La storia dei pedali Shimano SPD a sgancio rapido

Simone Lanciotti
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La storia dei pedali Shimano SPD a sgancio rapido

Simone Lanciotti
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Per introdurvi la storia dei pedali Shimano SPD, ossia i primi pedali a sgancio rapido per Mtb, facciamo un salto indietro nel tempo, ricostruendo lo scenario tecnico-tecnologico dell’epoca in ambito ciclistico.
Siamo nel finire degli Anni Ottanta e la Mtb continua la sua ascesa in popolarità in tutto il globo.
Nuovi marchi di bici si affacciano sulla scena e i componenti delle mountain bike di quegli anni diventano sempre più specifici ed efficienti.
La trasmissione, insieme a freni, forcelle ammortizzate, ruote e gomme, è il componente più osservato e perfezionato, ma presto si arriva a comprendere una nuova necessità: l’interfaccia scarpa-pedale va assolutamente rivista.

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I pedali "a gabbietta" prima dell'era SPD: la cinghia serviva a tenere la scarpa ben ferma sul pedale e andava allentata prima di sfilare la scarpa e prima di fermarsi. Questo tipo di pedale era particolarmente inadatto all'uso offroad. NB: la foto in alto è di epoca recente.

Ripensata.
E adattata alle necessità di chi va in Mtb.
Sulle bici da strada, a partire dal 1984, la francese Look introduce i pedali PP65 a sgancio rapido che rivoluzionano il modo di pedalare e di usare la bici.

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I pedali Look PP65, i primi a sgancio rapido. Foto Look Cycle

Più efficienza, più facilità d’uso e più sicurezza in un solo colpo.
Ma i pedali Look, grandiosi sulle bici da strada, non si prestano affatto all’uso offroad.
La tacchetta, infatti, è molto ingombrante e, soprattutto, sporgente sulla suola, dettaglio che rende difficile la camminata con le scarpe da bici.
Se sulla bici da strada questo aspetto non è particolarmente problematico, sulla Mtb li rende inutilizzabili.
Serve qualcosa di diverso.

Ma cosa?

storia dei pedali Shimano SPD
Arrivano i pedali Shimano SPD e una calzatura ideata ad hoc per essi. Foto tratta dal libro Shimano 100 years of History

Pedali e scarpe, due componenti della Mtb

Il primo passo di Shimano consiste proprio nel considerare le scarpe come un componente della bici e non più come un semplice accessorio di abbigliamento.
Pedali e scarpe iniziano ad essere concepite come un tutt’uno.
Siamo nel 1989 ed è l’inizio del sistema SPD, acronimo di Shimano Pedaling Dynamics, che è destinato a diventare lo standard per i pedali a sgancio rapido.

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Nel giorno dei festeggiamenti del 70º anniversario di Shimano vengono annunciati i pedali SPD e le scarpe SH-M100. Che Keizo Shimano (a destra nella foto sopra) indossa con un certo orgoglio. Foto tratta dal libro Shimano 100 years of History

Spinti dall’intuizione di Keizo Shimano, gli ingegneri del marchio giapponese elaborano una soluzione che permetta a chi va in Mtb diversi vantaggi:

  • la tacchetta non deve sporgere per non intralciare le fasi in cui si deve spingere la bici a piedi;
  • il pedale deve far capire al ciclista che la tacchetta è agganciata e quindi Shimano calibra con attenzione la forza di aggancio e il rumore di aggancio;
  • durante la guida della Mtb il piede del biker deve avere un minimo di libertà senza per forza sganciare la tacchetta: Shimano introduce quella che più avanti sarà chiamata libertà angolare e che rende i pedali SPD un componente molto ricercato e apprezzato;
  • per facilitare l’aggancio del pedale anche in off-road Shimano adotta il doppio lato di aggancio: in questo modo il ciclista non deve distogliere lo sguardo dalla guida per agganciare il pedale;
  • debuttano le scarpe Shimano SH-M100: sono disegnate per ospitare la tacchetta SPD e hanno una rigidità studiata per bilanciare l’efficienza di pedalata e il comfort nella camminata.

Quando nel 1990 Shimano porta al debutto questi pedali, chiamati Shimano PD-M737, la rivoluzione è immediata.

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Foto tratta dal libro Shimano 100 years of History

I professionisti della Mtb dell’epoca furono ampiamente coinvolti nello sviluppo dei pedali SPD e le fasi di test furono molto lunghe.
Shimano si trovò a fronteggiare dei feedback inattesi da parte dei pro’ dell’epoca, tipo “Non riesco a capire se il pedale è agganciato!” oppure “Il pedale non si sgancia” perché il loro modo di usare la Mtb era molto diverso rispetto a quello degli utenti medi dell’epoca.
Parliamo di oltre 30 anni fa.

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John Tomac prima della partenza di una tappa dell'Italian International Cup nella piazza di Marostica, nella primavera del 1991. I pedali Shimano PD-M737 erano già uno standard fra i pro' dell'epoca. Foto Bici Da Montagna, giugno-luglio 1991

E questo spinse Shimano a velocizzare la produzione di nuovi prototipi del pedale per trovare con maggiore rapidità il risultato che soddisfacesse i pro’.
E 30 anni fa questo fu uno sforzo non proprio trascurabile per il marchio giapponese.

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Un'immagine celebrativa del sistema SPD di Shimano: la scarpa SH-M100 riprendeva lo stile dei modelli da trekking di quegli anni, con la chiusura a doppio velcro all'esterno. Il pedale PD-M737, sin dal sul debutto, presentava la regolazione della tensione di sgancio.
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I pedali Shimano SPD sono evoluti moltissimo nel corso di questi 30 anni: sopra un pedale Deore XT con piattaforma allargata per un utilizzo trail riding. I concetti di base, però, sono i medesimi dei PD-M737

Quando però i pedali Shimano SPD furono pronti, il pubblico li accolse con grande entusiasmo e ancora oggi, per indicare i pedali a sgancio, si usa il termine Spd per indicare un qualunque pedale a sgancio rapido.

Per conoscere altre storie sulle tappe dell’evoluzione tecnica di Shimano vi invitiamo a leggere questi articoli per quanto riguarda il mondo della bici da strada e questi articoli per quanto riguarda la mountain bike.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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