Ha 18 anni e può già vantare un palmares davvero importante: la medaglia d'oro ai Mondiali Juniores 2015, la medaglia di bronzo ai Mondiali Juniores 2016, la vittoria al Campionato Italiano Xc a Courmayeur lo scorso 12 giugno, la vittoria agli Internazionali d'Italia, solo per citare i risultati più recenti.
Stiamo parlando di Martina Berta, valdostana, classe 1998, del Sixs Devinci Pro Team, appena diplomata al liceo scientifico, sorriso aperto e, a quanto pare, tenacia da vendere.
Dopo il suo brillantissimo esordio nell'Enduro World Series a La Thuile - seconda classificata tra le Under 21 - la curiosità nei confronti di questa atleta è cresciuta e ci ha spinto ad approfondire la sua conoscenza.
- Partiamo dall’EWS di La Thuile: per la prima volta ti abbiamo visto in una gara enduro e con ottimi risultati.
Come è nata l’idea di “provare” anche l’enduro? Hai fatto una preparazione specifica in vista di questa gara? E hai intenzione di continuare a gareggiare anche nell’enduro?
- Diciamo che è stata un'idea di Enrico Martello (il suo preparatore atletico, ndr). Mi ha chiesto se mi sarebbe piaciuto partecipare all' Enduro World Series che organizzava lui su a La Thuile.
E io mi sono detta "perché no?"
I campionati del mondo erano passati e avevo anche finito con gli esami di maturità!
Non ho svolto una preparazione particolare perché sinceramente non ne ho avuto il tempo in quanto dopo il mondiale a Nove Mesto ho staccato la spina per una settimana e mi sono dedicata completamente allo studio per la prova orale di maturità.
Non so ancora bene quali saranno i miei programmi futuri, però una cosa è certa... è stato parecchio divertente partecipare all'Enduro World Series e non escludo quindi di partecipare a qualche altra gara, ovviamente calendario di Cross Country permettendo...
- Che bici hai usato? E invece quella con cui gareggi di solito?
- Ho corso con una Ibis Mojo HD, che mi è stata gentilmente prestata per l'occasione da Enrico Guala.
Per le gare Xc invece corro con una Devinci Vooky montata Shimano. Ruote fornite da Prototype, freni e forcella Formula. Infine la sella è Prologo.
- Che differenze a livello fisico e psicologico hai riscontrato nel gareggiare in entrambe le discipline (enduro e Xc)?
- Diciamo che sono due sforzi molto differenti!
L' Xc è molto duro, sei per la maggior parte del tempo di gara fuori soglia e la testa svolge un ruolo fondamentale!
È quella che fa la differenza molte volte.
Nell'enduro è un po' diverso: durante la gara non sei in soglia ma quello che ho provato io è stato un gran male alle braccia e alle mani! Nel finale delle prove speciali più lunghe stentavo a tenere il manubrio e a frenare 😉
- Ai Mondiali di Nove Mesto hai ottenuto la medaglia di bronzo: ci descrivi cosa hai provato? E come sei riuscita a raggiungere questo risultato?
- È stata una grande soddisfazione. Quando sali sul podio del mondiale ti vengono i brividi... è qualcosa di magnifico!
Risultati come questi richiedono impegno e sacrifici, che però vengono ripagati con gli interessi!
Ecco come Martina ha commentato "a caldo" il suo secondo podio ai Campionati del Mondo:
- Che obiettivi hai per il resto della stagione?
- Il 31 di luglio correrò con la nazionale la Coppa Europa a Londra, sul percorso olimpico del 2012!
Poi il 14 di agosto ci sarà la finale del circuito di Coppa Europa in Francia, a Meribel.
- Qual è stata finora la vittoria più bella o comunque la soddisfazione più grande che hai avuto nel tuo percorso sportivo?
- Senza dubbio la vittoria al Campionato del Mondo di Andorra è quella che mi ha lasciato il ricordo più bello... penso sia qualcosa che ricorderò per il resto della mia vita!
- C’è un atleta a cui ti ispiri o a cui cerchi di “rubare” i segreti del mestiere?
- Penso che per noi giovani sia molto importante "rubare" i segreti del mestiere dagli atleti con più esperienza!
Ci sono diversi atleti a cui mi ispiro; a partire dalla leggenda Julien Absalon per la sua classe nell'essere un Campione con la C maiuscola.
Per passare ai gemelli Braidot: ragazzi molto giovani, semplici, umili, con una grande forza di volontà e sempre disponibili per qualche consiglio tecnico e tattico (soprattutto al recente Campionato del Mondo di Nove Mesto).
Poi sicuramente non ci si può non ispirare al bronzo olimpico Marco Aurelio Fontana per il suo carisma e la voglia di insegnare a noi giovani sempre qualcosa di nuovo.
Infine Andrea Tiberi per la sua tenacia... penso che quest'anno ha fatto e sta facendo qualcosa di magnifico. Dovrebbe essere un esempio per tutti!
- Questo è l’anno delle Olimpiadi: tu come vedi la squadra azzurra? Te la senti di farci il tuo pronostico?
- Secondo me l'Italia si presenta con una bella squadra a Rio... sicuramente non sono i favoriti ma penso che possano dire la loro!
Tra i miei favoriti per il podio metto Schurter, Absalon e Kulhavy... ma occhio ai nostri italiani che sono degli ottimi outsider!
Fontana in passato ha già dimostrato che quando le cose si fanno serie, lui risponde sempre presente e diciamo che nessuno sa meglio di lui come si fa a vincere una medaglia. Tiberi ha dimostrato di essere in crescita e l'anno scorso alla preolimpica era arrivato terzo! Luca Braidot può giocarsi molto bene le sue carte: è giovane ma quando azzecca la gara può fare molto molto bene... basti pensare i piazzamenti ottenuti in Coppa del Mondo quest'anno!
Infine, per le donne metto come favorita Annika Langvad. Eva Lechner è una grande atleta e sicuramente farà di tutto per salire sul podio a Rio!
- Che progetti hai per il futuro? Come ti vedi “da grande”?
- Adesso ho appena finito il Liceo Scientifico e non ho ancora deciso che cosa farò il prossimo anno a livello di università.
Nel futuro mi piacerebbe comunque rimanere nell'ambito dello sport sia da atleta (che penso sia il sogno di un po' tutti i ragazzi che fanno gare) o magari in futuro in qualche altro ruolo.
- Infine, come è Martina Berta oltre la Mtb?
- Mi piace molto stare in compagnia e soprattutto all'aria aperta!
Grazie Martina della disponibilità e...in bocca al lupo!
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Sull'autore
Veronica Micozzi
Mi piace leggere, scrivere, ascoltare. Mi piacciono le storie. Mi piace lo sport. Mi piacciono le novità. E riconosco la sana follia che anima i seguaci della bici. Credo di aver capito perché vi (ci) piace tanto la Mtb, al di là della tecnica, delle capacità, dell’agonismo: è per quella libertà, o illusione, di poter andare ovunque, di poter raggiungere qualsiasi vetta, di poter superare i propri limiti che solo le due ruote sanno regalarti…