SEA OTTER CLASSIC: Kulhavy tre obiettivi per il 2013

Simone Lanciotti
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MONTEREY - Jaroslav Kulhavy, nonostante abbia un palmares pesantissimo, alla Sea Otter Classic è riuscito a starsene defilato, nascosto dalla folla, un po' coperto dalla fama che i suoi compagni di squadra americani hanno in California.
Jaro ha vinto insieme a Sauser la Cape Epic e hanno corso per vincere, sin dal primo giorno. Una prova del genere, se gestita in maniera opportuna (e confidiamo che Kulhavy lo faccia) può assicurargli una resistenza di fondo incredibile che il ceco potrebbe usare nel corso della stagione 2013 in tante occasioni.
Alla Sea Otter Classic, dentro al motorhome che il marchio americano utilizza per seguire le prove di Coppa, c'era anche lui.
Abbiamo fatto una chiacchierata veloce con il campione ceco, subito dopo la gara di Xc vinta da un redivivo Miguel Martinez. Jaro è sembrato soffrire un po' il clamore dello stand Specialized, ma questo, conoscendolo, non ci stupisce.

Alla sessione autografi di sabato era uno dei più richiesti dal pubblico.

Alla sessione autografi di sabato era uno dei più richiesti dal pubblico.

- Com'è andata la tua gara oggi?
- Molto veloce all'inizio, la prima discesa è stata un inferno per colpa della polvere. Ma la forma è molto buona dopo la vittoria alla Cape Epic. Ho dovuto fare un'operazione ai denti, sono stato dieci giorni senza allenarmi, ma va tutto bene. Oggi non potevo fare di più, non sono al massimo della condizione e quando ho perso il contatto con i primi ho preferito mantenere il mio ritmo. Sono arrivato molto indietro, ma ho preferito non forzare.

- Quali sono gli obiettivi per questa stagione?
- Gli stessi dello scorso anno e di quello precedente. Coppa del mondo, mondiale Marathon e mondiale Xc.

Prima del via della gara Xc a Laguna Seca. Ha il numero uno, ma nessuno pressione addosso. Sa di non essere nella giusta forma.

Prima del via della gara Xc a Laguna Seca. Ha il numero uno, ma nessuna pressione addosso. Sa di non essere nella giusta forma.

- La vittoria di Londra ha cambiato qualcosa nella tua testa?
- Dopo la vittoria ho avuto un periodo molto impegnato, fantastico, ma assolutamente frenetico. Però devo dire che ho ancora motivazione per vincere. E poi credo che la mia vittoria a Londra abbia aiutato anche il nostro sport ad essere considerato da più persone. Adesso in Repubblica Ceca ci sono un sacco di ragazzini che vanno in Mtb e tante persone in generale che hanno iniziato a pedalare grazie alla mia vittoria.
Sono molto felice di questo, è una seconda vittoria.

- Ti senti ancora attratto dal mondo della strada o no?
- Sì, e anche molto perché il ciclismo su strada ha una grande visibilità. Ma c'è il problema del doping, le cose non vanno sempre come uno si aspetta e magari un giorno quando i controlli saranno più severi potrei pensare di passare.

Kulhavy durante un'intervista nello stand Specialized, lo stesso che segue gli atleti durante le prove di Coppa del mondo

Kulhavy durante un'intervista nello stand Specialized, lo stesso che segue gli atleti durante le prove di Coppa del mondo

- Gareggerai tutta la stagione con la Epic?
- Sì, perché secondo me la doppia sospensione è meglio. I percorsi di Xc stanno diventando molto tecnici e quindi un mezzo che mi aiuti a guidare meglio e a risparmiare un po' di energie è sicuramente preferibile.

- Quale sarà la tua prossima gara?
- Ho un paio di gare minori nel mio Paese e correrò fino alla settimana precedente alla prima prova di Coppa. Quindi debutto in Germania e subito dopo c'è Nove Mesto, il cui percorso mi piace molto, mi si addice davvero.

Kulhavy, risultati alla mano, non è ancora all'altezza di Nino Schurter che invece dimostra di avere già adesso una forma eccezionale.
Lo svizzero sta vincendo a man bassa, battendo anche il suo rivale di sempre, Julien Absalon, in grande spolvero anche lui.
Il primo round di Coppa del mondo, il 18 e 19 maggio a Albstadt in Germania, esprimerà i primi verdetti.
Intanto andiamo a dare un'occhiata alla bici di Kulhavy.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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