La stagione 2020 ormai si è già avviata da un pezzo.
E non parlo dell’ambito agonistico che, invece, attende i mesi di marzo e aprile per avviarsi definitivamente.
Mi riferisco alla stagione delle presentazioni delle novità, ovvero i media launch, i press camp, i product launch o qual dir si voglia, cioè quegli eventi ai quali noi di MtbCult, eBikeCult e BiciDaStrada siamo invitati a partecipare durante tutto l’anno.
Lo scopo è far sì che attraverso i nostri canali i vari marchi della bike industry mondiale possano mostrare, spiegare e far conoscere le proprie novità al pubblico italiano.
Un’operazione mica da poco.
Qualche settimana fa discutevo di questo argomento con due addetti ai lavori (più avanti vi svelerò chi) e in quell’occasione abbiamo analizzato il cambiamento che è avvenuto nel modo in cui riviste e marchi interagiscono fra loro.
Anzi, più che di cambiamento sarebbe il caso di parlare di rivoluzione.
La comunicazione è diventata più rapida, tutto è diventato più rapido, nel bene e nel male, e di conseguenza il nostro mondo, quello di chi opera nella comunicazione nel settore bici, è cambiato.
Potremo dividere gli ultimi 15 anni in due momenti storici: il primo, quando Eurobike era in auge e, il secondo, quando Eurobike ha perso il ruolo di riferimento.
Quando c’era Eurobike
Per il mercato europeo, ma anche per quello americano, l’evento di Friedrichshafen era un momento cruciale.
Dalla fine degli Anni Novanta fino al 2008-2010 circa.
Tutte le novità (eccettuati davvero pochi casi) venivano presentate nei giorni di Eurobike per poi essere mostrate al pubblico sulle riviste cartacee il mese dopo.
E solo i pochi siti web dell’epoca riuscivano a pubblicarle in tempi più rapidi.
Il periodo di fine agosto-inizio settembre era, per il mondo della bici, il momento in cui iniziava la stagione delle vendite per l’anno venturo.
Poi, tutto è cambiato.
Dopo Eurobike
Sebbene il tradeshow tedesco sia ancora presente nel calendario, la sua rilevanza è indubbiamente cambiata.
E’ diventato maggiormente un evento B2B, cioè un evento riservato agli operatori del settore e molto meno per il pubblico, il quale, constatando l’assenza dei big brand, si rivolge ad Eurobike con altre finalità.
Le novità non passano più attraverso questa fiera e le fiere in generale.
Le novità arrivano prima di tutto attraverso le riviste specializzate online e i social network, poi tramite le riviste stampate.
Che nel frattempo sono diminuite di numero.
I marchi preferiscono lavorare direttamente con le riviste di spicco, invitandole ai loro eventi di presentazione delle varie novità.
“Fico!”, direte voi.
“Certo - rispondiamo noi - ma anche complicato”.
Certamente l’aspetto sfavillante che vi mostriamo nei video è un gran piacere anche per noi, ma il lavoro e la concentrazione che richiedono i media launch (sì, siamo soliti chiamarli così) non sono affatto trascurabili.
Perché come rivista siamo chiamati ad essere quanto più precisi, attendibili, autorevoli e chiari possibile nello spiegarvi le novità e questo richiede una grande preparazione.
Richiede di mettere da parte il lato sfavillante-divertente delle presentazioni per dedicarsi alla creazione del video e delle foto.
Per tornare a casa con “il pezzo in bocca” confezionato nel migliore dei modi possibile e con l’entusiasmo di chi vuole essere il primo ad annunciare la novità ai propri lettori.
E agli iscritti dei nostri canali YouTube.
Insomma, richiede professionalità e questo ha cambiato anche il modo di lavorare delle riviste specializzate, soprattutto quelle online.
Semplificare la logistica
E veniamo al punto più delicato.
Così come è vero che spostarsi per i vari media launch costa tempo, soldi e fatica, è anche vero che questo è il modo migliore per avere il contatto diretto con i vari marchi e capire come evolve il mondo della bici.
Serve a noi giornalisti e serve a loro, produttori di bici e componenti.
Riuscire, quindi, a semplificare la parte logistica è la chiave per avere un rapporto proficuo e il meno dispendioso possibile, per ambo le parti.
E qui viene fuori un terzo attore.
Una struttura che organizza 4 eventi all’anno dedicati ad un numero selezionato di riviste e di marchi di bici e componenti.
Ad idearla e poi a metterla in piedi hanno pensato Simon Cittati (ex Sram-RockShox) e Giulio Neri (ex-Endura ed Alpinestars) chiamandola Bike Connection Agency e proprio con loro, qualche settimana fa, ho deciso di registrare una conversazione che spiegasse i retroscena dei media launch e del modo in cui è possibile semplificare la vita a brand e giornalisti.
Ve lo raccontiamo in questo video:
Obiettivo comune: informare meglio
Con la sovrabbondanza di informazioni che troviamo online oggi e con uno spirito critico, diciamo, generalmente poco allenato da parte di chi si informa via internet, farsi riconoscere come rivista credibile e autorevole non è facile.
Lo facciamo ormai da 7 anni (anche se la mia carriera professionale è iniziata nel 2003 circa) e continueremo a farlo, spiegando alla bike industry le nostre esigenze e incitando Cittati e Neri a proseguire con le loro iniziative alle quali partecipiamo già da un paio di anni.
Servono a tutti, compresi voi che leggete, perché l’obiettivo comune è informare meglio.
In chiusura di articolo vi invito a continuare a seguirci e a farvi parte attiva nel suggerirci articoli, approfondimenti e spiegazioni varie.
Tramite la nostra pagina Facebook, il nostro canale YouTube oppure via e-mail.
Grazie per l’entusiasmo che ci manifestate.
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.