Al di là del piacere di andarci su con una Mtb, ogni sentiero ha una storia.
Ha avuto un’origine, un’evoluzione e se oggi lo utilizziamo e lo troviamo su una mappa è perché la sua storia è arrivata ai giorni nostri.
Sono stati creati per gli spostamenti del bestiame oppure dagli animali stessi.
Hanno origini lontanissime (pensate a quelli di epoca romana) oppure erano delle necessità per fini bellici.
Un sentiero, insomma, è qualcosa che ci riporta al passato e che con la mountain bike (e con le altre attività outdoor possibili) riesce a restare vivo.
Ne troviamo una gran quantità sulle mappe online proprio perché qualcuno continua ad usarli.
E soprattutto ad amarli.
Io mi reputo fra questi.
Dopo tanto tempo, quest’anno, sono tornato ad uscire con lo scopo di migliorare l’usabilità dei sentieri.
Lo sapete: basta che cada un albero o anche solo un ramo in mezzo al sentiero e il flow si interrompe.
Nello zaino, quindi, porto una segaccio che mi permette di tagliare tronchi fino a 15 cm di diametro.
Taglio solo ciò che è di intralcio e che è già caduto.
Perdo qualche minuto, sì, ma mi consolo e mi gaso pensando che la volta dopo sarà tutto più bello.
E magari lo sarà anche per altri biker.
Sapere che mi sto prendendo cura delle mie zone mi fa stare bene.
Non mi fa sentire come “il biker che usa i sentieri che qualcun altro prima o poi sistemerà”.
Perché quel “qualcun altro” sono io.
L’altro giorno, mentre ero, lì, nel bosco, pensavo a chi avesse mai pensato di creare un sentiero proprio qui.
E per quale necessità?
Quanto tempo fa?
E con quali mezzi lo avrà realizzato e poi solcato?
Quale che sia la risposta, sono rimasto affascinato nel constatare la bravura che tempo addietro qualcuno ha messo nel creare una stradina che ancora oggi è qui.
Penso anche che i biker abbiano l’onore e l’onere di tenere viva questa rete di “strade alternative”, chiamate sentieri, che non sono mai diventate delle strade vere e proprie.
Sono nate, forse, per restare nascoste e per arrivare da A a B in una maniera che, all’epoca, fosse la più ovvia e comoda possibile.
Pazzesco, no?
La cura dei sentieri (secondo me)
Se esiste una cultura della mountain bike questa include anche la cura dei sentieri.
Ve lo dico chiaramente: sono un’integralista.
I sentieri non si modificano affinché ci si possa passare più velocemente con la Mtb.
I sentieri fanno parte della Natura e al massimo possiamo impegnarci a renderli un po’ più facilmente percorribili, ma senza alterarli.
Ovvero, senza andare di soffiatore per togliere le foglie, né spostare rocce solidamente attaccate a terra perché d’intralcio, né tantomeno buttare giù alberi.
Ciò che c’è rimane dov’è.
Semmai mi impegno a passarci sopra in bici oppure, se è troppo difficile, rinuncio e scendo di sella.
Punto.
Per andare veloci come non ci fosse un domani ci sono i bike park o le aree chiaramente adibite a questo.
E' doverosa però una precisazione: nonostante le nostre buone intenzioni, le normative non sempre ci vengo incontro e per pulire i sentieri è bene attenersi a quanto IMBA ci suggerisce. Vi invitiamo a leggere il loro vademecum per evitare multe e sanzioni.
Saper guidare è sapersi adattare
Vi svelo un altro dettaglio della mia visione della mountain bike: saper guidare significa sapersi adattare al sentiero.
Ovvero riuscire a leggerlo e restare dentro un margine sufficiente di controllo durante la guida.
Un continuo dentro e fuori dalla zona di comfort.
Lentezza e intimità
Anche a me piace andare a tuono in discesa.
Sarei ipocrita se dicessi il contrario.
Ma riconosco anche che, soprattutto oggi, un sentiero è l’elogio della lentezza.
Per andare veloci ci sono le strade, asfaltate o sterrate, mentre per prendersela comoda ed entrare nella Natura ci sono i sentieri.
E qui entra in ballo l’intimità.
La Mtb è uno strumento di divertimento, sì, ma è anche una chiave di accesso alle zone più intime della Natura e di noi stessi.
Fino a sentirsi un tutt’uno con l’ambiente intorno.
Amo i sentieri perché mi fanno sentire accolto e compreso, specialmente nelle mie uscite solitarie.
In un momento storico senza precedenti in cui l’uomo diventa sempre più il fautore della distruzione del pianeta, amo i sentieri perché rendono la Mtb uno strumento di ricostruzione e rispetto.
Ecco perché ogni sentiero ha una storia e mi auguro che prima o poi trovi qualcuno disposto a dargli un po' di attenzione.
Per conoscere gli itinerari nelle mie zone, date uno sguardo all’account Komoot di MtbCult.it
Qui tutti i nostri articoli sui sentieri e il trail building
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Sull'autore
Simone Lanciotti
Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.