Ma quanto è bello finirsi?

Daniele Concordia
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Quanto è bello "finirsi"?
Se state leggendo questo articolo, molto probabilmente siete d'accordo con me, oppure non lo siete per niente e magari vi state facendo una risata. Ma poco importa...



Perché voglio parlare di quanto è bello finirsi?
Beh, perché chi pratica il ciclismo, la Mtb e tutti gli sport di resistenza è un po' masochista e cercare di superare i propri limiti è spesso l'obiettivo principale.
Stavolta non voglio dare consigli o cose simili, voglio soltanto esporre un mio pensiero e condividerlo con voi.
Vamos!

quanto è bello finirsi

AGONISMO

È bello finirsi in gara, per arrivare sul traguardo con la consapevolezza di aver dato tutto.
Perché spesso questa consapevolezza conta più di un risultato o di una vittoria.
D'altronde, l'agonista è colui che lotta contro gli avversari, ma soprattutto contro sé stesso, portando al limite il proprio corpo, rendendolo pian piano più forte e resistente alla fatica.
Certo, se ci scappa un bel risultato ogni tanto...

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PREPARAZIONE

È bello finirsi in allenamento, a suon di ripetute, cercando PR e KOM su Strava, o semplicemente "tirandosi il collo" con i propri compagni di allenamento.
Quelle giornata in cui torni a casa finito come un calzino, ma anche felice come un bambino.
E seduto, con una Coca Cola ghiacciata in mano e con il sudore che cola ovunque, guardi i dati del Garmin con una certa soddisfazione.
Dai, non mentite: lo fate anche voi! 

quanto è bello finirsi

BENESSERE

È bello finirsi anche soltanto per star bene con sé stessi e con il proprio fisico.
Ne abbiamo parlato più volte: è una questione di endorfine, dei neurotrasmettitori prodotti dal nostro cervello durante l'attività fisica, che provocano benessere ed euforia anche nelle ore successive.
Okay, non c'è bisogno di finirsi per innescare questo meccanismo, ma quando si va a tutta entra in ballo anche l'adrenalina, che offre un altro “boost” importante.
Endorfine e adrenalina: un mix letale che crea dipendenza e che ci fa divertire.
Che spettacolo!

quanto è bello finirsi

QUANTO È BELLO FINIRSI... DI DISCESA?

Non esiste soltanto la salita, è bello finirsi anche di discesa, girando in montagna o in bike park fino al tramonto, tornando a casa con gambe e braccia che esplodono, magari con qualche graffio e con le ginocchiere strusciate, ma con il sorriso sulle labbra, un'esperienza nel sacco e tanti aneddoti da raccontare.

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IN FIN DEI CONTI...

Biker, stradista, master, elite, cicloamatore, endurista, downhiller, gravel rider...
La bici che hai sotto il sedere, il livello atletico, il livello tecnico e il modo di intendere lo sport sono solo delle sfumature, perché portare al limite il proprio corpo e la propria forza mentale è l'obiettivo primario di tutti noi. Lo facciamo tutti, anche inconsciamente...
Per andare più forte, per star bene o semplicemente per raccontare orgogliosamente quelle giornate epiche che rimarranno per sempre nella nostra mente.
Perché finirsi è bello, anzi bellissimo!

quanto è bello finirsi
Perché, secondo voi, le gare a tappe come la Cape Epic affascinano così tanto? Beh, perché l'uomo è sempre alla ricerca dei propri limiti e le gare a tappe sono un'occasione per raggiungerli o superarli.

E voi, siete d'accordo oppure no?
Scrivetecelo nei commenti a fine articolo.

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Sull'autore
Daniele Concordia

Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.

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