Che Tom Pidcock sia un talento straordinario in bici e che sia in grado di raggiungere alti livelli in ogni disciplina delle due ruote a pedali è ormai noto.
Del resto il ciclista britannico ha vinto il Mondiale XCO 2023, il Mondiale di Ciclocross 2022, una tappa al Tour de France 2022 (quella sull’Alpe d’Huez) e le Strade Bianche 2023, oltre alla prova XCO alle Olimpiadi di Tokyo, tanto per ricordare alcuni dei suoi principali successi.
La versatilità è la sua più grande qualità, oltre naturalmente a doti atletiche non comuni.
Ma se potesse scegliere in quale disciplina correre solo in base al suo divertimento, Pidcock sceglierebbe la mountain bike.
Lo ha dichiarato lui stesso in un’intervista, diventata un podcast, realizzata da Red Bull.
Il britannico della Ineos ha spiegato che se venisse messo di fronte al dilemma di scegliere solo una tra gare su strada, di ciclocross e di Mtb, probabilmente opterebbe per la Mtb.
Ha anche aggiunto che guarda ogni gara di mountain bike e di Coppa del Mondo di downhill, mentre ha ammesso di non guardare gare su strada né di ciclocross...
Ha continuato dicendo che il ciclocross fra le tre discipline è la più difficile per lui.
In ogni caso, Pidcock intende continuare a gareggiare su strada, nel ciclocross e nel cross country.
Il ciclista britannico spiega che cambiare sport lo aiuta a non annoiarsi: «Se corressi solo su strada, darei il meglio di me per alcuni mesi, ma mi stuferei e avrei bisogno di provare qualcos’altro - ha ammesso Pidcock - Ecco perché mi dedico alla mountain bike. Ho bisogno di stimoli diversi.»
Doti sportive e tecniche non comuni, capacità di gestione, lucidità e ricerca costante del proprio equilibrio sicuramente lo aiutano e lo favoriscono nel passare da una disciplina all'altra.
Ma la poliedricità si rivela anche una medaglia a due facce: avere troppi obiettivi in una stagione può essere alla lunga controproducente, sia per lo stress fisico che mentale?
Pensiamo ad esempio al Tour 2023 dove Pidcock era partito con grandi aspettative ma alla fine ha fatto tanta esperienza senza però vincere nulla.
Pensiamo anche al Mondiale XC 2022, quando era partito da favorito e si è dovuto "accontentare" della quarta posizione.
Pensiamo anche a Van per Poel, altro ciclista emblema della multisciplinarietà, che quest’estate dopo aver vinto con una gara piena di pathos il Mondiale strada ha provato a fare il bis anche in quello cross country ma è caduto nei primi giri, così come una caduta aveva pregiudicato anche la sua prova olimpica nel 2021.
Forse converrebbe concentrare l’attenzione e le forze su pochi obiettivi selezionati? O fanno bene questi campioni a tutto tondo a “provarci” comunque?
Della multidisciplinarietà nel ciclismo ne abbiamo parlato anche qui:
Tornando a Pidcock, sappiamo che per il 2024 ha già pianificato un calendario piuttosto fitto ed intenso: sempre nella stessa intervista, infatti, conferma che il suo obiettivo principale saranno i Giochi Olimpici di Parigi ma prima si concentrerà sul Tour.
Consideriamo che il Tour de France si concluderà a Nizza il 21 luglio 2024, e il 29 luglio ci sarà la gara olimpica XCO mentre il 3 agosto prenderà il via la corsa olimpica su strada...
E’ giusto, quindi, cercare di spingere sempre oltre i limiti?
Su questo tema potete leggere anche la riflessione fatta in occasione delle Olimpiadi di Tokyo:
Ah, tra l'altro Pidcock non va forte solo con la bici ma anche nella corsa a piedi...
(Foto di apertura: Bartek Wolinski / Red Bull Content Pool)
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Sull'autore
Veronica Micozzi
Mi piace leggere, scrivere, ascoltare. Mi piacciono le storie. Mi piace lo sport. Mi piacciono le novità. E riconosco la sana follia che anima i seguaci della bici. Credo di aver capito perché vi (ci) piace tanto la Mtb, al di là della tecnica, delle capacità, dell’agonismo: è per quella libertà, o illusione, di poter andare ovunque, di poter raggiungere qualsiasi vetta, di poter superare i propri limiti che solo le due ruote sanno regalarti…