i mezzi a due ruote un evento sportivo di una disciplina che, come un fiume in piena, prende per mano centinaia e centinaia di nuovi appassionati e diventa ormai una realtà su tutto il territorio nazionale. Con la complicità del loro Team RideAway, appoggiati dalla ProLoco di Terlago, ottenuto l'appoggio delle amministrazioni comunali di Terlago e di Trento, nonché della Comunità della Valle Dei Laghi, dipingono tre prove Speciali, tracciando linee sinuose nei boschi e pulendo terrificanti sessioni di roccia calcarea che "frulla" chi ha sfrontatezza di transitarvi sopra a tutta. Terra compatta e veloce infestata dalla roccia calcarea che spunta dal terreno, e che a tratti ne pavimenta i sentieri, immersi nel freschi boschi trentini. Tutto questo con un solo filo conduttore: la passione e l'amore per la montagna.
Luca Bortolotti, presidente, anima, mente e corpo del RideAway, effettua il controllo finale dei percorsi, tutto deve essere da manuale.
The Race!
Sono 36 km per 1300 metri di dislivello totale. Tre prove speciali con arrivo e trasferimento lungo le rive del lago di Terlago in mezzo agli sguardi incuriositi ed interrogatori dei bagnanti. Ps1 e Ps3 da circa 8-9 minuti di percorrenza media e una Ps2 più "umana", ma capace di diventare la prova regina di gradimento generale. Sentieri tirati a lustro senza l'ulitizzo di attrezzature a motore, bandellature a prova di equivoci e servizio di sicurezza sontuoso: una presenza fra staff, protezione civile e vigili del fuoco ogni 100 metri su ogni prova Speciale e, ovviamente, il pubblico appassionato delle grandi occasioni.
L'esordiente Martino Fruet (Carraro Team - Trentino) è addirittura "costretto" a farsi spiegare i rudimenti dell'endurista: zaino, protezioni, casco integrale (acquistato il sabato prima), addirittura si dimentica di aprire le idrauliche di una bici a lui sconosciuta ottenuta in prestito da Bortolotti.
Nonostante questo i suoi numeri saranno: 19"79, 11"00, 27"28… sono i secondi di distacco rifilati al secondo alla fotocellula di arrivo di ogni prova Speciale, in Classifica assoluta regolerà un ottimo Dimitri Modesti (Team Todesco e vecchia conoscenza dell'Xc anche lui) al secondo gradino del podio con un ritardo totale di 1'12"44 e un Marco Pegoraro (Team Scavezzon) al terzo gradino con un ritardo complessivo di 1'26"79.
Nutrita la presenza delle ragazze che nulla possono contro la classe e l'esperienza di una Zanotto (team Scavezzon) fresca di una gran vittoria alla Se di Gemona sempre a gas spalancato, nonostante un passo cauto e conservatore sulle risalite fermerà Prisca Castlunger (Fassa Bike) alla sua seconda gara di enduro (!) ad una distanza di 2'39"76 e la sempre sorridente Silvia Lizzi (Club ciclistico Senza Freni) ad un ritardo di 4'43"05.
Una giornata il cui bilancio è decretato dai sorrisi e dalle esclamazioni di approvazione del tipo "Caxxo che bello", "Se non fossi distrutto rifarei altre due di queste prove". Immancabile pasta party con la variante di un robusto condimento a base di ragù di carne e la regina di ogni fine gara: birra, birra fresca!
Maria Federica Zanotto, un passato di campionessa di Downhill, un presente di brillante Endurista, forte della sua esperienza riesce a dosarsi in salita e ad espoldere la sua classe in Prova Speciale.
Adesso si riparte
Si carica l'attrezzatura in auto, ma prima di ripartire uno sguardo a questa Terlago, paesaggi Trentini che ricordano a tratti il lontano Canada o la più nordica Scozia, ma siamo in Italia, la nostra Italia, ricca di perle naturali che grazie a questa giovane ed irruente disciplina hanno la possibilità di brillare ai sempre più numerosi appassionati di enduro. Non è una moda dettata dalle esigenze di mercato, le soluzioni tecniche e le novità commerciali sono solo un effetto collaterale, un vestito sempre più trendy per una passione che nasce da dentro che brucia, ma sopratutto che crea ed unisce. Il prossimo appuntamento è il 6 Ottobre a Garda per la finale della TrivenetoMtbEnduroCup.
Qui tutte le classifiche.
Trascinatore, irruente e sempre sorridente, Martino Fruet esordisce in una disciplina nuovissima per lui, tanto nuova da dover ricorrere alle istruzioni d'uso per la gara, quali casco integrale, protezioni, ammortizzatori...
Fabia Sartori, prestigiosa atleta nell'ambito marathon Mtb, nonostante un grave infortunio, non ne vuole sapere di lasciare questo ambiente al quale è fortemente legata. La sua voce robusta ed importante scalderà e accompagnerà tutti i presenti con interviste, e battute di incitamento per tutti i presenti.
Due amici, due generazioni divise l'una dall'altra da più di trent'anni di tempo, ma unite da un'unica passione. Pietro ha alle sue spalle anni di Xc e di Marathon, Prisca è alla sua seconda enduro in assoluto, ha caricato la sua bike in macchina e dalla Val di Fassa è venuta ad aggiudicarsi la seconda piazza sul podio femminile
Silvia Lizzi, protagonista tra le numerose ragazze che si sono presentate alla partenza, il suo sorriso si tenderà ulteriormente a fine gara quando la vedremo salire sul terzo gradino del podio!
Ultime istruzioni per il servizio di assistenza, saranno presenti su tutti i percorsi a distanza di 100 metri l'uno dall'altro
Roberto Masciardi come tanti altri è un assiduo frequentatore di eventi Enduro, dalla blasonata Superenduro, ai mondiali di Punta Ala. Questo fa pensare che cambiano i nomi, cambiano le formule, ma l'enduro è questo: persone che amano fare enduro.
Il terreno della Ps2 non perdona e non va preso sottogamba, nonostante sia così veloce nasconde in seno insidie come rocce di calcare che spuntato a fior di terra
Anzelini Maurizio alza la sella e rilancia, la classifica finale lo vedrà tra i migliori 10 al settimo posto assoluto
Massimo Serri, uno dei pochi rappresentanti dell'Emilia Romagna attraversa a tutta il prato della Ps1 lasciandosi sullo sfondo il monte Bordone simbolo di Trento.
C'è adrenalina, il cuore va a mille e ci si dimentica anche di respirare, nonostante questo, quando un concorrente ti incalza da dietro e palesemente ha un ritmo ben superiore ci si fa sempre in quattro per permettergli di passare. Appena dopo questo passaggio Maurizio Perini (39) supererà Mario di Bella (33) e riuscirà nell'adrenalina del momento a urlare un riconoscente "Grazie!". Meditate gente, meditate...
Lizzi Silvia supera agilmente questo passaggio tecnico, suo malgrado Maria Federica e Prisca sigleranno tempi più brevi dei suoi.
Martino Fruet passa a mille, la sua passione per la discesa lo caratterizza in tutta la sua brillante carriera di fondista.
Marco Pegoraro (Scavezzon) parte fra i favoriti delle manifestazione e già sul tracciato della Ps1 sfodera la sua classe.
L'incredibile roccia calcarea la cui presenza caratterizza la zona di Terlago, questo luogo è pieno di storia, cultura e interessantissimi particolari geologici. Il tempo e l'erosione dei fattori climatici hanno formato questi "pavimenti"
Impressionante... Martino guida una bike non sua come se lo fosse da anni, come se conoscesse tutto di lei, la cosa straordinaria è che della bike in questione ignora tutto.
Martino Fruet durante l'ultimo tratto di risalita alla Ps3 si permette anche di chiacchierare amabilmente al cellulare.
Maria Federica Zanotto sa amministrare molto bene le sue gare di Enduro, sale in scioltezza senza ansia per poi far esplodere la sua anima downhiller.
Spirito di gioco, nella fatica e nello stress chiunque trova sempre quel sorriso che è l'indice di gradimento di questa disciplina sportiva.
Come precedentemente detto, Silvia Lizzi ha sempre un bel sorriso sul volto anche quando è impegnata in risalita, soprattutto questa che è l'ultima e la più dura.
Gesti che ormai sono diventati meccanici e naturali: a fine prova, si riprende fiato, si tolgono le protezioni e si indossa il casco leggero. Questa protezione è sempre obbligatoria sia in salita che in discesa, è una presenza costante sulla testa di chi gareggia.
Prisca sembra divertirsi nonostante stia affrontando un passaggio che ha dato del filo da torcere a molti.
Non preoccuparti papà, dopo aver fatto lo spurgo dei freni ti sistemo anche le boccole della forcella...
Filippo Vogliari rifiata dopo il termine della sua gara e mostra con orgoglio la sua MDE 29' aggiornata con Fox 29er specific.